Capitolo 11

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My Boss' Super Sexy Boss
Capitolo 11

Stiles entrò in stanza per primo, seguito da Derek che chiuse la porta alle sue spalle. "Beh, direi che è andato tutto bene, no?" chiese sorridente, cominciandosi a slacciare la cravatta ed i primi bottoni della camicia.
Stiles si limitò ad annuire, perso nei suoi pensieri e nelle sue fantasie. Era confuso da ciò che gli aveva detto Derek e non riusciva a smettere di pensarci. Sentì una mano posarsi sulla sua spalla, il pollice che gli massaggiava la scapola.

"Stai bene, Stiles?" domandò Derek.
Stiles annuì ancora, poi lo guardò e sorrise. "Sì, è andato tutto bene, grazie ancora! Penso che andrò a farmi una doccia." disse, scappando letteralmente da Derek e rintanandosi in bagno.

Si appoggiò alla porta e prese un profondo respiro, passandosi le mani sul volto. Si spogliò in fretta e si infilò sotto il getto caldo della doccia, rimanendo fermo a sentire le gocce d'acqua colpirgli il volto e la testa, cercando di dimenticare tutto il mondo fuori, cercando di dimenticarsi di Derek.

Si insaponò lavandosi con cura, svuotando la testa da qualsiasi pensiero possibile su Derek.
Uscì dalla doccia e si accorse di essersi dimenticato i vestiti; imprecò mentalmente guardandosi intorno in cerca di qualcosa di più grande di un asciugamano. Dentro ad un armadietto trovò degli accappatoi bianchi e ringraziando il cielo ne indossò uno.
Si fermò davanti alla porta della stanza e prendendo un profondo respirò l'aprì. Derek era sdraiato sul letto, la schiena appoggiata alla testata e le gambe, coperte da un paio di pantaloni della tuta neri, accavallate all'altezza delle caviglie. Non indossava una maglietta e lo sguardo di Stiles si fermò per troppo tempo sul suo petto nudo e ricoperto da una peluria scura. Deglutì a vuoto, sfregandosi più forte i capelli con l'asciugamano e cercando di coprirsi le guance arrossate dall'imbarazzo.
Derek sollevò lo sguardo dal libro che stava leggendo e lo posò su Stiles, guardandolo oltre la montatura degli occhiali posati sulla punta del naso. "Ti dona quell'accappatoio." disse con un sorrisino sulle labbra, e Stiles annuì tremendamente imbarazzato, andando a passo spedito verso la sua valigia ed accovacciandosi per prendere un paio di boxer ed il suo pigiama.

Derek posò il libro sul comodino "Stiles, stai bene? Sei stranamente silenzioso." sussurrò, corrucciando le sopracciglia leggermente preoccupato.

Stiles si alzò guardandolo, il pigiama stretto tra le mani e la bocca socchiusa in cerca di parole. "S-sì, sto bene! Scusa, sono un po' perso nei miei pensieri." ridacchiò imbarazzato grattandosi una guancia, sussultando subito dopo e fissando Derek negli occhi che gli sorrise divertito. "Oh mamma! Non ti ho nemmeno ringraziato per aver umiliato Ennis! Fattelo dire, hai fatto un lavoro fantastico! Dovresti ricevere un Oscar per la tua recitazione del fidanzato geloso e protettivo. Davvero, non saprò mai come ringraziarti!".

Derek increspò le labbra e scosse la testa divertito: "Ti ho già detto che non c'è bisogno di ringraziarmi, è stato un piacere. E fattelo dire, Ennis è un vero stronzo!" esclamò. Rimasero fermi a guardarsi negli occhi per qualche secondo senza proferir parola, e lo sguardo di Stiles cadde sul petto di Derek, facendolo scivolare lungo i muscoli e quella striscia di peluria scura che partiva da sotto l'ombelico fino a sparire oltre l'orlo dei pantaloni, e non riuscì a trattenersi dal mordersi il labbro inferiore. "Ti dà fastidio se dormo senza maglietta? Se ti infastidisce me ne posso mettere una.". Stiles lo guardò sgranando gli occhi. Se gli dava fastidio? Porca miseria, avrebbe voluto vederlo nudo e poterlo toccare, leccare e succhiare. Ovvio che gli andava bene!

"No, assolutamente nessun problema. Vado a mettermi il pigiama." rispose, rinchiudendosi nuovamente in bagno. Indossò il pigiama e si lavò i denti, poi si guardò allo specchio e si passò una mano tra i capelli; dire che era agitato era un eufemismo. Ritornò nella stanza, dove Derek aveva ricominciato a leggere il suo libro. "Il bagno è libero!" disse fermandosi davanti al suo lato del letto.

Derek sollevò gli occhi dalle pagine e guardò Stiles: "Ho usato l'altro bagno. Quello che da sulla sala." rispose sorridendo e togliendosi gli occhiali, posandoli sul comodino insieme al libro.

"Oh, giusto...". Stiles tossicchiò appena, spostando il peso da un piede all'altro.
"Stiles, vieni a letto e sdraiati." disse Derek girandosi verso di lui, il gomito appoggiato al materasso e la testa sulla mano mentre lo fissava divertito. "Non hai caldo con tutta quei vestiti addosso? Io ho sempre caldo." commentò con uno sguardo ammiccante. Stiles arrossì e si fiondò sotto le coperte il più lontano possibile da Derek, dandogli le spalle e con il lenzuolo tirato su fino al mento. Sentì Derek ridacchiare e le sue guance si imporporarono solo di più; non era abituato a dormire con chi conosceva poco, e se si aggiungeva il fatto che era tremendamente attratto da suddetta persona allora il tutto non faceva che aggravarsi.

"No... anzi, ho alquanto freddo!" esclamò cercando di tirare ancora più su la coperta con scarsi risultati.

Derek fece un sorriso sghembo e malizioso, continuando a stare sdraiato su un fianco e a guardargli la nuca con i suoi occhi dal colore indescrivibile. "Se vuoi ti scaldo io." sussurrò piano, e Stiles era sicuro di non poter reggere tutto questo. C'era una parte della sua mente che continuava a dirgli di pregare Derek di farlo suo, di accettare quella proposta che probabilmente era stata solamente uno scherzo, di pretendere che Derek gli dicesse cosa fare, di renderlo fiero.

Stiles si morse il labbro inferiore cercando di trattenere un piagnucolio, le mani talmente strette che le nocche diventarono bianche. Derek corrucciò le sopracciglia. "Ehi, Stiles. Stai bene?".
Stiles si limitò ad annuire deglutendo a vuoto. Voleva semplicemente lanciarglisi tra le braccia e baciarlo, pregandolo di fare qualcosa per alleviare quel profondo bisogno sconosciuto che Stiles non aveva mai provato con tanta intensità. "Stiles, guardami." disse Derek con un tono secco e duro, e Stiles si voltò verso di lui automaticamente, gli occhi spalancati, le labbra martoriate dai denti. Derek allungò una mano e gliela posò sul volto, accarezzandogli lo zigomo con il pollice.

Stiles chiuse e gli occhi e sospirò, come se quel contatto fosse un balsamo lenitivo sopra un'ustione. "Va tutto bene, Stiles, non devi essere così teso. Andrà tutto bene, questo weekend sarà perfetto, non permetterò mai più ad Ennis di farti nulla. Andrà tutto bene." disse, continuando a sfregare il pollice contro la sua pelle.

Stiles aprì le palpebre e fissò il suo sguardo su quello dell'altro: Derek gli sorrise dolcemente per rassicurarlo e Stiles notò quanto i suoi occhi si illuminassero quando sorrideva e le piccole rughe che si formavano agli angoli, le labbra increspate circondate da quella barba folta e perfetta, con qualche pelo bianco che si vedeva solo da così vicino. Stiles lo guardò ancora e lo trovò insopportabilmente bello, così bello che non riuscì a trattenersi. Si allungò verso di lui e lo baciò: un bacio fugace e quasi innocente che fece sgranare gli occhi a Derek. Stiles si allontanò immediatamente, la bocca aperta dal quale uscì un verso insensato. Doveva scusarsi, doveva assolutamente scusarsi, ma le parole non gli volevano uscire dalle labbra.

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