«Non c'è evento che avvenga una volta soltanto, né cosa che esista senza esser già esistita.»
11 novembre 2011, ore 00:42
Questa la data e questa l'ora a partire dalle quali Chiara - studentessa di 21 anni nella città di Pisa - non subirà mai più al...
- Ci siamo davvero incontrate in sogno, io e te...? - mormorai.
Lei non mi rispose.
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- Avete recuperato il cane, - dissi non appena varcai la soglia del salotto. A quanto avevo capito, infatti, Diotima era stata tenuta "in ostaggio" dai genitori di Alex per tutta la durata dei suoi arresti domiciliari. Non gli avevano permesso di portarla con sé, ai Colli.
- Non proprio, - fece Alex. Aveva le braccia piene di stoviglie: stava apparecchiando la tavola circolare al centro della stanza; si muoveva a ritmo dei Bee Gees, mentre Iggy Pop lo seguiva sgambettando impazzito sul pavimento marmoreo.
- Non proprio, cioè?
Dennis si affacciò dalla cucina. - Chiara, non hai idea di quante volte ho dovuto riportarla indietro. - Aveva in mano un mestolo e indossava un grembiule a fiorellini. Era una visione inedita e sconcertante. - Sarà scappata dal giardino di casa di Alex almeno una ventina di volte. E ognuna di quelle santissime volte, precisa come un orologio, attraversava Borgonatio e veniva qui da sola.
- Già, - confermò Alex.
- Scavalcava la ringhiera e ce la ritrovavamo davanti all'ingresso. Stavolta, però, non gliela riporto indietro, basta così. Ce la teniamo noi.
- Esatto. - Alex sorrise con evidente soddisfazione. Poi, quando Dennis risparì in cucina portandosi dietro la sua fantasia floreale, appoggiò l'ultima posata sulla tovaglia ricamata, accanto a un piatto; e mi venne incontro, per darmi un bacio sulla guancia.
- Com'è andata con il giornalista? - mi chiese con un sorriso ironico.
- Splendidamente, - sogghignai.
Mi sfilai il marsupio che tenevo a tracolla e andai ad appoggiarlo sul ripiano del televisore, vicino allo stereo acceso. Poi rimasi per un momento in sospensione, a rimirare la stanza.
- Addirittura una tovaglia pulita! Delle posate... - Sporsi lo sguardo sul tavolo. - Tutte uguali, cioè... Prese dallo stesso servizio! Mamma mia... - Mi toccai la faccia sconvolta e tesi l'orecchio alla musica. - E i Bee Gees, il Caino che... Che cucina...
Lui mi fissò un po' perplesso.
- Ma quanto vi siete imborghesiti, raga?
Ridacchiò.
Scossi la testa. - No. Non mi piace. Mi fate paura.
- A proposito, andresti a controllare Dennis cosa sta facendo? Io... sai... non credo che sappia cucinare, - mi disse sottovoce.