Vacanza

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Vacanza.

June e Jason rimasero fermi ad osservare i tre ragazzi sulla soglia per un lungo istante, dopodiché Jason sospinse con delicatezza June fuori dalla porta.

"Vai con Tracey, ti vengo a prendere quando hai finito".

"Sei sicuro?", chiese mentalmente June. Non le andava l'idea di lasciare Jason e gli altri in questa situazione; per lei separarsi da Jason era sempre doloroso in un certo senso.

Ma lui le sorrise annuendo, cercando di tranquillizzarla.

A quel punto Mika rise, voltandosi verso Violet. "Questa situazione è a dir poco bizzarra. Stare sulla soglia ad osservarsi per un tempo protratto è un'usanza del posto, secondo te?".

Intervenne Matt. "Ragazzi, loro sono Mika e Violet, vi ho parlato di loro, ricordate?".

Jason portò lo sguardo su Matt, cercando di trattenersi per amore di June. "Sì, ricordo. L'idea più geniale che ti è venuta in mente è quella di portarli qui?".

Matt sbuffò a disagio e cercò June con lo sguardo. "Se vuoi ti accompagno io", propose sperando in un certo senso di evitare la famiglia di alieni che tuttora lo turbava profondamente.

"Non credo proprio". La risposta di Jason fu rapida e tagliente. "Tu starai qui con noi, c'è molto di cui discutere".

Violet spostò il peso da un piede all'altro, insicura. "Non vogliamo farvi del male, siamo in vacanza!".

Jason la guardò dall'alto e valutò che in effetti non avevano l'aria particolarmente minacciosa, ma sapeva per esperienza che l'apparenza spesso inganna, per cui esortò col pensiero June ad andarsene e lei dopo avergli scoccato un'occhiata di avvertimento se ne andò portandosi dietro il borsone.

Jason fece strada nell'appartamento di Anthony conducendo i tre in cucina dove trovarono i padroni di casa ad attenderli.

Un attimo dopo Mika, Violet e Matt erano seduti compitamente a tavola di fronte ad Eleonor, la quale non distoglieva un attimo gli occhi dai due ragazzi che, nonostante fossero sottoposti a uno sguardo che avrebbe potuto sbriciolare il granito, apparivano perfettamente a loro agio.

Mika ricambiò lo sguardo di Eleonor con aperta curiosità e mostrando un grande sorriso chiese: "Chi comanda qui?".

Jason, rimasto in piedi accanto a Anthony, corrugò la fronte e parlò a voce bassa. "Abbiamo bisogno di Ethan".

Anthony si portò la birra alle labbra e annuì sovrappensiero.

Un attimo dopo Ethan fece il suo ingresso e andò incontro ai due ragazzi porgendo loro la mano. "Salve, io sono Ethan", dopodiché gli sorrise con curiosità. "Possiamo offrirvi qualcosa?". Ethan riteneva che la gentilezza fosse sempre la strada migliore, l'esatto contrario di ciò che pensava Eleonor, che gli scoccò un'occhiata scioccata.

Violet sorrise timidamente. "Oh, grazie! Un thè sarebbe fantastico!".

Ethan guardò Anthony con sguardo interrogativo, in effetti lui era il padrone di casa, ma Anthony si grattò la testa in difficoltà, domandandosi se per thè intendessero quella bevanda che si prendeva dal frigo o qualcosa di più complesso: gli tornarono alla mente dei film in cui si utilizzavano filtri e colini nonché grosse teiere in ceramica bianca.

Mika, si voltò verso la sua compagna. "Ci penso io mia cara, è il minimo che possiamo fare per i nostri nuovi amici!", e con uno schiocco di dita dalla tavola emersero tazze fumanti e persino un piatto ricolmo di pasticcini alla vaniglia, i preferiti di Violet.

Eleonor, Jason e persino Ethan si ricoprirono istantaneamente di pelle, mentre Anthony spalancò la bocca portando suo malgrado lo sguardo sulla sua bottiglia di birra, valutando l'implicazione e le potenzialità di simili abilità.

Mika e Violet proruppero in un urlo entusiasta alla vista dei loro ospiti ricoperti di pelle.

"Violet, hai visto? Sono come lui!".

Violet, portandosi elegantemente la tazza alle labbra annuì stupita.

Sembrava che Eleonor fosse pronta a scagliarsi contro i due ragazzi, per cui intervenne Matt, nonostante fosse irrimediabilmente terrorizzato dalla donna. "Sono solo curiosi di conoscere il perché abbiamo spedito Christopher nella loro dimensione".

Fu Jason a parlare, poggiando una mano sulla spalla della madre, come a volerla rassicurare. In realtà stava anche osservando June che danzava in Accademia: adorava assistere ai suoi allenamenti e proprio in quel momento aveva fatto una piroetta talmente rapida da lasciare l'intera classe a bocca aperta. Non poté fare a meno di sorridere, ma si riscosse subito. "Lui cosa vi ha detto?".

"Non granché, in realtà nulla di utile".

Violet lo guardò con riprovazione. "A dire il vero Mika non lo lascia esprimere, ritiene che la cosa lo agiti".

Il ragazzo la guardò sbalordito. "Ma ha rotto il vaso di mia madre! Cosa avremmo dovuto fare? Necessita di tempo per riprendersi".

Jason scosse la testa. "E' pericoloso. Ha cercato di uccidere tutti noi".

Violet portò una mano al petto, costernata. "E perché mai avrebbe dovuto fare una cosa simile?".

Anthony a quel punto sospirò, cercando mentalmente di placare i propositi omicidi di Eleonor e soprattutto i suoi sensi di colpa, visto che era stata una decisione della donna quella di lasciare Christopher in vita.

Ethan cercò di spiegare ai ragazzi il funzionamento delle due dimensioni e al termine del racconto Mika e Violet parvero sinceramente stupiti e turbati da come in realtà qualcosa di perfettamente innocuo per loro potesse apparire un pericolo mortale per gli altri.

Mika osservò con attenzione i suoi nuovi amici e annuì pensieroso. "Vi assicuro sul mio onore di Principe che non avrete più niente da temere da Christopher. Ce ne occuperemo noi, troveremo un modo per farlo redimere in tutta sicurezza".

L'atmosfera si rilassò visibilmente e a quel punto Anthony non riuscì più a trattenersi. "Il trucchetto con le tazze: come avete fatto?".

Violet ridacchiò, già sapendo che Mika avrebbe adorato mostrarne il funzionamento.

Mika si toccò la tempia con un dito, con l'aria di chi la sapeva lunga. "La materia è nella nostra testa".

Matt valutò per un attimo l'affermazione. "Quindi potremmo riuscirci anche noi?".

Mika lo squadrò con attenzione, valutandolo per interminabili secondi. "Con un po' di esercizio... Forse!".

Terminati il thè e i pasticcini Mika e Violet si alzarono per accomiatarsi.

"Cosa farete adesso?", chiese Ethan curioso.

I ragazzi si scambiarono un'occhiata complice. "Gireremo il vostro mondo, abbiamo tempo fino a domani!", e così Mika con un piccolo schiocco di dita fece aprire uno squarcio nella cucina di Anthony e sotto lo sguardo attonito di tutti, salutarono allegramente con la mano. Un attimo prima che la porta si richiudesse riuscirono a scorgere alle spalle dei ragazzi la grande piramide di Giza.


E così si conclude il breve arco narrativo di Mika e Violet.  :)

Le pillole di Inverso e Reset vanno in vacanza come i nostri due viaggiatori dimensionali, che oltre a divertirmi mentre li scrivevo, mi hanno dato un'idea per una nuova storia che se dovesse risultare convincente potrebbe arrivare durante l'estate.

Grazie a tutti

B.

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