So cosa significa a volte aver solo bisogno di stare da solo, sentire la necessità di staccarsi da tutto il resto per riflettere o, al contrario, non ascoltare più la voce di nessuno, neanche di sé stesso. Capita quando alcuni momenti ci si ritrova estremamente stanchi, quando l'esigenza di respirare senza essere travolto dalla preoccupazione diventa quasi un'urgenza per sopravvivere. Nessuno può capire davvero cosa celano un paio d'occhi o un sorriso di circostanza, chi si trova da solo a contrastare una tempesta può essere travolto o rimanere paralizzato cercando di salvarsi.
E in questo momento Nathan sembra essere incapace perfino di rialzarsi.
<<Che succede?>> Tocco la sua spalla per cercare di riaverlo qui.
Se c'è una cosa che ho capito dal diavolo incantatore e suo cugino è il fatto che quando ascoltano le loro voci, non riescono più a riconoscerne altre. Non ho avuto la fortuna di ricondurre Blake da me, nei momenti in cui solo il buio sembrava inghiottirlo, i suoi occhi erano capaci di non osservare altro intorno fino a quando non si accorgeva della distanza che aveva percorso dal presente. È come se il mondo assumesse le sembianze di una realtà distorta dove solo lui riusciva ad entrare senza essere seguito da altri, in un universo senza colori incapace di essere distinto da quello reale. Il modo in cui cade così facilmente nei tranelli della sua mente potrebbe incutere timore anche alle persone totalmente estranee dalla sua vita, infatti non avere il controllo può, allo stesso momento, travolgere tutto ciò che si trova intorno o, al contrario, nessuno al di fuori di sé stesso.
Perché quando non si è più capace di vedere e ascoltare, puoi solo sperare di non distruggere altre vite se non la tua.

Così, mentre osservo Nathan rimanere in silenzio, mi ritrovo a sperare che almeno lui non debba essere costretto a lottare in modo continuo contro la sua testa.
Sono totalmente distante dal comprendere i motivi per cui la mente, soprattutto in alcuni momenti, reagisca in modo corrotto creando una visione deviata del mondo presente. Ma quelli che ho davanti in questo momento, sono gli occhi distanti da questa verità e assomigliano molto più allo sguardo di una persona arresa ad un altro tipo di tormento di cui forse io, non dovrei neanche farmi coinvolgere.
Decido di rispettare quello che, tacitamente, il ragazzo che ho davanti mi sta comunicando, sfilandomi il giubbetto per appoggiarlo al suo fianco. Solo quando sono ormai vicina all'uscio dell'entrata, sento il mio nome uscire dalla sua bocca.
<<Blake non è più la stessa persona da quando ha capito che essere solo ed egoista, fosse semplicemente il male minore da scegliere. Non ha voluto mai accettare il bene e ogni minuto sta scontando questa decisione, i suoi demoni lo stanno divorando.>> La voce ridotta ad un sussurro mi blocca il respiro ma non voglio rischiare di perdere neanche un istante delle informazioni che, inaspettatamente, sto ascoltando.
<<Gli devo tutto Alyssa, dal primo istante. Non posso credere che lui non riesca a salvarsi da sé stesso, non posso perdere la speranza. Perché adesso è troppo tardi, e io non ho saputo esserci prima.>>
Ho un sussulto quando ascolto queste parole e il cuore risucchiato da una morsa.

La percezione che il comportamento insolito di Nathan sia collegato a Blake, mi spinge a chiedermi fin dove sia arrivato questa volta. A dispetto di tutti i sentimenti che potrei provare, c'è soprattutto la preoccupazione ad annebbiarmi la vista.
Dovrei trascurare il tremolio alle mani, la sensazione che tutto si sia ridotto solo alla speranza di sapere che sta bene, fingere che questa conversazione non mi interessi, quando in realtà è tutto ciò che ho desiderato da quando l'ho conosciuto. Dovrei ignorare queste rivelazioni perché non escono dalla sua voce.
Ho avuto fiducia nel fatto che non mi sarei lasciata più ingannare dai miei sentimenti se non ci fosse stata una certezza di fronte ai miei occhi ma non riesco a sottrarmi dal desiderio di conoscere qualsiasi cosa mi faccia ricostruire il puzzle complicato della vita di Blake.

Mille sono le domande che premono per uscire e che spero colmino finalmente gli abissi di incertezze sul suo mondo, ma una più delle altre mi spinge a prendere coraggio e azzerare ogni briciolo di riserva che possa farmi sentire inadatta in questo momento.
<<Cosa l'ha portato a diventare così Nathan?>>
L'attesa prima di una scossa dieci magnitudo, il boato che preavvisa la distruzione delle più grandi certezze azzerando ogni tipo di progetto, è questa la sensazione che provo in questo momento. Secondi interminabili mi dividono dalla verità, l'intervallo di un battito d'ali che può scatenare, a migliaia di chilometri di distanza, un uragano della stessa potenza struggente delle parole che sto per ascoltare.
Non c'è altro che il rumore del vento come sottofondo di questa pausa che assume sempre più l'espressione di un rumore assordante.
Ansia, paura e curiosità si contrappongono in questo frangente di tempo mentre io non posso far altro che arrendermi alla consapevolezza di voler aspettare, contro ogni cognizione logica, oltre tutti i limiti eterni quando si tratta di lui.

(Ri)trovarsi 2, quando da soli non bastiamo.Where stories live. Discover now