"Andrà tutto bene" sussurrò Calvin al suo orecchio, stringendolo con forza.

"Ho paura. Se ci dovesse trovare? Hai visto come ha conciato mia madre?" chiese Dion che cominciò a tremare.

"Non succederà. Abbiamo denunciato tuo padre..." disse Calvin. "Lo troveranno e lo arresteranno..." disse Calvin con un sorriso, mentre asciugava le lacrime dello studente con i pollici.

Dion tirò su con il naso e non appena vide sua madre avvicinarsi all'uscita, rapidamente si asciugò con i palmi il viso e si voltò verso la madre che lo strinse tra le braccia con forza.

"Grazie. Sei tu la cosa più bella della mia vita e nessuno mi porterà via da te..." disse la donna abbozzando un sorriso.

"Giurami che non farai mai come papà.." disse Dion, sentendo gli occhi pizzicare. Non voleva piangere davanti a sua madre.

"Mai, a me non importa se sei gay o etero, mi basta saperti felice e ora che lo so sto molto meglio. Non permettere mai alle parole di tuo padre di condizionarti la vita" fu quello che disse la donna, mentre Calvin faceva strada ai due per uscire di lì.

"Che ne dite se stasera ordiniamo la pizza?" chiese Dion con un sorriso, guardando prima la madre e poi Calvin.

"Tesoro, io è meglio se torno in albergo.." disse la donna guardando i due con imbarazzo.

"No! Mamma! Puoi restare da noi... noi abbiamo il divano letto... ho cambiato le lenzuola proprio stamattina..." disse Dion con un sorriso mentre la donna lo guardava emozionata.

"No, dopo quello che ho fatto, non mi merito..." stava dicendo la donna, ma Dion gli strinse le mani nelle sue, guardandolo negli occhi.

"Mamma. Sei venuta a cercarmi, mi hai chiesto scusa e hai denunciato papà. Va bene. Ti ho già perdonata. Vieni a stare da noi. Voglio stare con te..." disse Dion mentre alcune lacrime gli scendevano lungo le guance.

Calvin sentì una fitta al cuore. Il dolore di Dion che aveva quasi sempre nascosto per non fargli preoccupazioni, riaffiorò davanti alla donna e Calvin fece un passo in avanti mentre la donna stringeva il figlio tra le braccia e piangeva con lui.

La donna si voltò verso Calvin e fece cenno con la mano di avvicinarsi.

Il moro si avvicinò mentre la donna sorrideva e accarezzava i capelli di Dion che poi si allontanò e allungò una mano per stringere quella del compagno.

"Ok, basta piangere, mi è venuta fame. Allora questa pizza, dove la compriamo?" Chiese Dion con un sorriso, mentre Calvin gli porgeva un fazzolettino.

ALBERT


Albert era in macchina seduto al posto di guida, accanto a lui c'era Nate che stava guardando in silenzio la porta di ingresso del Freedom. Fay era scesa da nemmeno cinque minuti e Nate fissava l'ingresso in silenzio, giocherellando nervosamente con il tappo di plastica della bottiglietta di the che teneva tra le mani.

Albert prese un respiro profondo.

"Hey, va tutto bene? Sei silenzioso..." Disse il poliziotto, guardando l'amico che distolse lo sguardo dal locale per puntarlo su di lui.

"Più o meno..." disse abbassando poi lo sguardo sul tappo che aveva tra le mani.

Albert si accigliò.

"In che senso? Hai problemi? Hai bisogno di aiuto? È successo qualcosa?" Chiese il moro preoccupato.

Nate scrollò la testa.

"No, non è niente di grave, io..." disse prima di prendere un respiro profondo.

"E allora? Che sta succedendo? Sei cambiato improvvisamente, fai commenti che non stanno né in cielo né in terra, a pranzo scappi e non parliamo più come un tempo, sei distante e sinceramente non ne capisco il motivo. Non capisco quando ti ho fatto qualcosa..."

⁓Louis/Kayden⁓ Bingo Draco ExtraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora