In cassetta

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Subito dopo la puntata, tutti gli allievi vanno in casetta, cominciano a ispezionare la casa, a fare le prime chiacchiere. La casa era enorme, c'era un giardinetto con delle vetrate che davano sulla stanza principale, la cucina, proseguendo c'era la saletta dove gli allievi potevano vedere le assegnazioni che i coach gli avrebbero dato per la puntata, successivamente c'erano le camere da letto, di vari colori con tutti letti singoli
Cucina e angolo cottura :

 La casa era enorme, c'era un giardinetto con delle vetrate che davano sulla stanza principale, la cucina, proseguendo c'era la saletta dove gli allievi potevano vedere le assegnazioni che i coach gli avrebbero dato per la puntata, successivamente...

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Saletta relax:

Camere da letto:

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Camere da letto:

Camere da letto:

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•Luca si stava aprendo un po' con tutti a differenza di Ludovica, che risultava un po' più timida e chiusa in se stessa

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•Luca si stava aprendo un po' con tutti a differenza di Ludovica, che risultava un po' più timida e chiusa in se stessa.
In quel momento a Ludovica importava solo di realizzare il suo sogno e di dimostrare a tutti le sue potenzialità.
Luca era in stanza con Sangiovanni, Leonardo ed Esa; invece Ludovica era in stanza con Rosa e Giulia.
Giulia e Ludovica erano molto simili caratterialmente e allora Giulia decise di raccontargli il suo passato:" Ludovica, te mi consoci da poco ma da come potrai vedere, rido sempre continuamente, è come se fosse un tic, questo mi succede perché all'età di 11 anni sono stata  bullizzata, da piccolina vengo presa come ballerina a Ti lascio una canzone, in onda su Rai 1 e da lì hanno cominciato a emarginarmi e deridermi e sono iniziati  i brutti episodi della mia infanzia. Sia i compagni che i docenti non mi vedevano di buon occhio e perciò mi escludevano. Ma  l'episodio più eclatante fu quando io una  sera  tornai a casa con il giubbotto di cuoio lacerato. I miei compagni me l'avevano rubato e tagliato a striscioline. Mia madre non ci vide  più dalla rabbia e dalla tristezza e va a parlare con i docenti della scuola.
Subito i professori misero le mani avanti, dissero a mia madre che la colpa era la mia. Secondo loro, i miei compagni mi volevano bene, ma era proprio io  che non mi volevo  integrare. Come soluzione per evitare ancora episodi di bullismo, i maestri hanno suggerito a mia  madre di sospendere le lezioni di ballo così che io potessi frequentare il dopo scuola e fare amicizia con i compagni.
Mia madre indignata fin da subito non mi fece smettere di danzare, perché sapeva e sa ancora tutt'oggi che per il ballo significa felicità. Ammetto però che non è stato un periodo facile.
Io avevo  paura di essere derisa dai miei compagni di classe e per non farmi  beccare dai miei genitori mi nascondevo sotto le coperte per studiare fino all'alba. Si sa che le mamme hanno un sesto senso per i figli, infatti mia madre notò subito che io non stavo bene e che dormivo  poco visto che avevo grandi occhiaie e che a scuola mi addormentavo frequentemente. Insomma, mi prendevano in giro per tutti. Sia per l'aspetto fisico, ma anche per il carattere, le difficoltà che avevo e perché non vivevo una vita come loro."
Ludovica rimase scioccata e dispiaciuta, non se lo sarebbe  mai aspettato che dietro a una ragazza così solare, ci potesse essere un passato così crudele e turbolento; Ludovica l'abbraccio:"mi dispiace Giulia, ma se ti può consolare anche a me sono successi degli episodi simili" gli disse.
Giulia voleva sapere del passato di Ludovica e allora decise di aprirsi:"Amavo andare a scuola, trascorrere del tempo con i miei  amici, vivere la vita dei bambini. Poi all'improvviso, tutto cambia. Tornavo a casa sempre piangendo, dicevo a mia madre che in quella scuola non ci volevo più andare. Giorno dopo giorno la situazione peggiorava e io iniziai a vomitare, non riuscivo  quasi più a camminare. Un giorno mia madre corse a scuola per soccorrermi. Era stata pestata da alcuni compagni nel cortile della scuola. Avevo contusioni multiple, cicatrici, ricovero in ospedale e ero una bambina che smise di sorridere.
Avevano iniziato con prese in giro stupide, come buttarmi lo zaino nella spazzatura o appenderlo a un albero. Poi hanno cercato di gettarmi nei bidoni dell'immondizia. È stato un aggravarsi di situazioni fino alle botte. Ma le ferite fisiche che mi  avevano causato erano niente in confronto allo shock. Spesso mi sono chiesta perché fossi un soggetto così divertente da prendere in giro, ancora non sono riuscita a darmi una risposta, forse ero troppo taciturna e silenziosa, chissà. Le sofferenze e i traumi della mia adolescenza/infanzia mi hanno resa diffidente nei confronti delle persone e mi hanno indotta a soffrire d'ansia e depressione, ecco perchè sono così silenziosa e diffidente nei confronti degli altri."
Giulia si mise a piangere e in seguito anche Ludovica, erano come legate da un passato simile.

Mille parole✨Where stories live. Discover now