Emerauld Fritz, la nuova erede al trono.

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[10 anni dopo dal ritrovamento di Emerauld, Sottosuolo.]

La piazza era piena quel giorno, Emerauld era in giro perché mandata dai proprietari della locanda a raccattare qualche cliente, da quando Edward l'aveva trovata entrambi lavoravano per quegli approfittatori che, in cambio del loro lavoro, cedevano ai bambini solamente un tozzo di pane.
Edward si guadagnava da vivere in altro modo, come qualsiasi ragazzino in quel buco, ed aveva insegnato alla piccola Emerauld come difendersi e come rubare, rimanendo stupito da quanto quella ragazzina fosse portata per fare la criminale.
Più e più volte avevano rubato da cadaveri, ormai la loro vista non era più rilevante per i due, attrezzature per il movimento tridimensionale con le quali i loro colpi andavano più che
Quel giorno era uno di quelli.

Non avevano vissuto una vita piacevole i due, seppur fossero cresciuti insieme fra loro c'era solo un gradevole rapporto di rispetto reciproco, Edward molte volte spariva per giorni e giorni senza dire nemmeno una parola e ad Emerauld andava bene così: dopotutto non erano mica fidanzati o fratelli, ognuno pensava a se stesso senza che l'altro si impicciasse nelle faccende altrui.

Volteggiava fra le carcasse di quelli che una volta erano edifici, o case, rovinate inevitabilmente dal tempo è dalla povertà.
I capelli corvini svolazzavano ovunque, gli occhi color ambra osservavano cosa accadeva intorno alla sua veloce figura: c'era troppa gente.
Atterrò su una sottospecie di tetto, quella doveva essere una taverna in passato, c'era ancora una sottospecie di canna fumaria che sporgeva dalle tegole, dietro la quale si nascose.

«Un censimento per la gente del sottosuolo? È assurdo!»... «Si sono ricordati che esistiamo dopo tanti anni che questo buco è abbandonato a se stesso?»...«Vogliono solo darci in pasto ai giganti!»

Ascoltare quei discorsi le provocò un magone allo stomaco, tanto che il suo istinto le suggerì di tornare immediatamente alla locanda e nascondere quell'attrezzatura, in modo da non dare nell'occhio.

Seppur Emerauld fosse una ragazza vissuta in povertà, la sua bellezza era sbocciata nel suo tredicesimo anno di età, ovvero due anni prima, tanto che il porco, proprietario della locanda per cui lavorava, aveva provato più e più volte a metterle le mani addosso all'oscuro di quella megera di sua moglie; senza pudore inoltre, utilizzava la ragazza come "attrazione", la sua bellezza attirava parecchi vecchi beceri che speravano di portarsela a letto.

«Mi viene da vomitare.»

Espresse il pensiero ad alta voce mentre mentalmente faceva un calcolo per capire come avrebbe fatto più in fretta a tornare in quella topaia, agganciò il primo arpione sul muro di un palazzo di fronte a lei, pronta a fare quella corsa contro il tempo.
Ma qualcuno fu più veloce di lei.

Quando si lanciò, pronta a librarsi in aria, a sentire  il vento fra i capelli, una corda si avvolse intorno alla sua caviglia, facendola rovinare pericolosamente in terra.
«Cosa succede? Si può sapere chi diamine è stato?»
La mano destra si posò sulla lama che aveva conservato, ma due mani possenti le racchiusero i polsi in una dolorosa morsa, impedendole di muoversi.
Dinnanzi ai suoi occhi si materializzò uno stemma.
Lo stemma della Gendarmeria.
Poi da lì ci fu il buio più totale.

[Giorno della cattura di Emerauld, poche ore dopo, Dimora Reale.]

C'erano troppi bisbigli intorno a lei, sentiva ancora nel naso una specie di odore pungente che le ricordava il disinfettante che Edward versava sulle ferite infette, era quello che probabilmente le avevano fatto inspirare che l'aveva stesa al suolo senza darle l'opportunità di liberarsi.
Non aprì subito gli occhi, ascoltava più che altro quei bisbìgli cercando di capire perché l'avessero rapita.

«Ne abbiamo presi parecchi oggi, tre sembrano essere stati presi sotto l'ala del comandante Smith, altri li hanno semplicemente uccisi perché inutili.»

Ci fu una pausa, dei passi pesanti, e un sospiro.
«Perché avete scelto proprio lei fra tutte quelle catturate?»

Altro silenzio, passi che si avvicinavano a lei.
«Ha una bellezza e un'agilità fuori dal comune, sarà una passeggiata farla passare per figlia del re Fritz.»
Emerauld riaprì gli occhi, si guardò intorno osservando l'enorme stanza in cui l'avevano portata, poi provò a muoversi, ma con scarso successo.
Era stata legata.
«Voi siete pazzi, completamente pazzi, pensate che io me ne stia qui buona a far finta di essere una nobile? Guardatemi cazzo, non so nemmeno scrivere il mio nome, come potrei essere una nobile?...»
Lo sproloquio della ragazza venne interrotto da un sonoro schiaffo dato dal reverendo, colui che aveva chiesto il perché della scelta dei Gendarmi.
«Hai due possibilità...»
Emerauld si sarebbe portata una mano sulla guancia se non fosse stata legata come un salame, oppure avrebbe provato a strangolare quello stramaledetto ciccione del cazzo.
«Diventare la prossima erede al trono, ovvero, essere istruita, educata come una vera e propria nobile e allo stesso tempo, venire addestrata come un vero e proprio soldato e svolgere attività segrete per noi...»
Si fermò nel bel mezzo della stanza.
Emerauld lo guardò rabbioso mentre stringeva fra le dita le lenzuola di seta.
«E quale diamine sarebbe la seconda possibilità?»
Un sorriso sadico si dipinse sulle labbra del sacerdote, si voltò verso di lei e si poggiò sulla testata del letto.

«La seconda possibilità è diventare il giocattolo della feccia che si trova in prigione, uomini che non vedono una donna da anni e non si farebbero sfuggire facilmente un bel bocconcino come te.»
La ragazza strinse i denti e calò lo sguardo, non aveva scelta, avrebbe dovuto accettare quelle incredibili condizioni.
«Accetto.»

E mentre Emerauld, la quale non aveva avuto un cognome fino a quel giorno, diventava ufficialmente una Fritz, un ragazzino incredibilmente forte veniva inserito nel corpo armato più pericoloso che ci fosse: la legione esplorativa.


Angolo autrice.
Eccoci qui con il primo capitolo della storia, Emerauld diventa una spia della Gendarmeria e allo stesso tempo le viene affibbiato il nominativo di "principessa", ma durerà?
Aggiornerò presto: se mi leggete, come sempre, lasciate un commento.
Ci vediamo al prossimo capitolo!

*Il nome Emerauld proviene da smeraldo: Dopo il rubino, considerato il Re delle Gemme, passiamo a tracciare un'identità, seppur generale, della "pietra della speranza", lo Smeraldo. Non è un caso che nel buddismo sia considerato uno dei sette tesori con il valore della saggezza, e che leggende egiziane lo riconoscano come la pietra sopra la quale è stato inciso il più celebre degli scritti ermetici relativo all'inizio del modo. Lo smeraldo ha una magia propria ed intrinseca che lo rende una delle pietre più ricercate, tanto da essere considerato, se il suo grado di trasparenza e intensità del colore corrisponde al massimo, più pregiato perfino del diamante.

Hope. L.A. [Attack on Titan]Where stories live. Discover now