Hope. L.A. [Attack on Titan]

Humanity wins.

Sto per raccontarvi una storia.
Una storia fatta di coraggio, sacrifici, lacrime, dolore.
Ma una storia fatta anche di amore, tanto amore, l'unica speranza che rimarrà fra quelle mura soffocanti, seppur così grandi.

Nel sottosuolo c'era una canzoncina che parlava di una bambina, una bellissima bambina, rimasta orfana per mano di alcuni farabutti di cui non si scoprì mai l'identità, i quali, dopo aver ucciso i genitori della povera creatura, si appropriarono del suo corpicino, per essere sicuro di non lasciare tracce dietro loro.
La lasciarono lì, nel sottosuolo, in un angolo a marcire.
La canzoncina finisce in modo assai tragico, descrivendo le fattezze della giovane donna che sarebbe poi diventata la bimba, che però nessuno avrebbe mai più potuto vedere, la canzone parla di lame e cicatrici, cose che non avrebbero dovuto far impressione a gente di quelle parti: ma se si pensa che il soggetto di quelle strofe canticchiate con malinconia è una bambina, ogni ascoltatore avrebbe potuto avvertire una fitta al petto.

In pochi sapevano che quella storia era vera.
Proprio quella notte, un ragazzino sentì il pianto disperato di quella piccola creatura, si avvicinò.
E quella sera l'umanità ebbe la meglio sulla fame.
Per quanto non fosse una persona benestante, per quanto fosse spaventato dal portare quella bambina a casa, il ragazzino si fece forza e la accolse fra le sue braccia, poi cominciò a correre, corse verso quella taverna che lo ospitava ormai da anni.
Emerauld, quello sarebbe stato il suo nome.
La sua vita era un vero e proprio miracolo di speranza.
Ora la vera sfida sarebbe stata sopravvivere.

Angolo autrice.
Ho deciso di mettere per iscritto questa storia che mi bazzicava oramai da un po' per la testa, questo è solo il prologo, sono consapevole che la seguiranno pochissime persone (se non nessuna, sigh), ma credo di dover dare adito alle mie fantasie.
Se mi leggete lasciate un commento, non mordo!