“Ti accompagno a scuola in macchina così non vai in ritardo o cerchi di scappare…” disse Calvin e Dion lo guardò. 

“Che cosa farai con il locale?” chiese guardandolo e Calvin sospirò. 

“Non lo so. Ho ancora il mutuo da pagare e non ho alcuna intenzione di vendere la mia unica fonte di guadagno. Resterò solo io   a questo punto nel locale… non penso di riuscire a fidarmi di qualcun altro molto presto. L’unico svantaggio sarà che lavorerò sempre…” disse  guardando Dion che annuì. 

“Ma certo, non ti preoccupare per me, io me la posso cavare  e poi capisco quello che è successo, io ti ammiro e ti starò sempre vicino…” 

“Grazie…” rispose Calvin per poi sporgersi a baciarlo. “Forza, andiamo o rischi di arrivare in ritardo!” 

Dion sbuffò, ma andò a vestirsi lo stesso. 

Quando giunsero davanti alla sua scuola, Dion deglutì sentendo il nervosismo colpirlo. 

Che cosa avrebbero pensato adesso tutti del fatto che lui si presentasse a scuola senza divisa, zaino, libri e solo con un bloc notes tra le mani?

Dion sentì Calvin posare una mano sulla sua gamba e quando si voltò verso di lui, i due si guardarono e si sorrisero. 

“Dai, se resti ancora in macchina è peggio…” lo convinse il maggiore e a quel punto Dion si sporse verso di lui, gli lasciò un bacio sulla guancia e aprì la portiera, scendendo dalla macchina. 

Si voltò indietro per osservare Calvin andare via e riportò la sua attenzione verso la scuola, davanti alla quale i suoi compagni si stavano salutando tra di loro, ignorandolo del tutto. 

Dion prese un respiro profondo e stringendo il block notes al petto entrò dentro la scuola. Si recò immediatamente in segreteria per poter chiedere una divisa, ma era ancora chiusa così fece dietrofront ed entrò in classe. 

I suoi compagni quando entrarono, quindici minuti dopo, nemmeno lo degnarono di uno sguardo o di una parola, troppo impegnati a parlare tra di loro. Dion nemmeno si risentì di quel trattamento, era ormai abituato ad essere ignorato. Quelli erano gli ultimi mesi che avrebbe passato con quei ragazzi e poi non li avrebbe più visti. Dion ne era quasi sollevato. 

Anche il professore di Biologia entrò in classe, del tutto ignorato. Solo quando l’uomo prese a fare l’appello, nella classe cadde il silenzio. 

L’uomo chiamò tutti, ma quando giunse alla F, non chiamò Dion che alzò timidamente una mano. 

“Professore” disse e solo a quel punto i suoi compagni si voltarono e presero a parlottare tra di loro, notando che Dion non indossava la divisa della scuola. 

Il professore sollevò lo sguardo e quando lo vide aggrottò le sopracciglia. 

“Signor Fletcher, come mai è qui?” chiese il professore e Dion aggrottò le sopracciglia. 

“In che senso, mi scusi? E’ la mia classe…” rispose Dion, sentendo le guance prendere colore. 

“Penso che lei debba andare a parlare con il Preside..” disse l’uomo mentre si alzava e cominciava a consegnare i test. 

Dion lo guardò, confuso. 

“Non capisco, professore” disse Dion e l’uomo lo fissò. 

“Non è più in questa classe, signor Fletcher. Non è più un mio studente. Vada in Segreteria e poi dal Preside” disse l’uomo, voltandogli le spalle per consegnare i test ai suoi compagni che lo stavano tutti fissando incuriositi. 

⁓Louis/Kayden⁓ Bingo Draco ExtraUnde poveștirile trăiesc. Descoperă acum