Mi stanno portando in braccio.

Non ricordo di essere svenuta.

È fresca la stoffa sotto di me, mi piace toccarla con le mani e inizio a chiudere e aprire il pugno per sentirla scorrere sul palmo.

Una mano calda mi accarezza i capelli e penserei che sia di Neil se non fosse così grande.

Non vedo. Non sento rumori. Sento qualcosa che fa spessore tra le mie cosce e un bruciore intenso.

Sento la stoffa sulla pancia e credo di non avere vestiti addosso... altrimenti non potrei sentirla giusto?

Sento la mano che preme sulla base del collo e la trachea che non ha spazio per far entrare aria a sufficienza.

Poi non sento più niente.

Quando mi sveglio sono seduta su una sedia del camerino, davanti allo specchio con le braccia incrociate su cui devo aver poggiato la testa. Credo di aver fatto un sogno strano, ma quando alzo il busto vedo il riflesso del mio seno allo specchio e mi accorgo di essere completamente nuda.

È successo.

Mi rivesto di fretta e torno a casa chiamando subito Alex. So che c'è una foto nella galleria del mio telefono.

È stata scattata in camerino prima che mi svegliassi e la mia schiena è zeppa di graffi e lividi. Come ho fatto a non accorgermi di niente! Non ho neanche bevuto...

Con la mente corro indietro alla lattina che Jeff mi passa: era già aperta.

E la voce di Brent. Sono sicura che fosse la sua.

In alcuni punti il sedile della macchina fa pressione sui lividi invisibili, ancora per poco, e inizio a guidare con la schiena inarcata, ma fa male anche l'inguine.

Mentre beviamo una camomilla io e Alex cerchiamo di capire come sia possibile che Brent e Jeff abbiano messo su un circolo di prostituzione.

"Dovresti avvertire Brianna" mi suggerisce, ma le dico che si preoccuperebbe troppo e che so come gestire tutta questa situazione meglio di quanto lei creda.

"Come fai a esserne sicura?" Alex fa un sorso e poggia la tazza sul tavolo per poi intrecciare il suo sguardo magnetico al mio. E' sempre stata così dolce, ma in questi casi credo sia la ragazza più cazzuta del mondo. Non le vanno giù le ingiustizie, è disposta a passarci sopra quando si tratta di lei, ma non quando a farsi male sono le persone a cui tiene. In questo siamo simili.

"Mio padre" era arrivato il momento di svelare il mio segreto ad una persona esterna "era il proprietario di un locale simile nella mia città natale. Un ubriacone, ma con un grande fiuto per gli affari e, quando ne andava male uno, sapeva come reinventarsi per cascare sempre in piedi. Una volta un corriere della droga che aveva assunto era stato beccato all'aeroporto, il ragazzo si è suicidato con una pasticca di cianuro tra i denti e tutto il carico è andato perso. Quel carico valeva milioni e i grandi della mafia pretendevano che mio padre ripagasse, e in fretta." Lo sguardo di Alex diventa sempre più incredulo mano a mano che racconto "così decise di riadattare tutte le sue ballerine a escort di lusso. Lasciava che girassero tra i tavoli del locale offrendo droga, si sedevano con i clienti per convincerli a comprarne ancora un po'. Più ne acquistavano, più le ragazze restavano a far loro compagnia e drogarsi con loro, così era più facile concedersi a letto quando erano fatte. Se un cliente voleva salire in camera non potevano dire di no. Mio padre si era creato il suo giro di clienti fissi e tra questi c'erano anche i capi della mafia a cui doveva il denaro. Tra le ragazze che lavoravano nel locale c'ero anche io. All'inizio mio padre mi costringeva a fare pressione sulle mie colleghe affinchè obbedissero e quando mi ribellai, perché non sopportavo di vederle sentirsi in colpa giorno dopo giorno per avere lividi ovunque e non ricordare come esserseli fatti, mi picchiò e mi minacciò dicendomi che se volevo continuare a respirare dovevo prostituirmi. Inizialmente preferivo non sentire nulla anch'io, così prima di incontrare i clienti mi calavo qualche pasticca. Nel giro di poche serate ero diventata la merce più preziosa del locale: 'la figlia del capo' mi chiamavano i boss mafiosi. Molti clienti erano indelicati, alcuni menavano, altri preferivano la cintura, altri portavano bottiglie di champagne in camera per spaccarmele sulla schiena e mi lasciarono molte cicatrici." Erano particolari così raccapriccianti che Alex stava piangendo silenziosamente davanti ai miei occhi "Una sera ho saputo che il debito di mio padre era estinto e sono fuggita di casa con Brianna al mio fianco"

Non c'erano parole per commentare questa orrida verità e Alex comincia a singhiozzare portandosi la mano alla bocca.

"Per questo credo che il Ticket non sia tanto diverso. Hanno usato della droga come farebbe uno stupratore inesperto in una discoteca e ci hanno portate nelle camere del terzo piano. Dobbiamo fare attenzione a non far capire a Brent quello che sappiamo per poter continuare a indagare"


*Angolo autrice*

Finalmente è di nuovo lunedì ed io sono così felice di potermi deliziare con i vostri commentini! Cosa ne pensate della storia di Amy? Ve lo sareste mai aspettato un 'tradimento' da parte di Brent e, soprattutto, Jeff (che tutte avete amato fin dall'inizio per la sua disponibilità e premura)? Cosa pensate che farà Neil ora che è deciso a sistemare le cose con Amy?

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