Capitolo 20: Neil

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La sera mi ritrovo al dormitorio da solo: James è a lavoro e i ragazzi sono ad una cena di squadra con il loro allenatore.

Giro per la stanza come un animale in gabbia, non so cosa fare questa sera per cui mi butto sul divano nella speranza di trovare alla tv qualche programma interessante. Altrimenti credo che chiamerò Taylor, rivederla mi ha riportato a prima che conoscessi Amy: un periodo divertente, semplice e a tratti noioso che ora sembra appartenere a una vita fa.

Sposto il cuscino e una scia di profumo raggiunge le mie narici. È l'odore di Amy. Ogni volta che penso qualcosa di sconcio su qualunque ragazza mi torna in mente il suo volto, la sua voce, il colore dei suoi occhi e lo sguardo assassino che potrebbe rivolgermi se avesse il dono di leggermi nella mente in momenti come questo.

Cosa mi sta facendo questa ragazza?

Potrei andarglielo a chiedere...

Prendo di fretta le chiavi della mia stanza e attraverso il dormitorio per andare in quello femminile.

Alcune ragazze fuori dalle loro porte intente a fumarsi una sigaretta mi guardano male squadrandomi dalla testa ai piedi, altre si mordono un labbro. In occasioni diverse mi sarei sicuramente fermato a parlare con una o due di loro per portarmele in camera, ma ora ho la testa occupata a pensare ad altro.

Stavo andando da Amy senza sapere cosa dirle, mi sarei presentato alla porta senza un discorso pronto. Mi sentivo un ragazzino avventato.

Arrivo alla porta della camera di Brianna e, dopo un lungo respiro, busso.

Un caschetto castano si affaccia "Hei Neil, come mai qui?"

Eh già... come mai qui?

"Io.. ehm... c'è Amy?"

"E' uscita poco fa, come mai?"

"No, niente volevo chiederle una cosa per il lavoro. Sai dove posso trovarla?"

"Lavoro? A quest'ora?" chiede giustamente perplessa.

"Dov'è andata?" chiedo con una certa insistenza. Se era partita da poco potevo raggiungerla.

"Lei... cioè... Neil... non lo so" dice secca alla fine grattandosi la nuca e abbassando lo sguardo.

"Che vuol dire non lo so?" ora sono io quello perplesso. Ospiti la tua migliore amica e non sai dove va la sera? Se fosse uscita in giro per locali sarebbero andate insieme, ma ad Amy non piacciono le discoteche da quel che so.

"E' uscita con qualcuno?" chiedo con il tono della voce più pacato possibile a Brianna.

"Nooo" dice lei, ma non so se fidarmi.

"Va bene, buonanotte" le dico chiudendole la porta in faccia prima che possa farlo lei.

Mi dirigo al bar più lontano che ci sia in città. Sfreccio con la macchina sulla strada vuota, la gente è tornata tutta a casa dalle proprie famiglie per cenare, ma io non ho fame. Ho solo bisogno di qualcosa da bere e a stomaco vuoto si sente meglio.

Parcheggio nello spiazzo davanti al bar dimenticato da Dio e da qualunque cliente sapendo che quando uscirò da qui non riuscirò a guidare. Ho tanta adrenalina nel corpo. Ogni volta che si tratta Amy ho la medesima sensazione, per un motivo o per un altro.

"Cosa posso servirti?" è una voce di donna, gentile e leggera come l'aria. Quando alzo la testa la prima cosa che noto è un bel seno prosperoso che si affaccia dal bancone, poi un visino da angelo: un angelo dai capelli rossi.

"Un bourbon, grazie" annuisce e in meno di un minuto torna con la mia ordinazione. Resta lì a fissarmi, del resto non ha altro da fare senza clienti in giro e poi non la biasimo: faccio la mia figura!

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