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Erano passate tante settimane da quella partita e si stavano avvicinando le vacanze di Natale, i ragazzi durante quell'arco di tempo non riuscirono più a trovare molte informazioni sulla pietra, dovevano solo riuscire a mettere le mani nella sezione proibita, ma era quasi impossibile visto che c'era sempre Gazza nei paraggi; tra due giorni Teddy ed Hermione sarebbero tornati dalle loro famiglie per festeggiare Natale e Capodanno, mentre Harry, Dalia e Ron sarebbero rimasti lì ad Hogwarts, Harry e Dalia non potevano tornare a casa, mentre i genitori di Ron erano andati a fare visita al fratello Charlie, in Romania, quindi lui avrebbe passato le feste lì. Mentre Hermione e Teddy facevano le valigie, Ron, Harry e Dalia erano nel campo di Quidditch, Harry e Dalia stavano facendo un gara di velocità mentre Ron, da sotto, faceva il finto telecronista "Ecco a voi signori e signore la sfida di velocità tra Harry Potter e Dalia Black" e i due fecero un mini inchino per poi mettersi a cavallo delle scope e aspettare il via di Ron "1...2...3...POLLO!" Harry e Dalia iniziarono a volare, quando Dalia si fermò rendendosi conto di quello che aveva detto Ron, abbassò lo sguardo e ritrovò Ron sdraiato a terra che stava piangendo dal ridere "Allora Black? Sono troppo veloce per te?" disse Harry prendendola in giro "Per niente Potter! Ti sei accorto che Ron anzi che dire "Via" ha detto "Pollo" e che è sdraiato a terra piangendo dal ridere?" gli disse Dalia, Harry guardò giù e vedendo Ron ridotto così iniziò a ridere anche lui per poi perdere l'equilibrio e cadere dalla scopa, Dalia intanto era atterrata e rise come una matta vedendo Harry stesso a terra mentre rideva e si contorceva dal dolore della caduta "Hahahhahahah DUE TROLL!" disse accasciandosi a terra mentre si manteneva la pancia "Haha ma...ma...senti chi parla" disse Ron nel tentativo di riprendersi "Ma... perché state ridendo?" domandò Oliver, che era appena arrivato sul campo per allenarsi "Eh...eh...eh......aspe" disse Dalia che cercava di riprendere fiato "Stavano facendo una gara, io ho detto 1.2.3. Pollo e loro se ne sono accorti dopo, poi Harry ha riso, è caduto dalla scopa, poi ha riso anche Dalia che si è accasciata a terra e sembriamo tre troll" sintetizzò Ron "Ah...ok" disse Oliver stranito "Sei qui per allenarti?" chiese Harry appena si riprese "Si ma se state voi io vado" disse Oliver che stava facendo per andarsene "No tranquillo, anzi ti va di fare una "gara", fatta un po' a caso, con noi?" propose Dalia facendo le virgolette con le dita "Se non ci rompiamo un osso prima" disse Harry andando a prendere la bottiglia per bere "Si certo! Tanto non ho niente da fare" disse Oliver prendendo la scopa in mano "Ok, io do il via" disse Ron "Si ma dallo bene questa volta, grazie" disse Dalia dandogli una pacca sulla spalla. Saltarono sulle scope e quando Ron diede il via, fecero 3 giri di campo e quando stavano arrivando alla fine del terzo giro, Dalia era terza mentre Harry era primo, ma Dalia li sorpassò entrambi e arrivo prima "YES BABY!" disse per poi rallentare e vedere Harry morto e Oliver a bocca aperta mente Ron rideva nuovamente per la faccia di Oliver "Non sapevo fossi così veloce Black" disse Oliver "Sinceramente? Non lo sapevo nemmeno io" disse Dalia scendendo dalla scopa per sedersi sulla panchina, Harry si sedette a terra vicino a lei insieme ad Oliver "Ah Dalia, sapevi che tuo padre e il padre di Harry erano molto amici?" disse Oliver "E tu come lo sai?" chiese Dalia "Nella stanza dei trofei c'è una foto dei vostri padri con la coppa di Quidditch in mano" gli spiegò Oliver, Harry rimase un po' stranito e anche Dalia che stava per dire qualcosa quando si sentì un tuono fortissimo "Forse è meglio se torniamo dentro, sapete?" disse Ron che stava prendendo le borracce "Già" disse Oliver "Voi andate, io vi raggiungo tra poco" disse Dalia per poi correre verso l'entrata principale, Harry decise di seguirla così diede la scopa a Ron e corse dietro di lei. Dalia andò nella stanza dei trofei e si mise a cercare la foto di cui parlava Oliver e finalmente la trovò, era custodita in una cornice d'oro e rapressentava due ragazzi, di forse 14 anni, con le maglie di Quidditch di Grifondoro bagnate, così come i capelli, e insieme reggevano in alto una coppa gigante d'oro, sorretta da un piedistallo d'argento; sorridevano entrambi, quello a destra somigliava molto a Harry tranne per gli occhi, quindi doveva essere suo padre, mentre quello a sinistra non aveva niente di Dalia, solo il sorriso e gli occhi erano identici, la coppa che reggevano in mano era la stessa che era posizionata affianco alla foto nella vetrata, la targhetta infondo diceva "I migliori giocatori Grifondoro del 1974 James Potter e Sirius Black", Dalia rimase lì per un po' a guardarla e intanto sognava di poter abbracciare suo padre quando una voce la bloccò dai suoi pensieri "Erano proprio uguali a noi..." Dalia si girò di scatto e vide Harry affianco a lei che osservava la stessa fotografia "Bhe...io e mio padre non ci somigliamo tanto..." disse per poi ritornare a guardare la foto "Lo so, intendevo per amicizia. Loro erano migliori amici...un po' come noi" disse Harry, sempre guardando la foto, "Ah si, questo si. Cavolo sei identico a tuo padre, tranne per gli occhi" "Gli occhi sono come quelli di mia madre. Tu non assomigli molto a tuo padre, tranne per gli occhi e il sorriso" "Già... probabilmente sono uguale a mia madre quando aveva la mia età..." e dopo questo rimasero in silenzio "Cosa darei per passare anche solo un minuto tra le sue braccia..." disse Dalia improvvisamente con un nodo alla gola e delle lacrime iniziarono a rigargli le guance "Lo so...ti capisco...vorrei tanto ci fosse un modo per riportarli indietro..." disse Harry, che era anche lui sul punto di piangere; ormai Dalia singhiozzava così Harry l' abbracciò e rimasero così per qualche minuto, finché un tuono ruppe il silenzio nella stanza, i due si staccarono, guardarono un ultima volta la foto e insieme uscirono dalla stanza. Raggiunsero Ron e Oliver, che nel frattempo si erano cambiati ed erano in sala grande a fare quattro chiacchiere con Teddy e Hermione, che avevano finito di fare le valigie, quando Teddy vide Dalia, con gli occhi rossi e gonfi, e Harry, con gli occhi lucidi, entrare in sala diede una gomitata a Ron affianco a lui, che si girò e quando i due si sedettero disse "Ehm...tutto bene ragazzi?" "Si tranquilli...tutto bene" disse Dalia che alzò la testa e gli sorrise, Harry la guardava e vedendola sorridere mentre si asciugava bene gli occhi ancora rossi sorrise anche lui, e con la manica della maglia si stropicciò gli occhi "Siete sicuri? Perché stavate piangendo?" chiese Hermione preoccupata, mentre metteva la mano sulla spalla di Dalia "Si tranquilli, niente di preoccupante" disse Harry, per poi mettere la mano sulla spalla di Dalia, che lo guardò negli occhi e gli sorrise. Il giorno dopo Teddy e Hermione stavano partendo per le vacanze e stavano salutando Dalia, Ron ed Harry "Mi raccomando non mettetevi nei guai!" gli disse Hermione come se fosse una madre "O almeno fatelo quando ci sarò anche io!" disse Teddy ridendo, ricevendo un occhiataccia da Hermione "Non ti promettiamo niente! Cercheremo di scoprire qualcosa in più della pietra e non posso giurare che andrà tutto liscio come l'olio" disse Harry grattandosi la testa mentre Ron approvava con lo sguardo "Tranquilli, cercheremo di non farci cacciare" disse Dalia, subito dopo il treno sbuffò e i ragazzi salirono sul treno, salutando gli altri dai finestrini. Quando Dalia, Ron ed Harry tornarono al castello stava per piovere e faceva molto freddo, così decisero di mettersi in sala comune Grifondoro, che era completamente vuota visto che erano tutti partiti, Harry si sedette vicino al tavolino di vetro, che era posizionato difronte al camino, alla sua sinistra, mentre Ron si sedette sempre intorno al tavolino, ma vicino ad Harry dando le spalle al camino e Dalia si dette difronte a Ron, sul divanetto a gambe incrociate, e decisero di giocare a carte babbane, di origine Italiane, più specificamente napoletane, Dalia e Harry spiegarono le regole a Ron e iniziarono a giocare. Mentre giocavano parlarono del più e del meno, finché, ad Harry venne in mente la domanda che fece a Dalia il giorno che si ritrovarono quel cane gigante a tre teste, a cui lei non aveva dato risposta "Ah Dalia" iniziò a dire "Mmm?" gli rispose Dalia concentrata sulla partita, che girò di poco la testa verso di lui, sempre con lo sguardo sulle carte "Ti ricordi di quella domanda che ti feci tanto tempo fa?" "Ma...Harry non ricordo nemmeno che ho mangiato stamattina, come posso ricordarmi di una tua domanda di tanto tempo fa?" gli disse ridendo "Quella domanda che ti feci prima di andare nella parte proibita del castello e incontrare il cane a tre teste" disse Harry cercando di fargliela ricordare "Dimmi direttamente la domanda, fai prima" disse ridendo "Harry guarda che se ci cacciano io non so più dove andare. In che senso?" disse Harry, imitando la sua voce durante quel dialogo "Ah...si...eh quindi?" chiese con una risatina nervosa "Perché non sapresti più dove andare?" "Ehm...bhe...allora...la storia è abbastanza lunga e non credo che vi faccia piacere ascoltarla" disse cercando di cambiare discorso "Dai non fare così! E poi a me farebbe piacere sentirla, a te Harry?" disse Ron insistendo "Si, anche a me Ron!" e detto questo, posarono le carte e si misero difronte a Dalia portandosi le gambe al petto per poi appoggiarci la testa sopra aspettando che lei parlasse "Ahhh...e va bene, però non fatene parola con NE-SSU-NO! Chiaro?" disse rassegnata Dalia "Si certo! Tranquilla" disse Ron per poi tacere e far parlare lei "Allora...tanti anni fa, quando io avevo un anno, mia madre morì e mio padre andò in carcere, ma sinceramente non so nemmeno io il perché mio padre andò in galera e come mia madre morì, ma questi sono dettagli...io avevo un anno e i servizi sociali? Credo si chiamino così poi bho, mi hanno affidato ai miei nonni materni, e fin qua sembra tutto ok no?! Bhe no! I miei nonni mi hanno sempre detto che mio padre era uno squilibrato assassino e mia madre una psicopatica matta da legare, e dirlo in questo modo, come lo sto dicendo io a voi, a una bambina di 6 anni non mi sembra molto corretto, però ok! Qualche mese fa, a Giugno, i miei nonni mi obbligarono a pulire la soffitta, e nel pulirla trovai un sacco di cose di mia madre, tra cui la sua bacchetta, che ho portato con me qui, la sua lettera per Hogwarts e una foto di lei e papà, io all'inizio non sapevo cosa fossero e pensai che erano i suoi giochi di quando era piccola, e una settimana dopo mi arrivò la lettera per Hogwarts...feci 2+2 e capii che quelle cose non erano un gioco di mia madre, e conoscendo i miei nonni, evidentemente loro non erano contenti di quello che era, e sicuramente non lo sarebbero stati nemmeno di me, anche perché non mi trattano benissimo, così decisi di scappare di casa per venire qui ed ora...bhe eccomi qui" disse Dalia tranquillamente e notò la faccia di Harry e Ron sconvolta "No aspetta... te sei riuscita a scappare di casa e venire qui...a...11 anni? Cosa?" disse Ron sconvolto, lui non avrebbe mai avuto il coraggio di fare una cosa del genere "Bhe si! Sai, i miei nonni mi trattavano più come una cameriera-bambina, che come una nipote o come una figlia, mi mandarono comunque a scuola, però io non mi sentivo a casa, c'è...non so come spiegarti...sentivo che quello non era il mio posto, e quando vidi quella lettera capii il perché di quel disagio così non esitai un attimo ad andarmene via." disse Dalia facendo capire la sua situazione a Ron "Ma quindi...tu ora non sai dove andare?" chiese Harry con uno sguardo preoccupato "Ehm...si! In effetti non è stata una grandissima idea, scappare così senza pensare alle vacanze estive ma... cercherò di inventarmi qualcosa" disse Dalia che cercava di non pensarci troppo "Non so che dire sinceramente" disse Ron dopo qualche minuto di silenzio "Non dite niente, piuttosto parliamo di altro va" disse Dalia sorridendo, cercando di non mostrare la voglia che aveva di urlare "Hey, che ne dite di andare a rubare qualcosa da mangiare dalle cucine? Ho una certa fame!" disse Ron, cercando di scacciare quel muso lungo di Harry e quegli occhi preoccupati di Dalia "Ma Ron! È mezzanotte e mezza! Come puoi avere fame a quest'ora?" chiese Dalia ridendo "Mai sentito parlare di spuntino di mezzanotte?" gli rispose Ron "E va bene! Andiamo dai!" disse Harry per poi alzarsi e correre verso le cucine seguito da Dalia, che rideva come una matta e cercava di fare il meno rumore possibile, e Ron, che cercava di non farsi beccare da Gazza o dal suo gatto.

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