1. Finalmente fuori

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Ciel pov.
11 anni, da 11 lunghi anni sono chiuso in questa maledetta struttura per omega.
Tutto accadde in quella fredda notte di dicembre, io avevo circa 5 anni quando avvenne, stavamo tornando a casa dopo aver passato tutto il giorno alle bancarelle del paese, sfortuna volle però che noi, a differenza degli altri paesani, abitavamo in collina e che la strada in quel periodo fosse sempre ghiacciata, a causa di ciò un'auto davanti a noi ha sbandato e mio padre per non finirgli addosso fu costretto a fare una brutta sterzata che ci portò a schiantarci contro un albero.
Nessun sopravvissuto, solo io.
Fui subito portato in ospedale e una volta dimesso mi hanno imprigionato in questo istituto, ormai ho 16 anni e tra poco arriverà il mio primo calore.

Sento bussare alla porta della mia camera, anche se chiamarla così è un'esagerazione visto che ci sono solo un letto logoro e un armadio che si regge in piedi per miracolo, una volta dato il permesso per entrare davanti a me trovo una delle poche persone che mi stanno simpatiche in questo posto, Tanaka, un anziano signore beta sempre gentile ma professionale, a riscuotermi dai miei pensieri è proprio quest'ultimo
T: mi dispiace disturbarla signorino Ciel, ma gli alfa sono arrivati, la prego di indossare questo abiti e di scendere di sotto con gli altri.
Sospiro
C: ho altra scelta?
T: mi dispiace ma credo proprio di no.
Liquido Tanaka con un flebile "grazie" quando mi passa lo smoking blu con un papillon nero, inizio ad indossarlo ma la mia mente è il contrasto, da una parte voglio andarmene da qui il più velocemente possibile, ma dall'altra non voglio essere comprato da nessun alfa,
voglio la mia libertà, diamine!

ꨄ︎

Comincio a scendere di sotto vedendo gli altri omega fare lo stesso guidati da Mey, sempre beta, che si trova davanti a noi, conducendoci un salottino con un solo divano grande posto di fronte alla porta, appena arrivati molti uomini si alzano e ci girano intorno manco fossero cani, cerco di restare tranquillo, ma quando sento che qualcuno mi ha appena palpato il sedere mi giro di scatto dando uno schiaffo al responsabile che non perde tempo a ridarmmelo facendomi cadere a terra, pronto a ricominciare a picchiarmi urlando cose come "non lo sai che devi rispettare gli alfa!" o "qui non te le hanno insegnate le buone maniere puttanella?" Fin quando una mano non blocca il suo polso facendolo fermare, per poi, indicandomi, gridare a Mey ancora sull'uscio della porta
X: voglio lui
Non ci posso credere, sono stato venduto.

Angolo me
Ciao a tutti, spero vi sia piaciuto il primo capitolo della mia primissima storia, scusate per eventuali errori grammaticali.

Un amore ai limiti della normalitàWhere stories live. Discover now