But a day...

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Un giorno qualunque mi arrivò un messaggio "Ciao Ceci..! Senti.. Sabato sei libera? Ti va di uscire? Da soli?" stavo tremando.

Certo che volevo, volevo vederlo, saltargli addosso, baciarlo e mordergli il labbro, quel perfetto labbro.

Quella settimana non pensai a niente, non studiai, non feci niente, le persone che mi conoscevano a scuola non mi riconoscevano.

Sabato alle 5 ci vedemmo in piazza, mi sorrise ma non disse niente, ero rossa da morire e dovevo placare la voglia di mettergli le braccia al collo.

Andammo da degli scogli, vicini, ci guardammo e scoppiammo a ridere entrambi, un sorriso imbarazzato ma sincero.

Mi raccontò di suo padre, che un giorno aveva picchiato sua madre e i servizi sociali avevano portato via lui e suo fratello e ora suo padre era chissà dove mentre lui e suo fratello maggiore vivevano con sua madre. Quando me lo raccontò mi innamorai di lui ancora di più per quel sorriso che aveva sempre mantenuto, nonostante tutto.

Purtroppo però, si fece tardi, mi riaccompagnò a casa e mi diede il solito bacio sulla guancia, stavolta però ci mise più passione, con lo schiocco, e sentii la sua pelle morbida, che ripensai tutto il giorno.

Il mio perfetto disastro.Onde histórias criam vida. Descubra agora