Capitolo 8 - I Tiri Vispi Weasley

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Lily sorrise stringendola fra le sue braccia.

"Di niente, sorella"

Dopo aver pagato si alzarono, ma il gruppo si divise. Lily e Hugo andarono da una parte, mentre gli adulti e t/n andarono dall'altra.

Hermione fu la prima ad accorgersene.

"Hugo, Lily! Dove state andando!? Dobbiamo tornare a casa!" urlò.

"Volevamo andare ai Tiri Vispi a salutare zio George" piagnucolò Hugo.

"Non potevate dirlo prima?" chiese Ron "comunque non possiamo: non abbiamo abbastanza tempo. Dobbiamo tornare al lavoro e lo sapete che al Ministero sono perduti senza il Ministro e il capo auror" aggiunse con un sorrisetto.

"Zio Ron, tu lavori ai tiri vispi... non potresti portarci con te?" disse Lily facendo la faccia da cucciolo.

Ron, che non sapeva resistere quando la nipotina faceva così sospirò e sorrise.

"Va bene, diavoletti, avete vinto. Ragazzi tornate pure al lavoro, ci penso io, poi a riportarli a casa. T/n vieni pure con me. Sono certo che il negozio ti piacerà" disse con un tono mezzo rassegnato.

La moglie lo squadrò per bene valutando se preoccuparsi o meno. Alla fine sorrise e fece cenno ai Potter di andare.

"Ok, noi andiamo. Mi raccomando bambini: fate i bravi!". Diede un bacio veloce a Ron e si allontanò con i due amici accanto.

T/n raggiunse Lily e Hugo mettendosi in mezzo a loro.

Il negozio era in fondo alla via e si riconosceva anche da lontano.

In contrasto fra le squallide facciate dei negozi soffocate dai manifesti, le vetrine dei Tiri Vispi Weasley colpivano come uno spettacolo di fuochi d'artificio.

Man mano che si avvicinavano t/n rimaneva sempre più incantata e quando furono di fronte rimase a bocca aperta.
Le vetrine erano piene di oggetti che giravano su se stessi, esplodevano, lampeggiavano, rimbalzavano e strillavano.

All'interno era pieno di clienti.

Quando entrarono t/n rimase ancora più a bocca aperta. In vita sua non aveva mai visto un negozio simile.

Da un lato c'erano scatoloni ammassati che raggiungevano il soffitto. Nel cartellino t/n lesse: Merendine Marinare, 6 galeoni. Dall'altro c'erano bidoni pieni di bacchette Trabocchetto di (a partire da 2 galeoni) e scatole di piume delle varietà: Autoinchiostrante, Autocorreggente e Risposta Pronta (5 galeoni).

Vicino alla vetrina c'era uno stand rosa dove campeggiava la scritta: FILTRI D'AMORE A SOLI 10 GALEONI!
Sopra erano posizionate tante boccettine rosa in modo che formassero dei cuori.

Lì accanto c'erano delle grandi gabbie con dentro delle palle pelose in varie sfumature di rosa e viola che emettevano strilli acutissimi, mentre rotolavano.
Quelle si chiamavano Puffole Pigmee.

Lo sguardo di t/n si spostò verso il banco.
Dietro ad esso si trovava quello che doveva essere George, un uomo alto e magro con i capelli rosso Weasley - così lo aveva chiamato t/n.

Stava parlando con un giovane mago e sorrideva. T/n notò qualcosa di strano in quel sorriso: era spento, ma non era falso. Era il sorriso di una persona che aveva perso la gioia di vivere.
Sembrava comunque una persona sempre disponibile che amava il suo lavoro. Sembrava trovarsi molto a suo agio in mezzo a tutti quelli che t/n si sentì in "dovere" di chiamare scherzi.

Solo dopo che si furono avvicinati al bancone t/n notò che dietro di esso c'era la foto di due ragazzi con i capelli rossi durante quello che doveva essere  il giorno dell'inaugurazione del negozio.
T/n riconobbe George a stento perché lui e quell'altra persona erano identici.

Amore (quasi) proibito || Albus Potter x readerWhere stories live. Discover now