3. SE LA NAVE AFFONDA

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La storia passata ci racconta che ci sono state molte guerre, molti morti, molti eroi e molti cattivi. La storia passata è come un antico re punitivo che non risparmia i dettagli più macabri ai più giovani o a più deboli di cuore e di stomaco.

Molti, ma molti anni fa un uomo voleva essere ricordato come un Dio e creò il concetto di Fuoco, di Luce e di Cenere e basò una società su queste tre nozioni. Il popolo la accolse come un Profeta, un visionario. Il suo nome Miles.

Fu il primo a mostrare una strana deformazione genetica a seconda degli studiosi dei miei tempi, aveva una anomalia nel DNA che gli permetteva di emanare luce propria e ovviamente ai tempi in cui viveva ciò lo proclamava come figlio delle stelle. Era una cosa alquanto rara, ma aveva una peculiarità che gli permetteva di convivere con una Autocombustione controllata.

Di lui si sa molto e poco, col passare degli anni è stato quasi tutto mitizzato. Ma una cosa è certa la sua Società è rimasta e io sono un suo membro.

Si racconta che da allora tutta la generazione successiva fino a quella a cui appartengo garantisca una nascita di esseri con "poteri". Il mio? Non so bene quale sia, ma gli anziani, la mia famiglia e i miei amici hanno sempre avuto paura di farmelo esternare ai suoi massimi poteri.

Ma distogliendo l'attenzione sulla mia storia, chiedo scusa ai lettori, ci concentreremo su altre persone che mi saranno vicine fino al mio epilogo.

La città in cui vivevamo aveva perso il proprio nome negli anni bui della guerra della Cenere, un evento così violento che coloro che ne parteciparono ora sono ricordati come vittime della più grande tragedia ingiustificata della storia umana e non.

Ma la città è divisa in settori, io vivo a Sud vicino alla porta, ma la persona che ora introdurrò è una ragazza che proviene dal Nord, precisamente da oltre il mare che bagna le sponde della città. Lei è Anna, la sua storia non la conosco, ma il modo in cui ci siamo conosciuti è abbastanza bizzarro.

Lei era una ladra che viveva nel distretto Nord, in quella zona tutti sono costretti ad una vita modesta e per chi è più sfortunato gli è concessa solo una vita di crimini poco retribuiti. Lei ogni tanto rubava al mercato del cibo o alcune volte si intrufolava nella caserma settentrionale per derubare le guardie sopite.

Un giorno lei fu catturata e la sorte per lei fu quella di essere mandata nei lavori forzati vicino a dove vivevo io, ma come ben si sa, il lupo perde il pelo, ma non il vizio e se il pelo lo perdesse è solo per mano di un ladro.

I lavori consistevano nel dover raccogliere i detriti di un palazzo crollato qualche settimana prima. E da quando iniziò il suo compito nessuno nella città smise di parlare di lei.

Anna era una ragazza speciale, aveva un potere, un enorme potere che per molti era uno spreco per una ragazza così tanto nel fondo della società. Lei non muoveva un muscolo durante i lavori forzati, dai suoi occhi partivano strane onde che al contatto con l'oggetto in questione lo rendeva di ghiaccio e nel giro di pochi secondi polvere. I soldati erano intimoriti da lei e non riuscivano più ad avvicinarsi, le misure imponevano che prima e dopo le sue ore di servizio dovesse indossare una benda di ferro per poter evitare nel caso incidenti malgraditi.

Era una mattina quando io camminavo in quella zona e sentì delle grida provenire da una stanza e delle risate. Una ragazza era vittima delle angherie di almeno due persone, io non sono un eroe, non sono un pazzo nè tantomeno sono uno vile che fa finta di niente. 

Provai ad ingrossare la voce per cercare di spaventare le persone all'interno, ma era come se non fosse successo niente. Le grida femminili accrescevano e io non sapevo che fare. Entrare a mani nude non era la migliore delle cose, ma neanche perdere troppo tempo cercando una soluzione migliore la avrebbe aiutata.

In quel momento capì che non ero una persona qualunque, avevo dei dubbi a riguardo sin da quando ero in fasce, ma mai come in quel momento avevo sentito una fiamma bruciare nel mio petto. Chiusi gli occhi. Respirai profondamente. Calciai la porta. Riaprì gli occhi.
Era  lei la prigioniera del Ghiaccio e tre soldati intorno con un fare molto da stupratori.

"TU CHE VUOI? ESCI DI QUI PRIMA CHE TI PESTO A SANGUE" il primo disse

"AIUTAMI" gridò la ragazza "NON VEDO COSA STA SUCCEDENDO, MI STANNO TOCCANDO OVUNQUE"

"ESCI DI QUI SUBITO, STAI SFIDANDO L'ESERCITO NE SEI AL COSCIENTE"

Io ero in silenzio, fino a che una voce partì dal cuore: "CHE IL MIO FUOCO VI ACCECHI , CHE LA LUCE VI SI ALLONTANI, INGERITE LA CENERE ESSERI DISGUSTOSI".

Non ricordo niente di quello che successe, avevo visto comparire dalla mia mano una spada avvolta da uno strano fumo oscuro e iniziai a sentire un dolore lancinante partire dal polso, il battito cardiaco aumentare e il respiro più profondo.

Il vuoto totale, quando avevo ripreso coscienza mi ritrovavo sotto un ponte vicino al porticciolo del settore Nord, la mia testa appoggiata sulle gambe della ragazza che continuava ad avere la sua benda metallica come copertura della vista. 

"Dove siamo?" riuscì a dire con uno sforzo immane e la voce affaticata 

"Siamo fuggiti grazie al tuo intervento, non ho potuto vedere niente, ma ho sentito lame colpirsi tra di loro e grida di dolore essere soffocate da potenti tonfi. Credo, chiunque tu sia, che mi hai salvato la vita, ma hai dovuto prendere quella dei soldati come pegno"

"Non è possibile non sarei capace di fare una cosa del genere" 

"Non riesco ancora a vedere, ma ho toccato il tuo braccio per poterti portare in groppa fino a qui e presenta delle ferite profonde" 

Avevo alzato il braccio ed era vero. La mia mano era completamente rivestita di sangue, riuscivo a vedere in alcuni parti la carne muoversi grazie alla pressione sanguigna . Ma la cosa che mi preoccupò di più era che il dolore era svanito, la mia mano per quanto fosse mal ridotta non sembrava aver accusato alcun colpo.

"Tu come ti chiami ? e perchè ti hanno coperto la vista?"

"Io sono Anna e sono nata con un potere che mi rende pericolosa per tutto il popolo per la società in cui viviamo. Io quando voglio, con il mio sguardo posso congelare le cose e se volessi veramente fare del male potrei anche polverizzarle"

"Ma non mi sembri così pericolosa"

"Ho sempre usato male questo potere, ho origini poco rassicuranti e non ho voglia di raccontarmi a te, anche se mi hai aiutata" la sua voce era dolce, apprensiva e cosciente di quello che stesse dicendo. "Puoi per piacere trovare un modo per togliermi questa benda?"

Mi alzai e studiai il meccanismo, era un semplice chiavistello. Strinsi la chiusura e la forzai un poco e fatto, la benda era libera.

"Ti ringrazio ancora, posso sapere il tuo nome?"

"Io sono Axel"

"Axel, salvatore, ti voglio proporre un quesito?"

Acconsentì con la testa.

"Io e te non siamo persone normali, anche se non ho visto, ho percepito una strana energia in quel luogo e sono sicuro che tu ora percepisci una strana aria intorno a me. Io non voglio essere vista da te come una persona cattiva nè tantomeno una persona che potrebbe essere pericolosa per tutti. MA questa società mi ha punito da troppo tempo. La mia famiglia è stata punita. La mia zona. Tutti quelli che provengono dalla mia vita. La vedi quella nave?"

Era presente una nave, un mercantile che stava navigando lontano dal porto in direzione delle terre lontane del Nord, moltissime scatole con beni di tutti i tipi.

"Sì, la vedo"

"Non mi giudicare, sei il mio salvatore e te ne sarò grata, ma non ti intromettere. O sei con me o non sei con me. La domanda è: MA SE QUELLA NAVE AFFONDASSE? Che segnale arriverebbe alla società."

Aprì gli occhi e fisso intensamente il suo obiettivo. Io paralizzato perchè il suo sguardo era pieno di odio e di tristezza allo stesso tempo. Non riuscivo a muovermi e anche se avessi provato ad interrompere quello che stava per fare, il suo potere avrebbe colpito me e sarebbe stata la mia fine.

"ANZI NON VOGLIO PARLARE AL CONDIZIONALE, QUINDI E SE LA NAVE AFFONDA?"


FIRE LIGHT ASH (Fuoco Luce Cenere)Where stories live. Discover now