Capitolo 21

3.3K 258 104
                                    

Calpesto le erbacce e le foglie secche sotto le scarpe da ginnastica troppo leggere per la stagione.

Raggiungo una roccia abbastanza ampia e piana per permettermi di sedermici sopra.

Passano alcuni secondi, poi sento una voce alle mie spalle:

"Kat."

Mi volto un po' troppo velocemente, il che mi causa un giramento di testa.

"Ciao, Tess" dico sperando di sembrare felice, poiché nel profondo so perfettamente di essere leggermente delusa.

"Qualcosa non va?"

"No" ribatto troppo velocemente.

"Aspetti qualcuno?"

"No."

"Allora posso farti compagnia?" mi chiede.
"Oh, certo."
Si siede accanto a me una volta che io le faccio posto scostandomi leggermente.
"Come mai non sei venuta a scuola?" le chiedo guardando le mie scarpe.
"Sono...ho avuto un contrattempo."
"Un contrattempo? Potevi almeno avvisami, in qualche modo."
"È stata una cosa improvvisa" si giustifica.
"Mi hai lasciato sola con il progetto di Scienze. Dovevi vedere la professoressa; ne è davvero rimasta contenta."
Lei accenna un sorriso.
"Ora devo andare" scatta dopo un po'.
La guardo confusa, alzandomi dalla roccia.
"Ma cosa..."
"Ci vediamo a scuola, ciao!" grida agitata correndo via.
Fisso confusa il punto in cui è scomparsa dietro un albero.
"Ora ti metti anche a fissare il vuoto?"
Una risata.
"O stai tentando di chiamarmi con la mente?"
Mi volto verso Kyle, dimenticandomi temporaneamente dello strano comportamento di Tess.
"A quanto pare ha funzionato" sto al gioco.
Lui fa un sorriso furbo, poi qualcosa cambia nel suo sguardo.
Restiamo fermi a guardarci per una manciata di minuti, i nostri respiri si mescolano tra loro.
Fa un passo verso di me.
Indietreggio.
Lui si blocca.
"Hai paura di me?" chiede, la voce bassa.
"No" rispondo decisa.
Lui solleva impercettibilmente un angolo della bocca.
Fa un altro passo verso di me.
Pochi centimetri separano i nostri corpi.
Con un altro piccolo passo, la punta dei suoi scarponi scuri sfiora la punta delle mie da ginnastica.
Il cuore mi batte all'impazzata, e quando lui solleva una mano e lentamente la poggia sul mio fianco, temo che questo possa uscirmi dal petto.

"Che...che stai facendo?" vorrei dire, ma non riesco ad aprire la bocca.

Dio. Il suo sguardo è talmente intenso.

Lentamente, avvicina il suo viso al mio.

Instintivamente, inclino la testa all'indietro.

Sento il suo respiro regolare sulle mie labbra.

Socchiudo gli occhi.

E poi, Kyle fa una cosa inaspettata: si mette a ridere.

Una risata breve, sommessa.

Si allontana da me.

"Credevi che ti avrei baciata? Davvero?"

Sbatto le palpebre velocemente.

Deglutisco mentre le guance diventano rosse per l'umiliazione.

Ricaccio indietro il groppo che mi si è inaspettatamente formato in gola insieme alle lacrime di delusione che minacciano di uscire.

Stringo le mani a pugno lungo i fianchi, abbasso la testa, serro la mascella.

"Che hai, Kat?" chiede, facendomi irritare.

"Niente" ribatto brusca "ora devo proprio tornare a casa."

A passo svelto e sempre a testa bassa mi incammino per la via del ritorno.

Passo accanto a lui senza alzare lo sguardo, lo supero e devo trattenermi dal dargli una spallata.

Inaspettatamente, prima che possa allontanarmi definitivamente dalla sua portata, Kyle mi afferra per un polso e mi fa voltare verso di lui.

Ci ritroviamo faccia a faccia. Occhi negli occhi.

Poi accade.

Kyle si sporge su di me e in un attimo le sue labbra sono sulle mie, decise e allo stesso tempo sensuali e morbide.

Quando si scosta da me per guardarmi negli occhi di nuovo, i suoi occhi sono della tonalità più luminosa del ghiaccio.

"Era ovvio che ti avrei baciata."

After the midnight [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora