Capitolo 2

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Come promesso, il giorno successivo Gen si presentò al laboratorio dell'indaffarato Senku e cominciò a trascinarlo via a forza. Per quanto anche a Senku fosse piaciuto il momento del giorno precedente, non lo avrebbe mai ammesso. E comunque, la scienza per lui restava più importante del tempo libero passato con gli amici.

In fondo in fondo, però, non gli dispiacevano i momenti in cui Gen lo obbligava a forza a staccare. Questo dimostrava quanto ci tenesse e questo era in un certo senso carino dal punto di vista di Senku. Anche se, anche in questo caso, non lo avrebbe mai ammesso.

...

Gen aveva già capito che se avesse portato Senku sempre negli stessi posti questo si sarebbe annoiato più facilmente, quindi questa volta aveva deciso di portarlo verso la sera in una pianura completamente verde e rigogliosa, senza alcun albero, da cui era possibile osservare bene le stelle. A Senku era sempre piaciuto lo spazio, fin da bambino, e questo Gen lo aveva ormai capito. Sperava che il paesaggio suggestivo delle chiare stelle notturne in quella prateria avrebbe aiutato Senku a rilassarsi e liberare la mente.

"Oh..." fu la reazione di Senku nel vedere le tante stelle che erano visibili da quel punto. "Però... niente male mio caro mentalista".

"Sì, sì, mi farai dopo i complimenti, prima pensiamo al motivo per cui siamo venuti qui".

"...Cioè?".

"Non fare il finto tonto, devi liberare la mente per almeno dieci minuti".

"Ah quello... uffff" sbuffò Senku fintamente disinteressato.

Gen si sedette in mezzo alla prateria a gambe incrociate e fece segno a Senku con una mano di mettersi vicino a lui.

Senku, da indicazione, si mise accanto a lui.

"Ti consiglio di sdraiarti, vedrai meglio le stelle e ti rilasserai più facilmente~".

"Mh..." annuì seguendo il suo consiglio.

Guardare le stelle in quel modo portava la sua mente a tanti ricordi d'infanzia, il che non gli dispiaceva, ma gli metteva anche un po' di nostalgia. L'obiettivo però era quello di non pensare a nulla quindi cercò di scacciare quei pensieri e rilassarsi nel silenzio della notte, sotto la stupefacente volta celeste.

Il fatto che fosse sera e che avesse lavorato tutto il giorno però contribuì al far andare il "rilassamento" oltre il necessario.

Così Senku finì con l'addormentarsi.

Gen non se ne rese conto immediatamente, ma quando questo accadde non potè fare a meno di ridere un pochino e sospirare. Era davvero impossibile fargli liberare la mente senza che questo cominciasse a pensare passati due minuti, oppure addirittura come in questo caso si addormentasse.

"Aaah Senku-chan, che devo fare con te?". Detto questo però a Gen quasi quasi non dispiaceva veramente che Senku si fosse addormentato. Non c'erano molte occasioni per vedere la più grande mente dell'umanità e della scienza completamente inerme e indifesa.

Lo guardò per un po', solo per poi scoppiare a ridere cercando di non farsi sentire da Senku. Ciò che lo faceva ridere era la somiglianza dei capelli del bell'addormentato alle foglie di lattuga. Non lo aveva mai osservato tanto a lungo da accorgersene, ma i suoi capelli erano davvero divertenti. Una volta riuscito a calmarsi e riprendersi gli venne istintivo toccarli. Come facevano a stare così dritti per aria? A prima vista chiunque avrebbe detto che dovevano essere duri come la roccia, perfetti per il Dr. Stone, ma Gen si accorse ben presto del fatto che in realtà erano molto morbidi.

"Certo che... per un uomo come te completamente devoto alla scienza avere dei capelli che sfidano la scienza e le leggi fisiche è davvero il colmo...". Però non era forse questo ciò che rendeva Senku più interessante? I capelli sicuramente facevano il loro effetto nell'equazione-

Gen però, indipendentemente da questo strano e divertente contrasto di Senku, era davvero incuriosito e intrigato da lui. Una mente così grande... un cuore così buono, eppure così difficile da raggiungere e capire. Senku era un uomo per quanto semplice, tanto complesso e misterioso. Per quanto fosse abile come mentalista e fosse riuscito a scalfire un centimetro della corazza di Senku, persino per lui era difficile leggerlo e anticiparlo, oppure capire come comportarsi esattamente con lui. Gli uomini risvegliati da Tsukasa, a parte qualche rara eccezione, erano tutti facilissimi da leggere e raggirare in due secondi. E sebbene non avesse in realtà intenzione di raggirare Senku, voleva quantomeno riuscire a scalfire ulteriormente quella sua fredda corazza che lo manteneva così distante da tutti. Voleva finalmente capire con chiarezza che gli frullava per la testa e cosa si aspettava dagli altri. Gen era profondamente affascinato dalla mente di Senku, e come fargliene una colpa... ma forse l'interesse che stava provando nei suoi confronti aveva anche un'altra natura, anche se ancora non se ne rendeva conto.

Non tolse le mani dai suoi capelli, ma continuò ad accarezzarli lievemente. Più lo guardava, più si sentiva incapace di smettere di guardarlo.

Comunque, ora c'era un bel problema. Come avrebbe riportato Senku indietro? La sua forza fisica non era tale da permettergli di trasportarselo dietro per tutta la strada di ritorno e probabilmente la scelta migliore sarebbe stata quella di svegliarlo. Però non voleva ancora farlo, non voleva ancora nemmeno pensare al ritorno, voleva solo godersi qualche altro istante di quel momento così sereno.

Finì col prendere delicatamente la testa di Senku e poggiarsela sulle cosce per poi accarezzargli i capelli e il viso.

...

Dopo un po' di tempo passato in questo modo cercò di risvegliarlo per tornare all'accampamento. Era ormai notte fonda e non era prudente starsene lì da soli troppo a lungo. Qualsiasi cosa facesse però, Senku non si sarebbe svegliato. Era caduto in un sonno profondo dalla troppa stanchezza e nemmeno un carro armato o una bomba lo avrebbero svegliato.

Gen cercò anche di urlare ma nulla funzionò. Rassegnato, accese con fatica un fuocherello da campeggio con qualche legnetto raccolto qua e là e si sdraiò accanto a Senku. La natura, per quanto selvaggia, era ancora così incontaminata da rendere confortevole anche il dormire all'aria aperta in quel modo.

...

Le prime luci dell'alba svegliarono Senku, che si rese subito conto di ciò che era successo. Sospirando, svegliò Gen, scusandosi per l'essersi addormentato, ma Gen cercò di fargli capire che non c'era stato alcun problema.

Così, infine, tornarono all'accampamento e dopo aver mangiato qualcosa Senku si rimise a lavorare al suo solito.

Alone with you - oneshot Sengen [ita]Where stories live. Discover now