|Capitolo 5: 14 Aprile|

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(...)

14 Aprile, il giorno finalmente è arrivato.
Attorno a me sembra essere tutto in totale subbuglio, in questa casa ci sono almeno una ventina di persone che corrono su e giù per le scale a mia completa disposizione, per rendermi perfetta nel mio giorno perfetto. Se non fosse che dentro di me la pace che dovrebbe regnare è stata bruscamente sostituita al caos più totale.

«Aelin tesoro tieni gli occhi fissi davanti a te, se no non riesco a completare il make-up!». Sembrano tutti così felici, così estasiati per il gran giorno, allora perché io vorrei essere da tutt'altra parte invece che qui? Rivolgo lo sguardo verso l'immagine riflessa allo specchio, la mia immagine, bella come non mai.
I capelli sono perfettamente acconciati in una di quelle capigliature principesche, e come se non bastasse i miei capelli sono ricoperti di luccichii e punti luce e lasciano spazio a un viso acqua e sapone, con un leggero tocco di colore sulle goti e sulle labbra, che dovrebbero essere incurvate in un sorriso tranquillo e sincero, e non in un espressione totalmente forzata. Tutto attorno a me risulta ovattato, come se vivessi all'interno di una boccia di vetro assieme a un pesce rosso, mi sento come una bambolina portata ai massimi della perfezione.

«Sei stupenda amore mio, guarda come ti sei fatta grande...». Passo le mani sul vestito bianco che ho sempre sognato di indossare, mentre una collaboratrice chiamata da mia madre aggiusta gli ultimi dettagli, mettendomi la spilla rossa con le ali al centro del petto, che non sono più certa di voler portare, come la sopra gonna rossa per ricordare l'uomo che sto sposando. «Come ti senti tesoro? Sei agitata?».

«Un po'.» Rispondo solo per circostanza, continuando a fissare la mia immagine allo specchio mentre mi viene messo il velo, ormai è troppo tardi per tornare indietro, magari è solo un emozione passeggera e col tempo tutto si sistemerà, saremo felici come abbiamo sempre sognato.

«Tesoro il tuo cellulare ha squillato.» Rivolgo lo sguardo verso il piccolo schermo riposto nelle mani di mia madre, prendendolo tra le mie sedendomi nuovamente sul bordo del letto. «Ho bisogno di parlarti. Possiamo vederci prima della cerimonia?
Ci vorrà un attimo». Deglutisco chiudendo gli occhi e bloccando lo schermo, non posso, metterei solo ulteriore confusione all'interno della mia testa e della mia vita, però potrebbe essere importante...
No, non devo cedere, devo dirgli che non possiamo vederci, che me ne potrà parlare dopo la cerimonia, quando tutto sarà fatto.

Apro nuovamente la chat fissando il tastierino, devo solo scrivere un messaggio, non mi sembra troppo complicato. «Va bene, vediamoci nella sala delle confessioni». Butto il cellulare dall'altra parte del letto, ho seguito il mio cuore anche se il mio cervello mi imponeva altro, spero solo di non dovermene pentire.

P.o.v Aizawa

«Vediamoci nella sala delle confessioni». Guardo l'orologio incessantemente, ormai dovrebbe essere qui a momenti, la cerimonia dovrebbe iniziare a breve e io sono qui, ad aspettarla. Ieri sera mi sono maledetto più volte per non aver fatto quel passo in più, per non averla baciata e non averle detto quello che pensavo, e ora sta tornando tra le braccia di Keigo, che sicuramente la tradirà di nuovo, ormai conosco troppo bene quel ragazzo e non voglio che la faccia soffrire.

Rivoglio Aelin, la rivoglio per me, venire qui è stato un errore e ora non posso più tornare indietro, non sopporterei l'idea di averla persa per sempre per colpa di una stronzata. La porticina di legno scricchiola aprendosi velocemente e facendomi girare nella sua direzione, restando a bocca aperta, è stupenda, è una vera principessa. «Sei bellissima Aelin...».

P.o.v Aelin

La figura davanti a me è più elegante di qualsiasi mia aspettativa, i capelli legati per metà e la barba ben curata, un completo scuro con una cravatta blu scuro e i suoi occhi ossidiana, è bellissimo. «Grazie...Di cosa dovevi parlarmi?». Cerco di andare dritta al punto, staccando lo sguardo dal suo corpo, devo restare concentrata, non posso permettermi alcuna distrazione o tentennamento, non ora.

When I was your Man|| Aizawa ShōtaWhere stories live. Discover now