10 - Lago infestato

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"Antheo che ne dici se guardiamo in quel ruscello?" Adreo saltò qualche sasso per non cadere nell'acqua gelida. Alessio spostò qualche ciuffo d'erba, in caso avessero trovato una pietra anomala in mezzo a quei sassolini immacolati bagnati dall'acqua. Si stava chiedendo come potesse essere fatta questa pietra della resurrezione, era nera? Bianca? Lucida? Opaca? Poteva avere qualche richiamo dell'Al di là? Proprio non gli veniva in mente. Ma non fece in tempo a chiedere che sentirono un urlo scuro di Amycus por venire proprio dal lago.

Tutti i Mangiamorte si precipitarono di nuovo verso il lago e quello che videro li lasciò senza parole: un collo, un lungo collo verde scuro, simile al muschio bagnato, con una testa grossa e squamosa che guardava in modo minaccioso Carrow, che teneva la bacchetta puntata verso quella bestia. Era già dentro al lago fino alle ginocchia, forse aveva visto qualcosa e lo aveva seguito. Rimasero tutti immobili, temevano che muoversi bruscamente avrebbe spaventato il mostro e lo avrebbe fatto reagire male, ed era di dimensioni molto maggiori di loro. A quanto pare la leggenda sul mostro era vera, pensò Alessio, e calcolando che aveva la forma molto simile ad un drago, gli  venne spontaneo pensare che quel coso facesse parte del mondo magico. "Cazzo Amycus! Ma quella bestia da dove arriva?!" urlò allarmato Antonin, che non riusciva a distogliere lo sguardo da quegli occhi feroci. Amycus cercò di parlare senza attirare l'attenzione del mostro: "Ho solo vistouna cosa che pareva un serpente, e dato che conosciamo un serpente ho creduto fosse Nagini. Ma mi sbagliavo". A quel punto il mostro, rendendosi conto che c'erano troppe presenze, iniziò a scrutare ferocemente tutti i Mangiamorte presenti, forse decidendo chi avrebbe mangiato per primo. Rabastan si avvicinò piano verso il nipote, evitando di allarmare il grosso drago: "Cosa facciamo Antheo?" chiese sussurrando "è troppo grande per combatterlo così"

In quel preciso istante ad Antheo venne in mente una cosa folle: mentre studiava la bestia, si rese conto che la parte che collegava la nuca al collo era... molle, non era dura e squamosa come il resto del corpo, e presentava diverse ferite, alcune ancora con la crosta. Può essere battuto, pensò Antheo: "Tu evita di attirare la sua attenzione e tieni sotto tiro il collo superiore" disse indicando la parte molle, e ignorando l'espressione sconvolta dello zio, prese a correre verso sinistra, sentendo il drago emettere un ruggito mentre gli si avvicinava pericolosamente.

"PUNTATE IL COLLO SUPERIORE! NON è PROTETTO Là!" urlò Antheo mentre evitava i colpi di muso del mostro, arrampicandosi sulle colline scivolose per l'umidità. Lanciò diversi schiantesimi sul muso del drago per evitare che lo colpisse del tutto nel momento in cui non trovava modo di liberarsi da punti cechi, e gli Altri Mangiamorte intanto lanciavano Maledizioni al collo, cosa che non era per niente semplice, perché il drago si muoveva troppo velocemente, dovevano trovare il modo di tenerlo fermo, anzi: Antheo dovranno trovare il modo di tenerlo fermo! Ma come tenere ferma una testa che schizzava avanti e indietro come se fosse stato un proiettile? Il ragazzo notò una specie di insenatura tea delle rocce, pareva una piccola grotta e la testa del drago di certo non ci sarebbe passata facilmente.
"Vieni a prendermi rettile gonfiato!" urlò Antheo correndo verso la grotta e infilandocisi dentro.
Ora: non osò immaginare gli sguardi inorriditi dei suoi compagni: il drago aveva aperto la bocca e contro ogni aspettativa non aveva fatto tutta questa fatica ad entrare nella grotta, raggijngendo una buona distanza, ma per fortuna di tutti, non era arrivato a prendere Antheo che si era spiaccicato contro la parete. Il drago estrasse la testa dalla grotta, che nel frattempo si era graffiata contro le rocce, e riprovò con più forza, pareva voler distruggere quella parete.

"Non restiamo qui impalati Lestrange, tuo nipote rischia di morire per colpa della nostra esitazione!" urlò Thorfinn nello stesso momento in cui iniziò a tirare schiantesimi contro al collo del mostro, iniziando finalmente a vederlo cedere sotto ai colpi. Così lo seguirono tutti gli altri, nella speranza di vederlo crollare quanto prima. Eppure il drago pareva non volersi arrendere come loro non smettevano di attaccare, e Antheo era confinato dentro quella grotta senza la possibilità di rendersi utile a parte tenere occupato quel coso cocciuto quanto lui. E ora che si poteva fare? Rimase fermo a guardare il drago che assestava colpi terribili alla grotta, e alcuni pezzi delle rocce iniziavano a staccarsi. Notò che ogni volta che si avvicinava a sufficienza, apriva la bocca abbastanza da farci entrare un uomo, anche dell'altezza di Antheo. E notò anche che la gola sembrava particolarmente debole e delicata (del resto era la parte interna del collo superiore). E se... Guardò la sua bacchetta e, come se gli avesse parlato, la puntò nel momento stesso in cui il drago aprì la bocca: "Incendio!"

L'incantesimo si sprigionò come una stella cadente e raggiunse in poco tempo l'interno della bocca esplodendo. Il drago si ritrasse velocemente emettendo un grido acuto e doloroso, gli fumava la bocca e la lingua era nera per il bruciore.
"Grande Antheo!" gridò Adreo saltando, immaginando che anche in un momento del genere suo cugino fosse davvero stato grande a pensare ad una soluzione con la calma più totale. Lui non ne sarebbe stato in grado. Alessio lo guarda e basta un'occhiata, e subito i due si avvicinano di più iniziando a spingere a suon di schiantesimi il mostro verso il lago.
"Non state bene lì!" Gridarono poi "Volete aspettare che se lo mangi?"
"Ma certo che no! È mio nipote!" disse Rabastan correndo nella loro direzione, e anche tutti gli altri Mangiamorte li seguirono e a suon di schiantesimi riuscirono a rimettere al suo posto il drago, che nuotò nel lago più profondamente possibile.

"Be' che dire" disse alla fine Amycus "Niente pietra della resurrezione e ci ritroviamo addirittura in questa situazione"

L'erede Lestrange - L'onore e il dovere di un MangiamorteDonde viven las historias. Descúbrelo ahora