Tacitamente, però, Taehyung aveva arbitrariamente deciso di occuparsi di una faccenda che sembrava essere caduta dimenticata ma che, invece, lui non aveva mai tralasciato. L'equipe medica che aveva applicato su Jungkook la cura sperimentale per le malattie mentali era stata condannata e rinchiusa nelle segrete del palazzo senza possibilità di appello, i consiglieri di re Jeon che avevano avallato tali cure barbariche erano stati allontanati dal regno ed i medici di corte sostituiti con altri scelti da lui personalmente. 

Se Jungkook era riuscito -per loro fortuna- ad andare avanti pur avendo subìto quei soprusi, Taehyung aveva il ricordo di un JK distrutto e spezzato ancora marchiato a fuoco nella memoria -quel ricordo tanto lontano quanto vivido ardeva il suo animo con la stessa intensità di quando lo aveva vissuto -e lo scorrere del tempo non lo aveva assopito né diradato. 

Solo dopo quell'assoluto e radicale rinnovo, a Taehyung sembrò di ritornare finalmente a respirare.

Intento a massaggiarsi le palpebre chiuse con i polpastrelli, il tonfo accennato e leggero di passi che gli si avvicinavano velocemente lo fece sorridere prima ancora di udire uno schiarirsi di voce familiare e roco. 

«Taehyung, credo che sia il caso di sospendere ciò a cui vi state dedicando per rimandare tutto a domani.» rimarcò la voce conosciuta e riguardosa. 

Taehyung lasciò ricadere la mano sulla scrivania e lanciò un'occhiata divertita verso il suo consigliere preferito, il cui sguardo preoccupato era quello che, da sei mesi, incontrava ogni sera oltre il consueto orario di lavoro.

«Yoongi, non credevo fossi diventato la mia balia.» Taehyung ridacchiò stancamente e si passò una mano lungo il viso, sospirando silenziosamente come si lasciò ricadere all'indietro. Posò il capo contro l'imbottitura della poltrona e trattenne gli occhi chiusi, sentendo il ridacchiare di risposta di Yoongi avvicinarsi. 

«La vita è piena di sorprese, Vostra Maestà. Ma lo dico per il vostro bene, non è necessario che vi affatichiate così tanto. Le casse possono attendere domani, vostro marito ed il riposo...no.» asserì, adocchiando le pergamene che tappezzavano la scrivania di Taehyung.

Quest'ultimo annuì lentamente e fece leva sulle mani per allontanare la poltrona dalla scrivania, i cui piedi strisciarono sul pavimento in marmo fino a lasciarlo finalmente libero di alzarsi e sgranchirsi le braccia.

«Jungkook?» domandò subito dopo.

Yoongi ampliò il suo sorriso alla domanda che gli veniva posta, ogni sera, con tenera puntualità. Non era raro che si ritrovasse a fare la spola tra gli studi dei due re per riportare ad uno le richieste dell'altro o per sincerarsi che nessuno dei due perdesse di vista che, oltre che essere dei regnanti, erano anche umani e che, come tali, avessero bisogno di riposo. 

«JK è ancora nel suo studio», lo informò Yoongi, le cui labbra si arricciarono appena dal disappunto, «Chissà perché con lui non riesco ad avere la stessa presa che ho su di voi.» disse con tono sconfitto e vagamente afflitto, tanto che Taehyung si lasciò andare ad una risata roca e profonda.

Sinceramente divertito dal cruccio mostrato dal consigliere, scosse la testa e spense la lampada da lettura; anche nella penombra, il sorriso che gli incurvava le labbra era rimasto e l'espressione si era addolcita quasi all'istante.

«A volte non ci riesco neanche io, se può esserti di alcuna consolazione», ridacchiò, andando verso il consigliere per posargli una mano sulla spalla, «Non crucciarti troppo per questo. Sapendo quanto Jungkook si senta sotto pressione per non riuscire a fare tutto quello che vorrebbe, tenta di fare il più possibile. È cocciuto fino all'inverosimile ma... vedrò di convincerlo.»

Let Me Get Lost In You [TaeKook]✔︎Tempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang