Roteò i fianchi per chiarire meglio il concetto e per Taehyung fu impossibile trattenere il gemito roco e di quasi sorpresa all'improvvisa vocalità di Jungkook. Colpito, lasciò un ultimo bacio sulla sua gola e si issò su mani, allargando gli occhi senza neanche rendersene conto. Lanciò un'occhiata verso il basso e sentì il sangue fluire velocemente al volto allo spettacolo meno aspettato quanto delizioso che si ritrovò ad ammirare. 

Il volto di Jungkook era contorto in un'intensa smorfia di piacere, le guance punteggiate da efelidi erano chiazzate di rosso, il labbro inferiore era trattenuto saldamente tra i denti, i capelli scuri erano sparsi distrattamente sulla fronte, le narici gli si allargavano appena per il suo ansimare, ed i suoi occhi...

Ah, quegli occhi in cui si era perso milioni di volte erano schiusi e fissi su di lui, adombrati da desiderio e da brama, liquidi di piacere e vacui di libido, persi nel loro momento e avvolti dal loro sentimento.

«Perché mi guardi così?» gli mormorò rocamente Jungkook, la voce così densa che brividi intensi scivolarono lungo la sua schiena e gli costellarono le braccia tese. Ma ciò che lo portò a sentire la gola seccarsi ed il cuore a fare una capriola nel petto, fu vedere la mano di Jungkook sfiorargli il neo sulla punta del naso con il pollice, arricciare appena il suo ma portare la mano tra i loro corpi e—toccarsi?

Jungkook si stava toccando?!

L'intraprendenza del principe non avrebbe dovuto stupirlo così tanto, soprattutto considerati i trascorsi degli ultimi due mesi. Passati a stretto contatto con l'accortezza di mantenere sempre un basso profilo, Taehyung aveva notato degli estremi miglioramenti nel suo modo di comportarsi, nel suo modo di muoversi o agire. Jungkook era diventato sensibilmente più sicuro di sé e non mostrava cenni di tentennamento anche nelle situazioni più difficili o emotivamente stressanti. 

Una vittoria per lui e per loro sotto una moltitudine di punti di vista. 

In quel lasso di tempo tanto piccolo quanto significativo, di situazioni non perfettamente semplici ne avevano vissute fin troppe, e la persistente tensione che aleggiava nel palazzo era divenuta una sorta di foschia losca e palpabile che li spingeva a rimanere in allerta -anche durante innocue cene o passeggiate nei giardini. 

Era come se Jungkook avesse fatto delle sue debolezze non un punto di crollo ma un punto di forza, e quel cambio di approccio alle situazioni non era avvenuto solo su un piano prettamente comportamentale per il ruolo di principe. Infatti, le iniziative prese da Jungkook nei suoi confronti anche sul piano più fisico erano un qualcosa che lo aveva positivamente sorpreso ma di cui non si era lamentato -ovviamente. Vedere Jungkook essere più disinvolto nel toccarlo o lasciarsi toccare era quanto di più avesse sperato di assaporare -tenendo conto dei suoi trascorsi- ma quello.

Jungkook non lo aveva mai fatto, neanche quando era lui a stare sopra -come in quel caso- o quando era evidente che avesse necessità di farlo; aveva sempre chiesto a lui -anche se supplicato dolcemente era l'espressione più calzante- di occuparsene, per cui...

Taehyung deglutì saliva inesistente vedendo Jungkook in quello stato di piacere intenso che ardeva nel fondo dei suoi occhi e che lo contagiava a sua volta; ancora ad occhi socchiusi e languidi, si morse morbidamente il labbro inferiore con fare seducente e lo sospinse maggiormente verso sé, roteando ancora una volta i fianchi. 

Un gemito basso risuonò nella gola di Taehyung e rigettò il capo all'indietro ad occhi socchiusi perché...cazzo.

«Qualcosa non va?» sussurrò Jungkook, arcuando appena le sopracciglia.

La mano ancora arpionata alla sua spalla scese fino a che non si strinse al suo sedere, strizzandolo con poca grazia ma con estrema soddisfazione -visibile da come lo sguardo gli si era illuminato nel saggiarne la consistenza soda e compatta. 

Let Me Get Lost In You [TaeKook]✔︎Where stories live. Discover now