E l'unica persona con cui riusciva a parlarne senza sentirsi patetico, senza sentirsi minacciato o giudicato, era proprio suo fratello. 

Infatti, Taehyung fece strisciare una mano tra di loro e la posò sul dorso di quella di Jimin, stringendola senza dire niente. Lasciò che suo fratello lasciasse andare almeno una parte della malinconia che lo attanagliava e attese che i sentimenti impetuosi che si agitavano nell'animo di Jimin e gettavano ombre nei suoi occhi -da sempre vividi e limpidi come un ruscello- si acquietassero. 

La presa sulla sua mano si rafforzò ed intrecciò le loro dita, lasciandole ricadere tra di loro prendendo un profondo ma silenzioso respiro. Sembrava tanto che cercasse di respirare in un ambiente privo di ossigeno ma ci provò comunque, lasciando dilatare i polmoni abbastanza da raccogliere tutti quei frammenti di sentimenti che gli orbitavano attorno come satelliti per tornare a comporre la sua personale galassia.

«Sono sicuro che esista un modo per stare insieme. Dobbiamo solo cercarlo e, nel frattempo, potremmo chiedere a Jin di darci qualche dritta o consiglio. Sai meglio di me che conosce tutti i codici reali letteralmente a memoria.» pronunciò con tenacia Taehyung, palesemente indispettito dalla possibilità che suo fratello non potesse amare alla luce del sole un'altra persona solo perché non di sangue reale. 

O perché dello stesso sesso. 

Lui e Jungkook erano stati gettati in pasto ai pregiudizi della società senza neanche prima prepararli; erano stati vittime di occhiate disgustate, infastidite o disinteressate, Taehyung lo aveva messo in conto e le aveva superate, ma perché dovevano sempre essere vittime di pareri e giudizi non richiesti e pressoché inutili?

Il suo matrimonio era stato un esperimento, una sorta di tentativo per capire fino a che punto potersi spingere con i matrimoni di interesse -anche se questi andavano contro la moralità. 

Per cui, Yoongi e Jimin potevano essere un buon punto di partenza per poter sovvertire ancora una volta quelle regole ignoranti e supponenti di cui continuavano ad essere vittime. Ma se lui sentiva la voglia di cambiamento e il desiderio di rivoluzionare l'ordine innaturale delle cose, lo stesso non si poteva dire di Jimin.

Infatti, questi sospirò pesantemente e schioccò la lingua sul palato. «Non tutto ciò che si sogna può essere realizzato. Prego ogni giorno che ci possa essere un modo di stare anche solamente insieme, senza che vi siano di mezzo partenze, viaggi o chilometri...ma nessuno sembra ascoltarmi. Forse tutta la fortuna che mi è stata assegnata alla nascita è stata usata per essere salvato dopo la morte dei miei.» rifletté in un mormorio Jimin, sentendo il nodo alla gola stringersi e quella bolla di tristezza gonfiarsi nel suo petto fino a schiacciandogli il cuore e rendergli doloroso perfino respirare. 

Il fruscio della testa di Taehyung sul cuscino lo portò a voltare il capo a sua volta e si specchiò nei suoi occhi blu come la notte e accoglienti come solo loro potevano essere. Si guardarono per un lungo istante; gli occhi di Taehyung frugavano silenziosamente nei suoi con la delicatezza di un petalo e la vista di Jimin si fece acquosa e poco chiara. Tuttavia, strinse le labbra e ricacciò indietro le lacrime, guardando il volto di suo fratello addolcirsi. 

«Quanto ami Yoongi, Minnie?»

Era stata una domanda semplice e spontanea come la vita stessa, ma che fece sorridere appena Jimin. Sentì il cuore accelerare i battiti mentre l'immagine di Yoongi addormentato gli ritornò alla mente come un dolce ricordo in cui cullarsi durante la notte. Le labbra leggermente schiuse e rosse dai baci, il volto disteso in un'espressione serena, l'ombra delle ciglia riflessa sugli zigomi tondi, il capo placidamente posato sul suo cuscino ed i capelli sparsi tutt'intorno mentre lo abbracciava...

Let Me Get Lost In You [TaeKook]✔︎Onde histórias criam vida. Descubra agora