☾︎𝑛𝑜𝑡𝑡𝑒☽︎

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Notte.
Cosa è?

(Dal dizionario)

notte

/nòt·te/

sostantivo femminile

1. L'intervallo di tempo fra il tramontare e il sorgere del sole, la cui durata varia con la latitudine del luogo e con la declinazione del sole (ca. 12 ore all'equatore, ca. 6 mesi ai poli); più com., il periodo di tempo tra la fine del crepuscolo e l'alba.

2. Con più diretta allusione alla nota più caratteristica e appariscente della notte, cioè l'oscurità: n. fitta, fonda; si fa n.; fummo sorpresi dalla n.

3. In gioielleria: montare (o legare ) a notte, incastonare una pietra preziosa lasciando visibile solo la parte superiore della pietra (opposto a montare a giorno ).

Ma cosa è veramente?

Alcune persone, aspettano la tranquillità della notte per festeggiare, ubriacarsi e ballare.
Forse perché la vita gli piace;
Forse perché la vita non gli piace.

Altri invece, aspettano la notte per abbassare le palpebre e abbandonarsi al sonno.

Altri ancora, affidano le loro urla, le loro lacrime e il loro dolore alle braccia accoglienti dell'oscurità.
Perché al buio, quando l'unica cosa visibile è lo struggimento dell'anima, possiamo essere chi veramente siamo e non chi dobbiamo sembrare.

Sono seduto da qualche parte in bagno, molto probabilmente nel buco tra la lavatrice e il muro.

Non sento più nulla. Non sto realmente vedendo.
Fisso un punto nel vuoto, sperando di dimenticarmi della realtà.

Anche se questa sembra tutto tranne che realtà. Sembra uno scenario, lo sfondo del film in cui sto recitando ma dal quale non riesco a uscire.
Una simulazione, una messa in scena di cui sono obbligato a far parte ma che non mi fa tornare alla mia vita vera.

Non mi sento le mani, i piedi o qualsiasi altra parte del corpo.
Un corpo non mio, che non riconosco quando incontro uno specchio.
In cui sono fottutamente intrappolato.

Che vorrei strappare e lacerare per liberarmi.

Ci sto provando, ora.
Non dovrei farlo. È così sbagliato e Harry, molto probabilmente, si arrabbierà.
Ma è l'unico modo.

Una lacrima mi bagna il viso.
Poco male, almeno sto provando qualcosa.

A proposito di Harry, credo sia appena entrato.
Credo anche stia parlando, ma come ho già detto prima non sto veramente sentendo.

Sembra agitato, il suo volto si deforma quando lo fisso.
Le scene si susseguono al rallentatore, i colori sono accecanti.
Devo chiudere gli occhi.

Mentre lo faccio, sento due braccia che mi avvolgono.
Una sulla mia vita, l'altra sul capo.
Mi fanno appoggiare al corpo a cui appartengono.

Dopo che mi sono abbandonato a loro, le sue mani si spostano verso le mie.
Cercano di districare i miei pugni, ma non voglio.
Non voglio smettere di sentire dolore, perché vorrebbe dire smettere di provare qualcosa.

Le sue dita scivolano allora più in basso. Prendono in mano il mio dolore e puliscono le lacrime di sangue che fuoriescono dalla mia anima.
Sta fasciando i miei tagli; non so nemmeno come abbia fatto a trovare le bende.

Mi stringo a lui, per avere la conferma che sia reale. Per avere la conferma che sia veramente lì e che io stia realmente vivendo.

Mi gira la testa. Vorrei solo dormire. Vorrei non essere qui.

Ho appena sussurrato qualcosa.
Non so nemmeno cosa.

Harry mi prende in braccio, o almeno credo. Mi riporta nel letto e poi si allontana.

È la prima volta che qualcuno si prende cura di me in questi momenti. In realtà non era mia intenzione farmi scoprire, ma ormai non mi importa più di nulla.

Sono già sul fondo, lui non può portarmi ancora più in profondità.

Quando torna ha qualcosa di bagnato in mano. Mi lava la faccia, il collo e le braccia.
Ho ancora gli occhi chiusi, non voglio aprirli.

Harry mi abbraccia nuovamente, facendomi sdraiare sul letto.
È l'ultima cosa che sento, poi mi addormento.

For your eyes only - L.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora