"A cosa stai pensando?" se me l'aveva chiesto era perché probabilmente stavo fissando un punto nel vuoto mentre masticavo.

"Sinceramente?

"Sinceramente"

"Che ultimamente non mi viene da essere acida con te. Non sei un completo stronzo come pensavo" e lo pensavo davvero: ogni volta che poteva mi riaccompagnava a casa, offriva la pizza quando restavo nel dormitorio, si preoccupava di lasciarmi sempre il lavoro pronto...

"Peccato, mi intrigava quel tuo lato. Tesoro." Quel nomignolo era riecheggiato per la stanza e mentalmente eseguivo un harakiri per aver parlato prima del tempo.

"Vaffanculo.... Tesoro"

"E poi?" la incalza Alex

"E poi abbiamo guardato un film insieme, mi sono addormentata sul suo divano e mi sono svegliata a mezzanotte inoltrata con lui che mi scostava una ciocca di capelli dicendo 'ti riporto a casa... tesoro'." Finisco io quella storia straziante al posto di Brianna, buttandola fuori in un fiato solo e con la vocina che si assottiglia nella speranza che nessuno senta l'ultima parte "Che figura di merda" aggiungo per sottolinearlo.

"Ma noooo, che carinooo!" forse Alex si eccita per tutto, o forse le fanno quest'effetto le storie sdolcinate.

"Il problema è che è il miglior amico di James e una di queste volte vorranno venire alla serata" spiega Brianna cercando di trasmetterle tutta la mia preoccupazione, ma lei non si scompone e corruga la fronte in cerca di una soluzione.

"Ma questo non dovrà essere necessariamente un problema insormontabile" fa una breve pausa aspettandosi che la incalzassimo "Normalmente abbiamo quelle maschere enormi - le mima con le mani e capisco che non abbiamo la stessa concezione della parola 'enorme'- e poi so che Brent vuole dare una festa in maschera per le feste: potresti lavorare lo stesso, ma mantenere la tua identità nascosta. Dovete solo convincere i ragazzi ad andare al Ticket proprio quando c'è la festa"

Non è malissimo come idea, anche se Brianna avrebbe dovuto fare a meno della mia presenza per una sera, ma avrei certamente vegliato su di lei dall'alto del mio cubo sul soppalco. Sarebbe stata la sola femmina in un gruppo di armadi muscolosi. Purtroppo rimaneva sempre il fatto che se fosse tornato a qualche serata prima o poi l'avrebbe scoperto.

Torno all'appartamento e mi metto immediatamente il pigiama visto che stasera non sono di turno al Ticket. Quando arriva il tizio delle pizze d'asporto mi presento alla porta con una coperta di pile fucsia sulle spalle, gli occhiali da riposo e una banconota in mano. Sembro uno zombie color barbie, ma il fattorino è serio per cui immagino abbia visto di peggio.

Neanche il tempo di sedermi e il telefono vibra per un messaggio di Brie

/stiamo uscendo ora. Ha finito l'allenamento e ha detto che non poteva aspettare oltre ad invitarmi a cena.../

/❤/ Sì, le mando un cuore perché non so come si incoraggino le migliori amiche a cercarsi un fidanzato, ma se lei è contenta allora lo sono anch'io.

Metto su 'Interstellar' di Christofer Nolan per l'ennesima volta. È il mio film preferito e ho voglia di piangere senza motivo stasera. Piango quando padre e figlia si separano, quando lei ha raggiunto l'età del padre e gli manda un videomessaggio piangendo e piango quando lui torna e lei è anziana. Per quante volte l'abbia visto non riesco a trattenere le lacrime vedendo che l'amore padre-figlia trascende il tempo e lo spazio, ed io sono così invidiosa...

Il telefono suona sull'ultima scena e sono costretta a ricacciare indietro le lacrime che avevo già preparato.

"Dimmie Brie"

"Oddio ma piangi?"

"No sto vedendo Interstellar... Cioè sì" tiro su il naso.

"Ooook, tutto regolare" oramai ci ha fatto l'abitudine per tutte quelle volte che l'ho costretta a rivederlo con me "Vuoi sapere com'è andata?"

"Ovvio. Tutti i dettagli, ma non troppo se.. sai..."

"Zitta e aprimi"

Corro alla porta e la spalanco vedendo quegli occhioni verdi così luminosi di gioia.

"Ti sei davvero fatta lasciare a casa mia da James? Tu hai qualche rotella fuori posto. Quello ora penserà che manco il tempo di finire la cena e già devi raccontare tutto alla tua migliore amica"

"Non chiamare 'quello' il mio ragazzo!"

Prendo un attimo il fiato per metabolizzare la frase e lancio un gridolino acutissimo di eccitazione. Iniziamo a fare la lotta con i cuscini per sfogare l'euforia incontenibile e ridiamo fino a non sentire gli addominali. Quando crolliamo sul divano ci abbracciamo e avvolgo anche il suo corpicino esile nella copertina fucsia. "Glielo hai detto che se ti fa del male se la vede con me?"

"No, ma penso che lo sappia" ride con la testa sprofondata tra il mio collo e la spalla.

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