4.

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Zayn si svegliò da solo nel letto. Trovò un biglietto sul comodino.
"Sono uscita, torno subito. Fai come se fossi a casa tua"
"Strano che sia uscita da sola"
Pensò il ragazzo. Si alzò dal letto e scese in cucina. Si riempì una tazza di caffè e chiamò la ragazza.
-Ciao Gigi. Dove sei?
-Sono andata a fare la spesa.
-Ci sei andata di corsa?
-No perché?
-Hai il fiatone. Non c'è nessun rumore e non andresti al supermercato senza bodyguard. Dove sei?
Rimasero zitti al telefono.
-Gigi dimmi dove sei o verrò a cercarti e spererai di non farti trovare.
-Non è come pensi Zayn.
-Ah no? E allora come sarebbe, sentiamo.
Rimase zitta.
-È esattamente come penso, non è vero?
-Mi dispiace.
-Volevi essere mia, eh? Tutti quei discorsi su quanto mi amassi? Che non eri come le altre? Tutte stronzate. Dimenticami e spera di non incontrarmi di nuovo.
Chiuse la chiamata. Prese la tazza piena di caffè e la lanciò su un muro.
-Vaffanculo puttana.
Urlò. Strappò la collana e la buttò per terra. Andò a casa sua e si versò un bicchiere dalla prima bottiglia che trovò per terra.
-Che coglione. Innamorarmi di una modella. Non sono una ragazza facile. Tutte stronzate. Dovevo immaginarlo che sarebbe andata a finire così. Sono tutte uguali le modelle.
Disse tra se. Sentì bussare alla porta.
-Malik, tutto bene? Posso entrare?
-Vattene, sto bene.
-Non stai bene.
Disse il ragazzo entrando.
-Ti ho detto di andartene. So a mala pena chi sei.
-Sono Liam Payne, il tuo vicino. Ho sentito tutto, ci sono i muri fini. Vuoi parlarne?
-No.
Rimasero seduto per terra zitti.

Bodyguard (ziam)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora