CAPITOLO 7 - Sei strano

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Stranamente, Piper, quasi di sicuro inconsciamente, decide di fare un gesto di innata bontà verso di me e (spero) anche verso di Henry.

Pip: non importa potete pure studiare insieme, Marla abita qui vicino vado da lei piuttosto che stare con te.

Dice rivolta al fratello.
Mi chiedo spesso perché fa la vipera in sua presenza, mentre lui cerca sempre di essere gentile e avere un bel rapporto.
Ad ogni modo, prima che Henry possa ribattere, Piper riprende i suoi vestiti e la mia giacca che le ho prestato e corre giù per le scale, per non dar modo a suo fratello di trattenerla o di andare con lei.
Prendo altri vestiti e faccio per riporli sull'apposito appendiabiti, ma non appena mi giro, subito mi ritrovo dietro Henry, appoggiato allo stipite della porta della cabina armadio, che mi guarda.
Anche io lo guardo e non faccio altro che constatare che beh, è davvero un bel ragazzo, non c'è nulla da fare.
Non appena i nostri sguardi si incontrano, non fa però niente per mantenere il contatto visivo come poco prima: subito si volta e si guarda intorno, squadrando tutto l'armadio.
Ha uno sguardo indagatore e curioso e mentre è di spalle, ne approfitto per specchiarmi velocemente. Se mi guardasse, probabilmente non sarei in grado di sostenere il suo sguardo.
Entra nella cabina armadio e si guarda un po' intorno.

Hen: "quello è l'unico mobiletto con le ante, gli altri sono tutti aperti...posso chiederti come mai?"

Io: "non ci sono vestiti li dentro. Ci tengo il materiale da disegno."

Hen: "posso vedere i tuoi disegni?"

Io: "ecco...preferirei di no. Scusa, ma non li faccio vedere mai a nessuno..."

Hen: "troppo personali?"

Io: "provo a raccontare un po' di me in ogni disegno"

Hen: "fai bene. È questo che distingue gli artisti da dei semplici disegnatori, secondo me. E quel borsone?"

Io: "Ci tengo alcune delle cose per danza."

Hen: "Oh vai nella scuola qua vicino immagino, vero? La cordialità e la lealtà che si respirano li sono famose quasi in tutta la città".

Ovviamente è sarcastico e io scoppio a ridere. Non pensavo che si dicesse ciò della scuola di danza, ma effettivamente non mi stupisco più di tanto, non è difficile pensare che la fama di quella scuola non sia così positiva.

Mi risveglio dai miei pensieri quando sento una melodia e vedo Henry spostarsi dal punto in cui si trovava prima.
La canzone che ha messo è ritmata e lui batte il piede a terra seguendo i beat.
Con un sorriso afferro la sua mano e mi alzo.
È una canzone che non amo particolarmente, ma che ho già sentito, probabilmente in radio.
Iniziamo a muoverci a ritmo di musica, scandendo ogni tanto il tempo con il battito delle mani.
Mi muovo poco, seguo solo il ritmo della base. Henry invece si scatena mentre entrambi ridiamo ed è un sacco scoordinato, nonostante si stia "impegnando".

HENRY POV

Ho fatto partire la canzone, che ha un ritmo molto veloce e seguirlo ci riesce difficile. Io mi scateno, ma sono davvero un pezzo di legno. Lei ride e si diverte un sacco.
La canzone che ho scelto, però, è un po' troppo lunga forse. L'ho scelta perché, subito dopo di questa, con la riproduzione automatica, partirà un lento e voglio vedere se starà al gioco e si lascerà trasportare.
Se Jennifer mi piace? Non lo so, non credo, non ne sono sicuro...
Però in effetti...

JENNIFER POV

La canzone giunge al termine e dopo pochi secondi ne parte una lenta. Mi giro subito verso il telefono e poi verso Henry, che replica il gesto di pochi minuti prima, tendendo il braccio verso di me. Gli afferro la mano, pensando che non si spinga oltre. Invece in un millisecondo mi tira verso di lui.
Istintivamente poggio le mani sulle sue spalle, mentre lui poggia le sue sulla mia vita, più in alto rispetto ai fianchi.
Iniziamo ad ondeggiare a ritmo di musica con il capo chino, entrambi troppo timidi per guardarci negli occhi.
Ma dopo poco, non so nemmeno io come, i nostri sguardi si ritrovano incatenati uno all'altro.
Centimetro dopo centimetro, secondo dopo secondo, i nostri visi si avvicinano, finche le sue labbra non si posano delicatamente sulle mie. La musica la sento ancora, ma mi sembra lontana e noi non ondeggiamo più.
È un semplice bacio a stampo nulla di più. Un bacio a stampo molto lungo, ma non più approfondito.
Sposto le mani dalle sue spalle e avvolgo le braccia attorno al suo collo, per avvicinare ancora di più i nostri corpi.
E nello stesso istante in cui sporta le mani sui miei fianchi e stringe la presa, il suo orologio inizia ad emettere quel fastidioso suono.
In un primo momento, preme ancora di più le sue labbra sulle mie ed io penso voglia ignorarlo; invece, subito dopo si stacca da quel bacio che mi è sembrato eterno, ma che è durato così pochi secondi.

Hen: "scusa Jennifer... è che..."

Io: "no, tranquillo. Fai pure."

Hen: "davvero?"

Io: "si, ormai ci sono... Ci siamo abituati..."

Se alludo a Charlotte e Jasper? Non lo so.
Volevo lanciare una frecciatina? Era un momento importante per me.

Hen: "lo so, è complicato."

Io: "ultimamente sei strano Henry. Scappi sempre via, alcuni argomenti sono intoccabili con te..."

Hen: "si. Si me ne rendo conto. È solo che..."

Si ferma e smette per un attimo di parlare.

Io: "è solo che...?"
Dico spronandolo a continuare

Hen: "È solo che mi piaci."

Poggia velocemente la sua mano sinistra sul mio fianco e mi da un leggero bacio a stampo. Subito dopo riprende il telefono, raccoglie lo zaino ed esce.

Rimango impalata in mezzo alla stanza.
Io piaccio ad Henry Hart.

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SPAZIO AUTRICE

Heii come va? Ho scritto questo capitolo in si e no venti minuti, spero vi piaccia😂.
Se vi va, lasciatemi una stellina e un commento⭐.
Non dico nulla, penso che i fatti di questo capitolo si commentino da soli...
Al prossimo capitolo❤️

~Sera

FILL THE VOID || Henry DangerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora