Ore 6:30 (Prepararsi alla battaglia!)

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Primo giorno di liceo.
La sveglia suonò alle 6:30. Nate era in balia dell'ansia sia di piacere ai compagni sia di incontrare persone nuove, come un battello cullato dal dolce infrangersi delle onde sul freddo ferro della barca.
Con notevole cura scelse i vestiti da indossare, perché anche quello, secondo lui, avrebbe fatto la differenza quel giorno. Un soldato infatti, sceglie con cura la sua armatura, lucida il suo elmo e mantiene affilata la lama della sua spada. Prepara con scrupolosa attenzione le mosse e le strategie da usare in un territorio sconosciuto, seduto a tavolino, magari premeditando sulle possibili mosse degli avversari.
Prese il pullman e dopo mezz'ora arrivò all'entrata del liceo. Ingoiò un'ultima dose coraggio e raggiunse la sua aula. Alle 8 in punto tutta la classe si ritrovò riunita in quei banchi. Il fermento del primo giorno si avvertiva fortemente sui visi di quegli sconosciuti.
Come di consuetudine, tutti, a turno, si presentarono. Alle undici in punto ci fu l'intevallo e per dieci minuti Nate potè scambiare qualche parola con i compagni di classe.
Ritornato a casa, ripensò ai momenti passati in quella lunga giornata piena di emozioni. Forse sono sembrato il solito stupido e imbranato. Chissà cosa avranno pensato di me. Luisa è simpatica, è dolce. Mi piacerebbe conoscerla di più. Magari domani le chiedo un pò di più di lei. Non sopporto proprio quello scemo di Luca, è di un presuntuoso!

Nei primi tre giorni di scuola si susseguirono attività per l'integrazione, che quindi favorirono una più rapida conoscenza tra gli alunni, mentre le settimane successive scandirono lentamente il ritmo di studio che avrebbe a breve composto l'intera composizione di orari di lezione, compiti e interrogazioni.

Nate cominciò a maturare le sue prime impressioni sulla scuola, le quali non furono del tutto positive: la sua classe sembrava non essere per niente unita, ma propensa a formare molti gruppetti di poche persone. Era difficile, soprattutto per lui, riuscire a stringere delle amicizie in quel clima poco favorevole. Ben presto infatti, capì che avrebbe fatto una notevole fatica a trovare un compagno che fosse anche un valido amico. Nell'aria ritornavano ad aleggiare quelle etichette che erano state attaccate sulla sua persona. Infatti, ben presto gli insulti e le beffe presero il sopravvento, fino a marchiarlo in maniera indelebile.

Una nuova scuola, nuovi professori, nuovi compagni, nuove abitudini. Riassumendo, Nate avrebbe definito questo anno come "un anno di assestamento ".

Il soldato dagli occhi color cioccolatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora