CAPITOLO 9

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Arrivai davanti l'aula di divinazione, sbattei la porta e corsi subito davanti la cattedra della professoressa.

"cara, siediti e rimani tranquilla, spiegami tutto" disse con la sua voce piena di compassione e altruismo. Era l'unica che mi capiva veramente e mi trasmetteva un amore immenso come quello di mia madre.

Le spiegai cosa era appena successo ed era stupita anche se non voleva farlo notare.

"dammi le tue mani cara, riuscirò a spiegarti tutti i tuoi dubbi, fidati". Le porsi le mie mani, chiuse gli occhi ed entrò in una specie di trans che durò solo pochi secondi.

I suoi occhi si spalancarono e la voce che uscì dalla sua bocca non era più piena di compassione ma di odio, non era lei che parlava, ma uno spirito che mi stava per raccontare tutta la verità su di me.

"y/n, tu sei figlia dei maghi più potenti della storia e questo ti rende diversa dagli altri. L'unione dei poteri unici di tuo padre e di tua madre crearono un nuovo e grande potere che è in te. Non lo sai controllare e l'unico che ti può aiutare è tuo padre"

Una scia di brividi percorse la mia schiena, sicura di una conseguenza.

"riporta in vita tuo padre o i tuoi poteri ti uccideranno, fatti aiutare da Silente. Ma... dopo che tu ti farai aiutare da tuo padre la parte buona di te scomparirà e quando saprai usare i tuoi poteri farai cose orribili, per questo ti do questa collana, grazie ad essa la parte buona di te non ti abbandonerà mai, ma ricordati: se la toglierai anche solo per un secondo, tutto il male che c'è in te prenderà il controllo."

La professoressa Cooman fece un gran respiro e ritornò in lei.

Si alzò e venne verso di me "mi dispiace piccolina, dovrai sopportare tutto questo da sola, hai solo pochi giorni per far tornare tuo padre o morirai, ricordatelo!" disse con aria abbastanza preoccupata mentre mi abbracciava forte.

"grazie mille professoressa" e me ne andai in silenzio.

Aprii la porta della mia camera quando sentii "y/n!!". Quella voce era riconoscibile ovunque, era Draco. Venne verso di me e notando il mio sguardo perso nel vuoto mi chiese di passeggiare per Hogwarts ed accettai.

Camminammo per circa un ora parlando del più e del meno ma nulla riguardante me e i miei poteri e questo mi faceva stare bene.

Ci sedemmo nell'erba bagnata appena fuori Hogwarts e guardammo il tramonto insieme, come due amici che si conoscevano da una vita. Era il momento di ritornare nelle proprie camere e decisi di non dirgli nulla su cosa avevo scoperto su di me, non volevo coinvolgere nessuno.

Passarono giorni ed io sentivo sempre di più il mio potere che si faceva strada sul mio corpo indebolendomi. Prima solo dei giramenti di testa, dopo dolori in tutto il corpo e andava sempre a peggiorare ma nessuno lo aveva notato, almeno ero io che non lo volevo far notare.

Una mattina mentre stavo scendendo le scale del dormitorio dei serpeverde sentii un fitto dolore in testa e a tutti i muscoli, stavo cadendo, sentii qualcuno che mi afferrò da dietro ma i miei occhi si socchiusero e svenni.

Mi svegliai e mi guardai intorno, non ero nella mia camera e dopo aver sentito l'odore di Dior Sauvage capii, ero nella stanza di Draco Malfoy. Mi resi conto che la "cameretta" di Draco non era affatto 'una stanza con quattro muri, un letto, un armadio e un paio di finestre'. Letteralmente. Era talmente enorme che ti potevi quasi perdere. Il letto era grande abbastanza da accomodare Hagrid e Madame Maxime insieme pensai. Mi alzai dal letto, camminare nella sua stanza era bellissimo: un tappeto, persiano o turco, non ne avevo la più pallida idea, copriva tutto il pavimento, ed era soffice e morbidissimo. La stanza, nonostante grandissima, non conteneva tante cose: soltanto una poltrona di velluto verde scuro ed una spettacolare bacheca in cristallo che esponeva la sua nuova Firebolt; sulla parete c'erano scaffali in legno di mogano ripieni di libri di Magia Nera.

"è vuota questa stanza, senza vita" mormorai, mentre il cuore si strinse, vittima di una strana morsa di compassione. Mi ero aspettata che Draco possedesse foto, medaglie di volo, penne e pergamene sparpagliate sul tavolo, tutte ben esposte intorno la camera.

Era la stanza dei sogni. Tendeva al tradizionale, ma persino le persone più avantgarde come me non sarebbero riuscite a disprezzare tale lussuria. Mi misi a frugare tra i libri di Magia Nera sugli scaffali.

"come materializzarsi illegalmente tra le mura di Hogwarts... la migliore tortura senza occorrere al Crucio... che razza di libri si va a leggere questo ragazzo?!... adesso capisco veramente perché il cappello parlante ci ha messo meno di un millisecondo per mandarlo a Serpeverde..." dopo vari sospiri  "e che diamine è mai questo?" sbarrai gli occhi alla vista di un qualcosa che mi era tanto familiare... a un libro che avevo visto nel sogno con mio padre. Lo tirai fuori, sembrava che fosse stato nascosto apposta, rintonato ben bene tra gli oscuri libri di Arte Oscura. La copertina era nera con un fulmine viola al centro. Il titolo del libro era "i giovani Strucker: poteri unici e immaginabili"

Strucker... mi suonava familiare questa parola. Era sicuramente legata a mio padre.                                
"ma sì!!" esclamai. L'avevo letto da piccola in qualche pagina di un diario che avevo trovato a casa, forse l'aveva scritto mio padre e questo Strucker era un suo amico.

Presa da un entusiasmo improvviso, mi misi a cercare altri indizi legati a questo libro. La mia logica mi spinse a sbirciare tra i cassetti. I primi cassetti non rivelarono niente. Pezzi di pergamena di compiti incompleti, foglietti con le ricette delle pozioni illegali trascritte sopra, tutte cose che avevano a che fare con la scuola. Poi, nel penultimo cassetto, seppellito dai biglietti di auguri di tutti i suoi compleanni passati, notai una busta bianca. Trionfante la tirai fuori. Vi era un oggetto dentro ma la busta era sigillata bene, con qualche stupido incantesimo. Stavo per aprirla quando la pota si batté ed entrò qualcuno. Non era Draco, ma ci somigliava molto. Stessi occhi grigi profondi, stessi capelli biondo platino ma era più alto, mascella rifinita e un fisico da urlo. Mi prese per il collo e mi batté al muro violentemente facendomi cadere la bacchetta.

"e tu chi sei?" disse con un aria arrogante;"chi sei tu invece?" dissi;"bel caratterino, mi piaci; peccato che sei la stupida ragazza di mio fratello"Ma chi è suo fratello e poi io non sono fidanzata con nessuno

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"e tu chi sei?" disse con un aria arrogante;
"chi sei tu invece?" dissi;
"bel caratterino, mi piaci; peccato che sei la stupida ragazza di mio fratello"
Ma chi è suo fratello e poi io non sono fidanzata con nessuno. Stavo per aprir bocca quando Draco si precipitò davanti la porta "LASCIALA STARE!!" puntando la bacchetta contro questo misterioso ragazzo. Lui mi lasciò ed io caddi a terra in ginocchio portando le mie mani alla testa e urlando per il dolore.

Si chinò a terra per capire cosa avessi,
"la testa" urlai, Draco venne verso di me e toccandomi la fronte per farmi addormentare non sentendo più il dolore.
"bravo fratellino Draco, te la sei scelta bene, attraente e piena di problemi" disse quel ragazzo. MA CERTO!! Era il fratello di Draco.

Prima che potessi addormentarmi dissi sottovoce balbettando "chiama... la... profess... COOMAN!!"

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