CAPITOLO 4

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"Nuove amicizie"

Finita la cena una ragazza serpeverde venne verso di me e si presentò: "piacere, io sono Izabelle Lightwood, puoi chiamarmi Izi ed io ti mostrerò l'intero castello" e prima che potessi parlare, disse: "quasi dimenticavo... condividerai la stanza con me" con un sorriso spalancato sul viso.

Era tardi ed entrammo nella sala dei serpeverde, vidi Draco seduto nel divano con attorno quattro ragazze seminude, si alzò e venne verso di me con un odore che era palesemente puro alcool e questo mi eccitò subito.

Si presentò ed io strinsi la sua mano, era stranamente grande e calda e sentii i suoi anelli freddi contro la mia pelle.

Alzai lo sguardo per vederlo attentamente nel viso e sprofondai nei suoi occhi grigi e profondi e lui si perse nei miei. Fu Izabelle a spezzare il nostro sguardo e a spingermi verso la nostra stanza.

Aveva uno sguardo vuoto e chiedendogli se stava bene lei rispose che fu una delle solite conquiste di Malfoy e che credeva che lui provasse qualcosa per lei ma era solo un inganno e ribatté gridando: "lui è incapace di provare sentimenti, CAZZO!" mi sdraiai accanto a lei per consolarla e ci addormentammo abbracciate.

Era mattina presto quando mi svegliai e vidi già Izi preparata. Mi alzai di fretta e furia, feci una doccia veloce e già Izi era andata via; ero terribilmente in ritardo cazzo, presi una delle mie minigonne più sexy, un top corto per evidenziare il mio seno e corsi via.

A prima ora avrei avuto lezione di Incantesimi ma qualcosa andò storto: mi persi nei corridoi e non sapevo dove andare, mi misi a correre per vedere se c'era qualcuno che poteva aiutarmi ma i corridoi erano vuoti e silenziosi come se fossi l'unica persona ad Hogwarts. Svoltato l'angolo sbattei con qualcuno e caddi a terra.

Alzai lo sguardo ed era lui: Draco Malfoy. Nemmeno si scusò ed io non dissi una parola, mi porse la mano per aiutarmi ad alzarmi ma io la rifiutai e mi alzai da sola. Questo non gli piacque per niente e mi batte violentemente al muro facendomi cadere i libri per terra.

Mi aveva circondata con le sue braccia appoggiate al muro, fortunatamente non sapeva che io ero abbastanza abile con la mia bacchetta, la presi senza far nessun rumore, mormorai un incantesimo e lui cadde a terra.

Ripresi i miei libri e senza dire nulla me ne andai. Il silenzio cadde di nuovo nei corridoi fino a quando "fottuta mezzosangue del cazzo, te ne pentirai" gridò Draco ancora a terra.

Mi girai verso di lui e vidi il suo sguardo pieno di oscurità e vendetta; come osava parlarmi in quel modo pensai e con tutte le furie dissi: "sono una purosangue per tua fortuna e ora FOTTITI"

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