Capitolo 3 -Dieci ore che mi cambieranno la vita per sempre-

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CHANEL
Ed eccomi qui, su un aereo, con la mia migliore amica. Aereo che ci porterà verso la nostra nuova vita, il nostro futuro. Sono troppo emozionata anche se il saluto di questa mattina con mio fratello non è stato il migliore saluto di sempre. Siamo sempre stati noi due da soli da quando i nostri genitori si sono separati e per questo posso solo ringraziarlo. Non ci siamo mai divisi e lasciarlo andare adesso dopo sei anni mi ritrovo a doverlo lasciare da solo. Spero solo che non ci stia male e che resti in pensiero per me, tutto il tempo.

Flashback di qualche ora prima

-Buongiorno bellissima!! Svegliati dai, oggi devi partire per New York insieme all'altra squilibrata della tua amica. Chanel, ci sei?-
-Idiota ma se non ti rispondo significa che ti stò insultando in tutte le lingue del mondo. Adesso tu ci sei? E poi squilibrati ci chiami quei cretini dei tuoi amici-

Bel modo per iniziare la giornata, vero? Diciamo che non sono una persona molto mattiniera, ecco. Molto spesso è mio fratello a svegliarmi prima di andare a lavorare. Andrea lavora come medico nella sezione di pediatria ed è bravissimo a fare il suo lavoro. Non ho mai visto nessuno così bravo e preso dal lavoro come lui.

-Va bene amore mio, adesso alzati altrimenti farai tardi-
-Va bene, adesso mi alzo-
Detto questo faccio un sospiro e decido di alzarmi finalmente
 
                               ***

Dopo mezz'ora, in cui mi sono fatta una doccia velocissima, vestita, truccata e fatto colazione, mi avvio verso l'entrata (in questo caso per me è diventata l'uscita) per prendere la valigia e salutare mio fratello. Ieri sera abbiamo deciso che mi farò accompagnare in aeroporto da Jacob, il ragazzo della mia migliore amica Sam, siccome siamo vicini e anche lui vuole salutare la sua fidanzata. Da un lato sono un pò gelosa della loro relazione perchè diciamo che sono una frana nelle relazioni. Dall'altro lato, invece, stò benissimo così. Niente preoccupazioni, un letto matrimoniale solo per me, niente insicurezze o sottovalutazioni. Insomma, la vita da single è a dir poco stupenda.

A distrarmi dai miei pensieri è mio fratello. Stà letteralmente urlando di muoveri e devo dargli ragione perchè, per colpa dei miei pensieri, sono rimasta ferma per un bel pò.
-Arrivo, tranquillo. Stavo solo controllando per vedere se mi fossi dimenticata qualcosa-
-Bene, spero tu abbia preso tutto perchè una volta salita sulla macchina di quel tizio, non si torna più indietro, capito?-

Mi chiede lui indicando la macchina giallo canarino di Jacob. Non mi è mai piaciuto quel colore, solo che lui continua ad esserne convinto, nonostante glielo abbia detto pure Sam che non gli dona per niente. Felice lui...

-Avanti bruna, ti vuoi muovere? Non abbiamo tutto il tempo e vorrei salutare anche io la mia fidanzata prima di rivederla fra quattro mesi, se non ti dispiace sempre--Ha ragione sai--Ma oggi vi siete alleati tutti contro di me?! Ho detto che stò a...

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-Avanti bruna, ti vuoi muovere? Non abbiamo tutto il tempo e vorrei salutare anche io la mia fidanzata prima di rivederla fra quattro mesi, se non ti dispiace sempre-
-Ha ragione sai-
-Ma oggi vi siete alleati tutti contro di me?! Ho detto che stò arrivando Jacob, metti quel cespuglio di capelli che ti ritrovi nella tua auto giallo canarino e stà zitto!-

Non volevo rispondergli così male, però mi ha provocata...

-Avanti peste, vieni qui dal tuo fratellone. Mi mancherai tantissimo sai? Cerca di non combinare disastri e ricorda di prendere le tue pastiglie, ok?-
-Mi mancherai tantissimo anche tu, fratellone. Ti prometto che prenderò quelle cose, puoi fidarti di Sam, lo sai. Comunque cerca di lavorare un pò meno ogni tanto, va bene?-
-Va bene amore, adesso vai-

Detto questo mi allontanai con le lacrime agli occhi. Mi mancherai tanto fratello mio...

fine flashback

Adesso non posso far altro che starmene qui seduta e pensare al momento in cui questo aereo atterrerà a New York. Non conto molto sulla compagnia della persona seduta accanto a me, cioè della mia migliore amica. Lei ama dormire, soprattutto se è obbligata a svegliarsi molto presto la mattina. Mi sono testimoni i suoi quaderni di storia del liceo, pieni di bava, e la prof che, ogni volta che questa cretina si addormentava, doveva sgridarla. Ma avanti, è per questo che siamo migliori amiche. Mentre ci stiamo sistemando, l'ennesima voce metallica del giorno ci interrompe per dare le solite informazioni:

-Signore e signori, l'aereo con partenza dall'aeroporto Internazionale Leonardo Da Vinci stà per inizare il suo decollo. Vi preghiamo di spegnere i cellulari e tutti i sistemi tecnologici e di allacciare le cinture di sicurezza. Per qualsiasi altra informazio siete pregati di domandare le hostess in passaggio. Arrivederci e buon viaggio... Ladies and gentelmen, the pla...-

Smetto di ascoltare il robot nel momento in cui comincia a parlare in lingue a me totalmente sconosciute, tranne l'inglese ovviamente. Non sono mai stata un asso in inglese, però l'ultimo anno ho deciso che mi sarei impegnata al massimo per poter scegliere l'Università che tanto bramavo e per poter finalmente avere un futuro migliore. Devo ringraziare anche Sam perchè lei effettivamente è sempre stata brava in inglese e quindi mi sono anche un pò ancorata a lei.

Finito, finalmente aggiungerei, il discorso del robot l'aereo inizia a vibrare, segno che stiamo per decollare. Pian piano osservo il mezzo allontanarsi da terra e posso finalmente dire che da qui iniziano le dieci ore più lente, ma sicuramente emozionanti, della mia vita. Le dieci ore che mi cambieranno la vita per sempre...

La mia vita dopo di te Where stories live. Discover now