*Il Folletto

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Questa esperienza me l'ha condivisa Ingrid Azul, un'amica del Perù, è successo a sua cognata Ellen.

"Il folletto"

Era gennaio, avevo circa 10 anni, avevamo viaggiato con mia madre e i miei tre fratelli, nella città di Trujillo, lì vivevano i miei nonni materni; vi andavamo in vacanza quasi ogni anno. La casa era molto grande, aveva quasi la dimensione di un isolato: ad un'estremità viveva mia zia, mio zio abitava all'altro estremo e i miei nonni al centro. Mia nonna allevava tutti i tipi di animali nel cortile di casa: pecore, capre, anatre, galline, cani e gatti, e poiché era una campagna, c'era anche un pozzo, molto profondo. Permaneva chiuso con un coperchio di legno; accanto al pozzo c'era un fico che chiamavamo: albero del latte.
Una notte, mentre stavamo dormendo in una stanzetta, io e la mia famiglia, mi sono svegliata, non so esattamente che ora fosse, ma comunque non era ancora sorto il sole, era tutto buio, dovevo andare urgentemente in bagno ma siccome era tutto buio avevo molta paura quindi ho chiesto a mio fratello maggiore di accompagnarmi, ma lui si è solo mosso un po' e si è riaddormentato così ho deciso di uscire da sola. Per andare al bagno bisognava attraversare il cortile e passare davanti al pozzo; sono uscita, ho aperto il cancello che dava sul patio. Tutto taceva, stavo camminando quando improvvisamente ho sentito che qualcuno rideva: era la risatina di un bambino piccolo. Il mio corpo si è paralizzato poi ho guardato il pozzo: era coperto ma era proprio da lì che usciva quella risatina; dopo pochi minuti ho sentito: "Vuoi giocare con me?" La voce veniva dall'interno del pozzo, il mio cuore batteva fortissimo, non volevo avvicinarmi al pozzo così ho provato ad allontanarmi, poi ho sentito di nuovo la voce che diceva: "Ho tanti giocattoli, li vuoi vedere?"
Sono rimasta lì, ammutolita, senza parole, non ho risposto, uno: perché avevo paura e due: perché non sapevo cosa mi sarebbe potuto succedere se avessi replicato. Sono corsa molto velocemente verso il bagno, ho chiuso la porta, quando ho finito mi ci è voluto un po' di tempo per tornare fuori, perché avevo tanta paura, ma poi, mi sono fatta coraggio e sono uscita lentamente; lentamente passo dopo passo, quando stavo per aprire il cancello per entrare dov'erano le stanze e lasciare il patio, dando le spalle al pozzo, ho sentito che qualcosa faceva rumore, ho girato lentamente la testa e ho guardato il pozzo: era aperto ed ho sentito di nuovo la voce di quel bambino: "Perché non vuoi giocare con me? Vieni a vedere quanti giocattoli ho per te. Giochiamo!"
L'unica cosa che ho fatto è stata aprire il cancello e correre più veloce che potevo, sono entrata in camera e mi sono infilata nel letto.
Ricordo che le notti seguenti ho cominciato a bagnare il letto perché, per quanto volessi andare in bagno, non avevo il coraggio di uscire in cortile.
Ora che ci penso, credo che ciò che quell'essere voleva, era che mi avvicinassi al pozzo per farmi annegare o qualcosa del genere, ecco perché mi chiamava così insistentemente.

Esperienze paranormali Where stories live. Discover now