SEI MIA MEZZOSANGUE

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Cercai di far finta di nulla quando con la coda dell'occhio vidi Draco guardare quest'ultimo mentre il soggetto che stava già guardando ero io.

Penso che la scelta più saggia sia alzarsi e andare in camera mia.

D'un tratto bussano alla porta.

Chi potrebbe essere?
Se non ha pronunciato la parola d'ordine significa che non fa parte della nostra casa, quindi..
Potrebbe essere..
Spero di no..

Tom si alzò a andò ad aprire.

Tom:"Helena? Mi dispiace è impegnata."
Cedric:"Ok, non mi interessa, la puoi chiamare e dirle di uscire?"

Cazzo..
Dai alzati e vai da lui, smetti di scappare.

Così feci ma Draco mi precedette, bloccandomi -"Diggory? Ancora non gli hai detto che deve lasciarti in pace?"
-"E per quale motivo dovrei farlo?"
-"Perché mi crea fastidio."
-"Ci sono tante cose che mi danno fastidio in questa vita, ma non posso sempre controllare tutto." gli misi una mano sulla spalla -"Va bene che sei viziato e hai sempre tutto quello che vuoi ma questo non significa che io debba obbedire a qualsiasi cosa tu dica, Draco."
Scrollò la testa -"Ma guardati.. c'è Cedric davanti la porta ad aspettare che tu esca e perdi tempo a parlare con me." mi fece un sorrisino e si diresse verso la porta.

Odio quando ha ragione.
Ma un attimo..
Dove sta andando?

-"Problemi Diggory?" continuò Tom ridendo.
-"Dove è lei?" insistette Cedric.
Draco si affiancò a Tom -"Ci divertiamo un po'?" vidi che prese la sua bacchetta dalla toga.
-"Vai.. ci sto." sorrise Tom.
Draco puntò la sua bacchetta sulla guancia di Cedric -"Vattene." disse con prepotenza.

Avevo paura per lui; Tom e Draco insieme erano pericolosi e non era la prima volta che vedevo sceneggiate del genere; secondo loro, la sala comune, faceva parte del proprio "territorio."

-"Cedric, fa come ti dicono." mi trovai al centro della sala, di fronte quest'ultimo.

Lui spostò con forza la bacchetta dalla sua guancia, guardando negli occhi prima Draco e poi Tom e dopo, facendo una smorfia di disgusto, voltò l'angolo.

-"Sono tutti ai tuoi ordini qui?" disse Tom venendo verso di me, passando un dito suoi miei lunghi capelli e tornando nel dormitorio; io con lo sguardo dritto su Draco e lui su di me.

Lo odio.
Sono stanca del suo atteggiamento.

Con rabbia mi diressi verso la poltrona, presi il mio diario e decisi di andare nella mia stanza, sola, come stavo solitamente, lontano dai guai.

D'un tratto però, sentii una forte presa impossessarsi del mio diario -"Draco!"
Il cuore iniziò a battermi all'impazzata.
-"Dammi il mio diario, subito!"
Iniziò a girovagare per tutta la sala -"Cosa può esserci scritto di bello qui?"
-"Draco!" cercai di seguirlo fino a che lui stesso si fermò; gli strinsi il braccio -"Dammelo!"
-"Te lo do." me lo porse e io allungai la mano per prenderlo ma poi lo allontanò di nuovo
-"Solo se mi fai entrare nella tua stanza."
-"C-cosa?"
-"Hai sentito bene." abbassò il braccio, calando le difese e il mio diario.
Indietreggiai, ridendo -"Ma non ci penso nemmeno.."
-"Beh allora.. lo apro." così fece e io mi precipitai verso di lui cercando di toglierglielo dalle mani ma lui lo nascose dietro la sua schiena -"Niente da fare, Helena."

Che faccia compiaciuta.

-"Mi stai ricattando per caso?" misi le mani sui miei fianchi in senso di disapprovazione.
-"Mmm no.. Voglio solo.. vedere la tua stanza." si avvicinò, così tanto che potevo sentire il suo respiro -"Che c'è Draco? Non riesci a starmi lontano?"

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