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"Wow! Cos'è questo posto?" chiesi, mentre osservavo tutto, guardandomi intorno in maniera attenta.

Era un parco davvero bello, illuminato da alcuni lampioni e circondato da tantissimi alberi, purtroppo spogli a causa della stagione invernale che stava per arrivare a giorni.

Più in là alcune panchine per sedersi ed in fondo un piccolo prato dove si poteva passeggiare liberamente fino ad arrivare dall'altra parte, dove c'erano altri alberi.

"Ci venivo quando ero più piccolo... dopo un po' mi sono stufato e non sono più venuto. Trovavo monotono guardare sempre gli stessi alberi... era da parecchio tempo che non ci passavo. Ho pensato che non volessi tornare subito a casa dopo ciò che è successo e quindi di portarti qui. È un posto molto tranquillo, ma se vuoi posso-" lo interruppi.

"No, hai pensato bene. Grazie per avermelo fatto scoprire, è un posto davvero bello" mi girai verso di lui, sorridendogli.

"Vuoi fare una passeggiata?" mi chiese, mettendosi le mani in tasca a disagio.

Era vestito con un semplice pantalone blu ed una camicia bianca sopra.

Io annuii e mi affiancai a lui, continuando ad osservare quella natura meravigliosa.

Poi, per spezzare quel silenzio imbarazzante che si era creato, lui iniziò a parlare.

"Sai, oggi hai spaccato con quella coreografia. Diciamo che sei sempre stata bravissima, ma oggi in particolare, o forse semplicemente perché mi sono concentrato solo su di te" terminò la frase ridendo.

Mi unii anche io alla sua risata e poi lo ringraziai.

"Anche tu sei stato molto bravo, ho visto come cercavi in tutti i modi di difendere, ma purtroppo non posso dire che ho guardato solo te, se mio fratello sentisse una cosa del genere come minimo mi ucciderebbe!" scossi la testa ridendo, mentre continuavamo a camminare.

In realtà più che Cole avevo osservato Nathan, la sua attenzione, la sua estrema precisione, la sua concentrazione, il ciuffo che gli ricadeva sulla fronte, i muscoli delle braccia che guizzavano ad ogni movimento... bene, basta così, forse avevo osservato troppo!

"Ma cosa stai dicendo, Ellie! Svegliati!"

In quel momento la mia coscienza aveva pienamente ragione.

Ma insomma, non era mica colpa mia! Lo avevo detto sin dall'inizio che era un Dio greco, nonostante lo odiassi a morte per il suo carattere fastidioso, ma era attraente, niente di che!

Ma tutto questo non lo sapeva nessuno, compreso Cole, ed era cosa buona e giusta.

"A proposito di Bryan... mi dispiace non essere arrivato prima per poterlo fermare. Stavo parlando fuori dal locale con gli altri ragazzi della Roosevelt e poi è venuta Roxana ad avvertirci. Ci siamo piombati subito dentro appena abbiamo saputo" mi disse con sguardo di scuse.

"Cole non preoccuparti, so che non è colpa tua, mio fratello a volte è così irresponsabile che proprio non lo capisco, è da pazzi comportarsi in questo modo" esclamai esasperata.

E lo pensavo davvero. Sarebbe potuta succedere qualsiasi cosa.

I proprietari avrebbero potuto chiamare la polizia.

Non volevo nemmeno immaginare se si fosse fatto tanto male cosa sarebbe successo.

"E tu invece come mai hai deciso di non venire? Insomma, le cheerleader devono esserci sempre ai festeggiamenti" disse ridendo, cercando di alleggerire quel momento di nervosismo.

"Si ma... diciamo che non mi andava molto. Ero parecchio stanca, in questi giorni abbiamo lavorato tanto e volevo rilassarmi un po'" inventai la prima scusa che mi passava per la testa.

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