28. IL CUORE IN FIAMME

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MATT

Le parole di Giuliana di quella mattina mi avevano colpito dentro. Non mi voleva come amico perché come amico non poteva vedermi. Ed io? Riuscivo a vederla come un'amica? No e mai l'avrei vista così. Giuliana era una boccata d'aria fresca nella mia vita che fino a quel momento era stata solamente vana. Ed io iniziavo a provare delle cose per lei, delle emozioni che fino ad allora erano state estranee. Non sapevo cos'era, ma era bello. Facevo sul serio quando le avevo detto che quando la faccenda di Ana si fosse conclusa avrei fatto sul serio con lei. Avrei fatto le cose sul serio. Le avrei chiesto di uscire e avrei rispettato tutti i suoi tempi. Mi sentivo già migliore ed era tutto grazie a lei.

Perciò passai il pomeriggio dai miei con Ana al seguito - da dire che mia madre proprio non la riusciva ancora a digerire e Milly le rispondeva male ad ogni cosa schizzinosa che diceva. Perciò il pomeriggio era passato da schifo ed io non vedevo l'ora di terminare la giornata. Ma avevo dimenticato quanto determinata fosse la mia "fidanzata" e non se ne sarebbe andata senza aver avuto ciò che voleva, ossia me. Nel letto. Cercai di trovare scusanti per evitare di farlo, ma aveva iniziato a farmi domande strane sulla questione tradimento e non potei fare altro che cedere. E ne odiai ogni singolo minuto. Non sapevo cosa mi succedeva, ma settimane prima non mi sarebbe neanche passato per la mente di rifiutare una donna. Ora era tutto diverso e Ana se ne accorse.

'Non sei in te, Matt. Cosa ti prende, eh?' Mi chiese non appena terminammo. O almeno lei terminò. Io proprio non ce la feci.

'Sono molto stanco, Ana. Sai che ho anche preso dei giorni liberi a lavoro...' Cercai di dirle.

'Sicuro che non è altro? Perché sai che se scopro che-'

'Non ricominciare con questa storia, per favore. Già ti ho assicurato che non ho avuto nessun'altra storia da quando sono con te. Dovresti fidarti.' Le dissi con più forza del necessario.

'Meglio che vada. Ultimamente sei assolutamente noioso.' Sbottò alzandosi dal letto completamente nuda e andando in bagno uscendone poco dopo vestita. 'Ci sentiamo.' Aggiunse andando finalmente via.

Feci perciò una doccia per lavare via tutta la stanchezza e i pensieri, e indossai una tuta. Junior era ritornato e lo trovai sdraiato sul divano a guardare la tv.

'Ehi, la tua fidanzata sembrava furiosa...' Disse. 'Non si sarebbe detto poco fa quando urlava in preda al godimento...'

'Quella è la mia fidanzata quando è normale. È sempre furiosa.' Sbuffai.

'Che cavolo di guaio, eh?'

'Già. Hai risolto poi dai tuoi?' Gli chiesi cercando di cambiare argomento.

'Momentaneamente risolto. Per ora sono libero da quella Riveira.' Disse iniziando a fare zapping tra i canali.

'Sono contento per te. Almeno non hai una zecca di fidanzata che controlla tutto ciò che fai...'

'Fidanzata che nessuno ti ha obbligato a scegliere. Non lo dimenticare, cugino.'

'Ripetetemelo all'infinito, vi raccomando...' Dissi infine dirigendomi in camera per farmi una bella dormita. Ne avevo bisogno. Ai problemi avrei pensato l'indomani. Speravo solo di sognare una Giuliana felice sulla giostra dei cavalli...

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Lo squillo del telefono mi fece saltare improvvisamente dal sonno. Che ore erano?! Mezzanotte e un quarto... ancora? Avevo dormito solamente un'ora?

Presi perciò il telefono e quando vidi chi mi stava chiamando risposi immediatamente.

'Giuliana?'

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