9. LA NUOVA APPRENDISTA

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CARLOS

'Aida, ti sbrighi?! Sono pronto da un pezzo e tu sei ancora in quel bagno!' Gridai a mia sorella che era ancora lì dentro.

'Un attimo che non mi si attacca la ciglia finta!' Urlò lei. Oddio, quasi diciotto anni e già si mette tutto quel trucco finto sul viso.

'A nessuno importa se hai le ciglia finte o no! Sbrigati che è tardi!' Le dissi.

'Mammaaaaaaaa! Mi aiuti con questa cosa???' Gridò a squarciagola. La mamma, come previsto, la sentì chiaramente.

Si avvicinò alla porta del bagno sbuffando.

'Apri questa porta, Aida, e facciamola finita.' Le disse.

Fortunatamente le attaccò agli occhi quelle cose che sembravano due mini ventagli ridicoli in pochissimo tempo nel frattempo che la aspettavo in macchina. Quando arrivò e vi entrò non potei non far caso al modo in cui era vestita.

'Sul serio, sorellina?' Le chiesi incredulo.

'Che c'è?! Cosa c'è che non va?!' Sbottò sbuffando.

'Uscivi direttamente in mutande, Aida! Cosa cambiava?'

'Questa è una mini minigonna e, nel caso, sarei uscita in perizoma, non in mutande. Quelle non le indosso mai.' Rispose con non chalance. Roteai gli occhi.

'E copriti quella scollatura. Sembri una prostituta.' Cercai di sgridarla proprio come faceva papà, ma lei sembrava non stare a sentire a nessuno. Papà si era ormai arreso.

'I maschi devono pur vedere qualcosa, non credi?' Per quanto volessi bene alla mia sorellina, la ritenevo stupida e senza alcun valore. Ignorai quelle parole e misi in moto per accompagnarla a scuola. Frequentava l'ultimo anno di un istituto tecnico commerciale, ma solo perché doveva. Era davvero pessima nello studio.

Pensando agli anni precedenti, io e papà dovettimo intervenire più di una volta per evitare che combinasse sciocchezze. I fidanzatini che aveva avuto non si contavano, e molte volte l'avevamo trovata in situazioni sconce con questi nella sua stessa camera. Non aveva un freno morale. Aveva addirittura perso la verginità mentre era ancora alle medie quando si mise nei guai con quel tizio di diciannove anni che le si era attaccato alle calcagna. Papà voleva "ammazzarlo e tagliarlo a pezzi", stando alle sue parole. Andò a finire che venne denunciato perché aveva toccato una minore, ma fu scagionato perché mia sorella confessò che lo aveva voluto anche lei. Dopo ciò non si fece vedere più, ma mia sorella sembrò non soffrirci troppo. Passò direttamente alla storia successiva. Ormai avevo perso il conto dei ragazzi che aveva avuto.

'Eccoci arrivati. Fa la brava, sorellina.' Le feci la solita raccomandazione.

'Me la so cavare da sola, Carlos. Kisses!' Disse prima di uscire dalla macchina e andare incontro ad un gruppo di amici di egual stranezza.

Ripartii senza pensarci troppo. Dovevo andare a lavoro. Ero stato assunto da mio padre nella Andersen Corporation, un'azienda di programmazione informatica. Ci occupavamo di aiutare a creare software per videogiochi, siti web, app per telefoni e social network. Papà aveva acquistato quell'azienda circa venticinque anni prima e l'aveva portata ai primi posti delle classifiche mondiali, soprattutto grazie all'epoca del web in cui vivevamo.

Lavorare lì non era la mia massima aspirazione. Avevo avuto, poco dopo finiti gli studi, un'offerta da un'agenzia di moda che voleva me come modello e fotomodello. Addirittura la Guerrera Fashion Design, una delle case di moda più famose al mondo, mi aveva richiesto personalmente come volto principale delle loro creazioni maschili. Sapevo di avere un bel viso e un fisico allenato, e riconoscevo di essere molto fotogenico. Nelle mie vene scorreva sangue latino e nord-europeo, quindi ero un misto niente male. Mi sarebbe piaciuto molto lavorare in quel campo e glielo avevo accennato anche a mio padre. Non fu proprio felice della cosa, ma neanche mi vietò di scegliere le mie aspirazioni. Ma sapevo quanto voleva che mi specializzassi come programmatore web e lavorassi con lui. Glielo avevo letto negli occhi. Quindi non potei fargli quel torto e decisi di studiare privatamente per la specializzazione. Avevo ventun'anni e avevo già una posizione importante in azienda. Non era male.

Our Neighbors - I Nostri Vicini Di Casa ✔️Where stories live. Discover now