18: Mi fido di lui.

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«È davvero sexy.»

Durante la pausa pranzo, Al ci parla della ragazza umana con cui si sta frequentando.

Arkell è visibilmente annoiato dalla conversazione e passa il tempo a digitare qualcosa al cellulare.

Io, invece, ho la mente da un'altra parte.

Sono passati due giorni da quando James mi ha detto che ci avrebbe pensato lui.

Sono due giorni che non viene a scuola.

Non so se il mio intuito sia sbagliato o meno, ma ho la strana sensazione che ci sia qualcosa che non va.

Va bene tutto, ma due giorni solo per fare qualche ricerca mi sembra esagerato.

Mentre Al continua il suo discorso - di cui a quanto pare non interessa a nessuno - prendo il cellulare e digito il numero di James.

Dopo diversi squilli, la chiamata si interrompe.

Riprovo ancora una volta.

Niente.

"Sei morto?" Gli scrivo.

«Grazie, eh. Io sto qui a parlare e voi nemmeno mi ascoltate.» la voce scocciata di Al mi risveglia dai miei pensieri.

«Io ti ascolto.» dice Arkell.

«Sì, certo...» Al lo guarda male. «È da prima che sei con lo sguardo incollato al cellulare. Con chi stai parlando? L'umana sexy dai capelli rossi o il ragazzo moro e tatuato?»

Arkell inarca un sopracciglio. «Non chiamarla così, non è rispettoso. Esmeralda è bella in un modo... puro.»

«Non è rispettoso? Lo sai che non siamo più nel millenovecento, vero, orsetto mio?» Aloysius strizza le guance di suo fratello in modo giocosa, e ovviamente lui si allontana con aria infastidita dalla sua presa.

«Comunque, Esmeralda non è umana.» dichiara Arkell.

«Cosa?!»

«È una fata.»

«Cosa?!» ripetiamo all'unisono io e Al.

«Calmatevi. Me l'ha detto perché ha capito da subito che non ero un semplice umano ed entrambi sentiamo di poterci fidare l'uno dell'altra.»

«Fratellino, le fate sono inquietanti!» esclama Aloysius.

«Sei serio? Non puoi dire una cosa del genere.»

«Assumono sembianze diverse, e da quello che so... sono particolarmente suscettibili.»

«Finiscila, Al! Sei ridicolo. Esmeralda è una brava ragazza e ovviamente non è umana, altrimenti non mi starebbe così simpatica. Ora smettiamola di parlare di lei. Parliamo piuttosto di Chaz, che ha l'aria di uno che ha perso il gatto.»

«Scusate ragazzi, sono solo un po' distratto.»

Non ho ancora raccontato ai gemelli i dubbi che io e James abbiamo su Cameron. Ma ora come ora, penso sia arrivato il momento.

«Anzi, devo dirvi una cosa.» sospiro.

«È successo qualcosa? I tuoi stanno bene?» domanda subito Al.

«Sì sì... in realtà non stavo parlando con loro.»

«Con chi, allora?» Lo sguardo di entrambi è puntato su di me.

«Con James Morales.»

Aloysius spalanca gli occhi.

«Con il cane?!»

Lasciati amareWhere stories live. Discover now