6: Toglimi una curiosità.

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Essere un vampiro in mezzo a tanti umani non è sempre facile.

Ci sono momenti in cui trattenersi risulta più difficile, soprattutto se ti ritrovi in mezzo ad un gruppo di persone e sei costretto a sopportare il loro odore.

Sento la vena del collo del ragazzo accanto a me pulsare, mentre il suo corpo si muove a ritmo della canzone che stanno facendo risuonare per tutta la stanza.

«Scateniamoci!» esclama Aloysius, dirigendosi verso la sala.

La casa è decisamente grande e spaziosa, la sala ospita un numero elevato di adolescenti, i quali ballano e si ubriacano senza pensarci due volte.

Al sorride ad una ragazza e mentre quest'ultima si avvicina a noi, osservo i suoi capelli lunghi e castani muoversi ad ogni passo.

«Lei è la ragazza di cui ti ho parlato.» mi sussurra all'orecchio e riesco a sentirlo nonostante il volume alto della musica, grazie al mio udito da vampiro.

I due prendono a ballare e il biondo tinto si dimentica presto della mia presenza.

«Scommettiamo che la uccide prima che finisca la festa?» mi sussurra Arkell all'orecchio.

«Non fare lo stronzo!» esclamo, guardandolo di sbieco. «Diamogli una possibilità, non è più quello di prima.»

«Lo sopravvaluti troppo.»

«Lasciamolo divertire.»

Lui non sembra convinto, infondo essendo il suo gemello lo conosce fin troppo bene, ma alla fine annuisce.

Ci addentriamo in mezzo ai corpi che ballano e cerco di non pensare al sapore del sangue. Inizio a muovermi finché una ragazza dai capelli viola mi si avvicina. Prende a ballare con me e mi sorride. Le sue labbra si distendono in modo dolce e il rossetto rosso mette in risalto la dentatura bianca.

Ricambio il sorriso.

La ragazza si gira e mi twerka addosso.

Ah.

Giro un attimo la testa e scorgo una figura osservarmi da lontano. Cerco di focalizzare lo sguardo su quella persona ma alcune persone invadono la mia visuale e me lo impediscono. Poco dopo, mentre la ragazza mi balla addosso, scorgo Morales guardarmi da lontano. Quindi era lui.

Ha un bicchiere pieno di un liquido rosso in mano e mi osserva con un sopracciglio alzato.

Gli rivolgo un sorrisetto che spero riesca a vedere e appoggio le mani sui fianchi della ragazza, attento a non toccare la pelle scoperta, bensì il tessuto della maglietta.

La sento ridere, mentre a pochi passi da noi altre due ragazze ci riprendono con il cellulare.

Ad un certo punto l'umana si gira e porta le mani sulle mie spalle. Fa per baciarmi, ma la fermo in tempo.

Mi guardo intorno e dopo averle rivolto un'occhiata divertita, le sussurro: «Sono gay».

Lei sbatte le palpebre e mi guarda intensamente, forse cercando di capire se sono serio o meno.

«Mi piace il pesce.» dico allora.

Lei scoppia a ridere e si sistema una ciocca di capelli colorata dietro l'orecchio.

«Ho litigato con il mio ragazzo e voglio fargliela pagare, mi aiuti?»

Ci penso sù.

Dovrei aiutare un'umana a infastidire il suo ragazzo?

«Sono a tua disposizione!» sorrido.

Solo gli umani possono creare questi drammi.

Pensavo volesse semplicemente abbracciarmi, invece mi prende alla sprovvista e cerca di portare nuovamente le labbra sulle mie. Questa volta la lascio fare. Aspetto che le due ragazze abbiano finito di farci una foto e mi stacco, pulendomi successivamente la bocca con la manica della felpa.

Lasciati amareWhere stories live. Discover now