Italia, 20 giorni dopo

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Il resoconto dei primi venti giorni di Epidemia Killer.

Milano, 20 dicembre 2027

L'Epidemia Killer, scoppiata all'inizio di dicembre nel sud Italia, ha sconvolto drasticamente il Paese su più aspetti.

I dati

Al momento, ammontano a 17 milioni i decessi accertati finora e collegati alla malattia, più di un quarto dell'intera popolazione italiana. A questi si aggiunge il numero di dispersi, circa due milioni e mezzo. Ai dati relativi ai ricoveri e ai pazienti posti in quarantena è stato attribuito lo status di "segreto di Stato," ma si può ipotizzare che superino i 5 milioni, solamente al nord del blocco Latina-Ascoli Piceno.

I luoghi

I punti più critici sono lungo i confini:

- Il blocco Latino-Ascoli Piceno è quotidianamente scenario di contrasto tra civili delle regioni meridionali ed esercito, con scontri ed arresti all'ordine del giorno.

- Il confine con l'Austria è stato sottoposto a tentativi di invasione nei giorni scorsi, dopo che un cospicuo gruppo di cittadini residenti in Trentino-Alto Adige di discendenza austriaca ha reclamato il diritto di estradizione per il Paese d'Oltralpe.

- Numerose imbarcazioni hanno tentato una rotta attraverso l'Adriatico in direzione dei Balcani, ma sembrerebbe che tutte siano state intercettate e bloccate delle forze navali di Croazia ed Albania.

I protagonisti

Questa crisi ha visto un continuo braccio di ferro tra due estremi.

Da un lato vi sono il Premier Celeste Lotario, leader del Partito della Salvezza e Presidente del Consiglio dal 2024, e Papa Misoneo, eletto alla carica pontificia dal 2026. Entrambi si sono più volte espressi contro l'inevitabile panico ed isteria causati dal dilagare dell'epidemia e l'aggravarsi della situazione.

A fronteggiarli un crescente numero di scienziati e ricercatori, che continuano l'estenuante lavoro di isolamento del virus e catalogazione della fenomenologia della malattia. Ai loro risultati si aggiungono le testimonianze di personale medico, che sosterrebbero il collegamento tra virus e casi di violenti atti di cannibalismo ed uccisioni che si registrano tra i pazienti in tutto il paese.

Gli assenti

O, piuttosto, il grande assente: il Presidente della Repubblica Pietro Corinna.

Il Capo di Stato si è esposto, rilasciando dichiarazioni discutibilmente neutrali, in due occasioni: un impersonale comunicato stampa in seguito alla chiusura delle frontiere a nord, e una breve apparizione televisiva in cui invitava alla calma e alla collaborazione.

Molti si sono chiesti se, data carica che riveste, Corinna sarebbe potuto intervenire in maniera più diretta, contrastando la creazione del blocco meridionale e aprendo un dialogo con ONU e UE. Di certo, il forte disaccordo tra Capo di Stato e Governo, già palpabile dopo le elezioni del 2024, non ha contribuito a migliorare la già grave situazione.

Le conseguenze

Oltre ad un isolamento a livello geografico e politico, l'Italia si trova a fronteggiare forse la peggior epidemia mai registrata nella storia dell'umanità completamente da sola. Tutti i risultati delle ricerche sono catalogati come "segreto di Stato" e non sono stati divulgati nemmeno all'Organizzazione Mondiale della Sanità. L'ONU ha accusato il Governo del nostro Paese di crimini contro l'umanità, condannando duramente la scelta di non cooperare con gli altri Stati e di non diffondere la documentazione necessaria perché anche questi possano affrontare il virus nel caso li raggiunga.

Ogni riferimento a fatti, persone, cose realmente accaduti o esistiti è da considerarsi puramente casuale, involontario e pertanto non perseguibile.

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