Epidemia Killer, il Governo approva la chiusura dei confini al Sud

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"Ci hanno abbandonati" tuona il sindaco di Catanzaro. Roma: "Dobbiamo tutelare gli italiani"

Roma, 7 dicembre 2027

È una decisione estrema quella del Governo che, dopo la riunione d'emergenza prolungatasi tutta la notte, ha approvato all'alba il blocco definitivo del transito da e verso le aree colpite dall'Epidemia Killer. Il confine, interamente presidiato dai militari, ha inizio a Latina e procede fino ad Ascoli Piceno. Le regioni isolate dal resto della penisola risultano pertanto l'Abruzzo, la Campania, Molise, Basilicata, Calabria, Puglia e le isole.

La soluzione proposta da Palazzo Chigi avrebbe come scopo quello di contenere il più possibile la diffusione del misterioso virus letale che da qualche giorno sta piegando il Sud. Mettendo fine agli spostamenti d'urgenza verso il Centro-Nord, si escluderebbe la possibilità che dei malati latenti possano portare l'epidemia in nuove zone.

Negli ultimi tre giorni, infatti, il numero di vittime è salito a 5 milioni, una catastrofe immane nella storia dell'uomo. Inutili i protocolli di intervento messi a punto dal Ministero della Salute per contenere la malattia, che pare continuare diffondersi ad una velocità mai vista prima. Al momento gli studi portati avanti dai centri di ricerca di Napoli, Milano, Firenze e Bari – a cui si sono aggiunti anche quelli di Roma, Pisa e Bologna- sembrano non aver portato alcun risultato soddisfacente. Ad oggi, le uniche soluzioni approvate consisterebbero nell'isolamento totale dei malati in costruzioni d'emergenza collocate al di fuori dei centri abitati. Tuttavia, il numero in costante crescita di malati è incompatibile con la capacità delle singole strutture.

Feroce la risposta dei sindaci delle principali città delle regioni coinvolte, che minacciano una rivolta senza precedenti. "La scelta del Governo va contro ogni forma di umanità. Questo blocco provocherà ancora più vittime di quante possiamo immaginare", replica il Presidente della Regione Puglia, "non possiamo tollerare questa soluzione. Chiedo non solo alle regioni afflitte da questa piaga, ma anche a tutto il resto del Paese di opporsi in ogni modo".

Altrettanto dure le parole del Governo, il quale al momento sembra voler rimanere in linea con questa decisione drastica. Il comunicato emesso parla chiaro: la tutela della popolazione italiana appare un punto imprescindibile. Il Premier assicura che il Meridione non verrà abbandonato e che avrà il massimo supporto da parte delle autorità pubbliche e religiose. Inoltre, specifica che si tratta di una soluzione "a tempo determinato". I finanziamenti stanziati saranno adibiti alla costruzione di nuove strutture per ospitare i contagiati, per potenziare la ricerca di un farmaco efficace per debellare il virus e per aumentare il numero di militari impiegati nelle operazioni di vigilanza.

Anche il Dipartimento per la Fede ha voluto far sentire la propria voce attraverso un comunicato emesso da Radio della Salvezza, con il quale ci tiene a ricordare che i cittadini residenti nelle aree colpite non verranno lasciati a se stessi, ma troveranno un conforto spirituale attraverso la preghiera e la riflessione. Il Capo dipartimento, il cardinale Giulio Rovini, ha affermato che in questo momento più che mai deve essere la fede a tenere alti gli animi: "Questa piaga non spezzerà la nostra nazione, ma laverà i nostri cuori e li renderà puri e capaci di accogliere con forza i principi del nostro credo" ha dichiarato nell'ultima trasmissione della Radio. I centri di preghiera gestiti dal dipartimento si sono mobilitati per organizzare nei prossimi giorni delle processioni e fiaccolate nelle città non ancora infettate in segno di vicinanza ai sopravvissuti del Sud.

Ogni riferimento a fatti, persone, cose realmente accaduti o esistiti è da considerarsi puramente casuale, involontario e pertanto non perseguibile.

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