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"Piccola, sono tornato!" Esclama Samuel, appena mette piede in casa.
Sono le dieci di sera, gli ho inviato praticamente duemila messaggi e si fa vivo solo ora.
Le paranoie mi attanagliano.
Calmati Emma!
Sono seduta sul divano e faccio finta di vedere il film che stanno proiettando in televisione.
"Ehi, mi hai sentito?" chiede Samuel, avvicinandosi al divano.
"Sì."
Dopo la conversazione di oggi con Federica ho più dubbi e più paranoie di prima. La confusione regna sovrana nella mia testa.
"Che succede?" Chiede confuso, sedendosi accanto a me sul divano.
Per la prima volta, da quando è entrato, fisso i miei occhi nei suoi.
"Niente." Sussurro, per poi voltarmi di nuovo verso la televisione.
"Non mentirmi, piccola." Mormora, accarezzandomi la coscia.
Non rispondo, nonostante i brividi scorrano su tutto il mio corpo.
"Emma." Sussurra, afferrando il mio mento per voltarmi verso di lui.
Una lacrima scende senza controllo lungo la mia guancia.
"Dove sei stato fino ad ora?" Chiedo, abbassando lo sguardo.
"Ho fatto tardi a lavoro, c'era molto da fare." Afferma sicuro, asciugando la mia lacrima con il pollice.
"Solo per quello?"
"Sì, solo per quello." Sbuffa. "Perché tutte queste domande?"
Non riesco più a tenermi tutto dentro. Devo dirgli di quella sera. Devo scoprire se ricorda. Devo scoprire se sa.
"Io... tu la sera del matrimonio di mia madre e tuo padre mi hai chiesto una cosa, ricordi?" Chiedo con la voce che mi trema.
"Cosa intendi?" Chiede con la fronte aggrottata. "Ero parecchio ubriaco."
"Una... una cosa importante." Sussurro.
Un sorriso sorge spontaneo sulle sue labbra.
"Perché ridi?" Chiedo confusa.
"Mi ricordo ciò che ti ho detto." Dice in un sussurro.
La mia bocca si spalanca in un secondo. "Perché non me ne più parlato?" Chiedo sconvolta.
"Perché pensavo che tu non lo ricordassi... che non lo volessi." Rivela, abbassando lo sguardo.
"Io... io pensavo che tu non volessi più." Dico in un sussurro.
Il suo sguardo scatta su di me, i nostri occhi entrano in collisione.
"Come potrei non volerlo?" Chiede retoricamente. "Tu sei tutto ciò che ho sempre voluto, sei tutto ciò che voglio. Non posso passare neanche un secondo della mia vita lontano da te.
Come hai potuto pensare una cosa simile?"
"Non lo so, ho... ho avuto paura di perderti." Mormoro a voce bassa, vergognandomi di aver pensato una cosa simile.
"Non succederà mai. Sei una parte di me, piccola." Rivela, prima di posare le sue labbra sulle mie.
Sono stata un idiota a pensare che Samuel non mi volesse più. Noi non possiamo stare separati, ci siamo trovati e siamo destinati a stare insieme.
"Ti amo." Soffia sulle mie labbra.
"Non immagini quanto."

*

Dopo aver cenato, molto tardi, decidiamo di andare a dormire.
"Mi faccio una doccia." Annuncia Samuel, prima di chiudersi in bagno, mentre io mi sdraio nel letto.
I pensieri tornano a tartassare la mia mente, a ricordarmi quando sia stata stupida a dubitare di ciò che abbiamo.
Mi sento quasi in colpa ad aver pensato che lui potesse lasciarmi.
Scuoto il capo, solo al pensiero di ciò che avevo in testa. Dovevo ascoltare solo i nostri sentimenti, quelli parlano per noi. Dovevo guardare i suoi occhi, quelli rivelano tutto ciò che ho da sapere, confermano tutto ciò che so.
A distogliermi dai miei pensieri è proprio Samuel, che esce dal bagno in asciugamano, gocciolando su tutto il pavimento.
Alzo gli occhi al cielo e non gli dico nulla, ormai viviamo insieme da tantissimo e so che qualunque predica non risolverebbe nulla.
Dopo aver indossato i boxer, si sdraia nel letto accanto a me.
"Avrei voluto aspettare." Afferma poi, dal nulla.
"Per fare cosa?" Chiedo confusa.
Samuel non mi da ascolto e continua il suo monologo.
"Avrei voluto farlo in un altro momento, più appropriato, ma non posso più aspettare, non ci riesco. Ho già aspettato troppo."
"Di che stai parlando, Sam?" Chiedo, sempre più confusa.
Mi rivolge un bellissimo sorriso, prima di aprire il cassetto del suo comodino.
Non riesco a capire cosa sia, però il mio cuore batte all'impazzata, rischia di uscirmi dal petto.
Samuel si volta verso di me, si inginocchia sul letto e punta i suoi occhi azzurri nei miei.
"Sam..." sussurro, mentre una lacrima riga già la mia guancia.
Sul palmo della mano posa una scatoletta in velluto blu e la apre. Al suo interno c'è un anello stupendo, con un diamante incastonato al centro. Le lacrime ormai scorrono a fiumi quando lui pronuncia la fatidica frase.
"Vuoi sposarmi?"
"Sì, sì e sì." Riesco a pronunciare tra i singhiozzi, prima di unire le nostre labbra in un dolce bacio, bagnato dalle mie lacrime di gioia.
Samuel prende l'anello tra le mani e me lo mette al dito. Osservo la mia mano, coronata da quell'anello e non mi sembra vero. Diventerò sua moglie.
"Quando lo hai preso?" Chiedo curiosa.
"Da un po'." Ammette. "Non vedevo l'ora di vederlo al tuo dito."
Sorrido, prima di premere le mie labbra sulle sue.
"Finalmente." Soffio sulle sue labbra.
"Finalmente."

Questa notte siamo una cosa sola.


Spazio autrice 🐼
Un capitolo pieno di amoreeee!!!

Samuel ha chiesto ad Emma di sposarla. Finalmente!

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La mia cittàWhere stories live. Discover now