Capitolo 4

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Crystal

Non riesco a rispondere alla sua domanda. Non avendo come ribattere sto in silenzio. Mi ricorda tanto una delle scene che si leggono nei libri,che ho conservati in camera mia in diversi scaffali, dove la ragazza rimane in silenzioso dopo quando il ragazzo che le piace le dice qualcosa di malizioso, anche se qua la situazione è ben diversa. Il ragazzo in questione è il professore di cui ho una piccola infatuazione, anche se mi ero promessa di non averla.

La campanella o anche detta, perora, la mia migliore amica suona facendomi distogliere lo sguardo dal suo, dove ha stampato in volto un sorriso che fa vedere tutti i suoi trentadue denti.

"Ehm...prof mi sa che dobbiamo andare sta suonando la campana!"Dico facendo finta di niente.

I miei compagni, come al solito, sono fuggiti dalla classe anche essendo il primo giorno.

Rebecca e Lynda invece mi stanno aspettando fuori, anche se ogni tanto voltano uno sguardo per sentire cosa succede dentro l'aula dove siamo rimasti io e il mio professore.

"Come si dice la campanella ti ha salvata ma cara mia alunna non ti libererai di me tanto facilmente" mi sussurra vicino al mio viso prima di voltarsi e andare verso la cattedra per prendere i suoi effetti personali.

Stava per andarsene ma mi richiama.

"Crystal?"

"Si prof" mi volto verso di lui

"Di alle tue amiche che prima di spiarci si devono nascondere meglio ci vediamo domani" dice facendomi l'occhiolino.

Uscendo dalla classe saluta le mie amiche, o agenti dell'FBI, tutte rosse in viso, che ricambiano con imbarazzo.

Stavo per uscire anch'io da quell'aula che oggi mi ha portato più disgrazie che fortuna, quando le mie migliori amiche si lanciano verso di me.
"Cara amica mia hai fatto colpo sul tuo bel professore!" dicono insieme quelle due scimmie.

Io intanto stavo morendo per asfissia.

"Ragazze ho capito ma se fate così morirò prima del tempo"

Dico prendendo aria, dopo che si sono staccate.

"Eh comunque non ho fatto colpo!" ribadiscono sistemandomi la maglia

"Ma sei scema o cosa?Ti guardava tutto il tempo e poi sei stata via un ora con lui"ribatte Lynda

" Qua vi sbagliate sono stata una bella mezz'ora con lui, poi sono subentrate la prof di matematica,nonché sua madre,e una ragazza bellissima ovvero la sua fidanzata, che diventerà presto sua moglie" dico abbassando lo sguardo sull'ultima affermazione.

Rialzo lo sguardo e le loro facce sono sbalordite. Le loro mascelle quasi toccano terra. Dovevo avere una macchina fotografica, cosi potevo immortalare questo momento.

"Sai scherzando vero?" domanda Lynda riprendendosi dal suo stato di trance.

"No care mie é proprio vero e vi dico io non ho fatto come avete fatto voi" rispondo mettendo le mani sui fianchi.

"No peggio già da come lo dici" dice Rebecca ancora scioccata di quello che ho detto.

Ha proprio ragione. Quando quella vipera, la ragazza del professore, ha detto di scegliere le bomboniere per il matrimonio, sono rimasta di sasso. Non pensavo che lui cosi com'è stronzo e presuntuoso avesse una ragazza cosi...beh come si dice, dio li fa e poi li accoppia.

Prendo il mio zaino e insieme alla mie amiche ci dirigiamo verso i cancelli della mia scuola.

Arrivati al parcheggio, arriviamo vicino alla macchina di Lynda che ci offre un passaggio, che io rifiuto e le saluto. Oggi voglio fare una passeggiata e ascoltare musica. Prendo le mie cuffiette, connettendole al mio iPhone e faccio partire la mia playlist.

Arrivo a casa dopo una decina di minuti. Entrando a casa sento il profumo delle lasagne che fa la mamma. Lei ha origini italiane e ogni volta ci cucina un piatto diverso della sua madrepatria.

"Che buon profumo" dico varcando la porta della cucina.

"Ho sfornato ora le lasagne" ho azzeccato!

"Com'è andato il primo/ultimo giorno di scuola?" continua lei

"Bene. Abbiamo un nuovo professore di geografia, Bryan O'Connell. E' il figlio della professoressa di matematica"

"E' vecchio?" domanda lei curiosa

Io divento rossa.

"Non è proprio vecchio, ha trent'anni" rispondo imbarazzata

"Dov'è papà?" domando per cambiare discorso

"Di sopra, nel suo studio" risponde " signorina io voglio sapere di più"

Io non le rispondo uscendo dalla stanza. Vado verso lo studio di papà, bussando. Nessuno dall'altra parte della porta mi risponde cosi entro. E' una stanza con il legno scuro molto ottocentesca, mio padre l'avvocato Elliot Smith si trova seduto dietro la sua scrivania, che scrive delle cose sui fogli bianchi. Chiudo la porta delicatamente per non fare rumore. Lui ancora non ha alzato lo sguardo. Aspetto. Ma capendo che non alzerà il capo senza un mio cenno, siedo in una delle sue poltrone in pelle,rigorosamente nera , poggiando il mio zaino ai miei piedi e metto un sorriso più che nervoso.

"Ciao papà" lo saluto

Lui finalmente alza il capo. I suoi occhi scuri mi penetrano. Non ho ereditato niente da lui, io ho una carnagione chiara e gli occhi azzurri, lui tutto il contrario. Io e lui non abbiamo un bel rapporto sin da quando ero una bambina. Non veniva mai alle mie recite, ai miei compleanni e poi si scusava con mamma. Ma essendo mio padre non gli ho mai rinfacciato niente.

"Crystal, è successo qualcosa?" domanda lui inarcando un sopracciglio, come se fosse nervoso.

Mio caro padre non è successo niente. Quest'anno sono all'ultimo anno e poi affronterò il college, un piccolo "come stai?" me lo potresti domandare. Ma non ti preoccupare tutto bene.

"No papà, ti volevo salutare e..."

"Ne parliamo dopo ora devo finire di lavorare" dice interrompendomi.

Io a quell'affermazione mi alzo, prendendo lo zaino molto velocemente e mi dirigo verso la porta, sbattendola non curandomene come una decina di minuti prima. E' più importante il lavoro che sua figlia.

Vado verso la mia camera da letto, chiudendo poi la porta chiave. Non voglio essere disturbata da nessuno. Metto lo zaino ai piedi della mia scrivania e sprofondo nel mio letto. Ho gli occhi lucidi. Ogni volta è cosi con lui, mi tratta come un'estranea.

Mi giro con la pancia in su verso il mio soffitto dove c'è un bellissimo lucernario. Ripenso alla giornata di oggi e mi soffermo sul mio nuovo professore di geografia. A quanto sia arrogante e presuntuoso.

Vengo interrotta da mia madre che mi chiama per andare a pranzare,scendo le scale e mi avvio verso sala da pranzo dove mio padre è seduto a capotavola, con affianco sul lato destro mia mamma e io sul lato sinistro.

Prendo una porzione abbondante di lasagne e la metto nel mio piatto. Stavo prendendo una forchettata di quelle lasagne invitanti che la voce di mio padre mi ferma.

"Tua madre mi ha detto che hai un nuovo insegnate" dice guardadomi

"Mh si, è il nuovo professore di geografia" rispondo

"Com'è questo nuovo professore?" domanda

"Molto giovane" rispondo

E mia madre sorride. Merda.

IO E IL PROFESSORE DI GEOGRAFIAWhere stories live. Discover now