8. Another version of me...

74 9 116
                                    


"Daddy's gonna buy you a mockingbird
I'ma give you the world
I'ma buy a diamond ring for you, I'ma sing for you
I'll do anything for you to see you smile
And if that mockingbird don't sing and that ring don't shine
I'ma break that birdie's neck
I'll go back to the jeweler who sold it to ya
And make him eat every carat, don't fuck with Dad!"
-Eminem

TW: violenza

AIDEN

Vicino a noi si apre una porta da dove fuoriesce la dottoressa Johnson confusa sicuramente dal mio ritardo fin troppo eccessivo persino per me.

«Oh Alek, hai da fare con Aiden?», si sistema la camicetta sotto il camice e gli occhiali sul ponte del naso proprio di fronte al fratello del suo capo e una risatina mi scappa beccandomi un occhiataccia da due occhi color giada.

«In realtà si, se per lei non è un problema.» Non la guarda perché i suoi occhi son fissi su di me e io faccio una faccia innocente come per dire: "Non mi importa di chi ti scopi", perché sicuramente se l'è scopata.

«Nessun problema. Aiden ci vediamo stasera allora, puntuale per favore.»
«Io sono sempre puntuale Doc»

Le faccio un occhiolino facendole alzare gli occhi al cielo prima di rientrare nel suo ufficio come se niente fosse, questo solo perché a chiederglielo è stato Alek Leroy.

«Allora sono molto curioso come te la sei-»
«Cammina muoviti.», sotto la mia risatina mi spinge lontano dal muro incitandomi a camminare verso la sala comune dove mi trovavo poco fa.

Entro dentro la sala comune ritrovandomi nuovamente seduto sul divano che ho abbandonato poco prima, non mi scompongo ad essere educato e mi ci distendo come se fossi in spiaggia a prendere il sole.

Il suo disappunto è palpabile anche senza che guardi la sua faccia, ma infondo me ne frega ben poco.

«Allora, la mia allegra famigliola è venuta a bussare alla porta?» domando come se la cosa non mi scalfisse minimamente.

«No, cioè Javor suppone di sì ma non abbiamo alcuna certezza di questo. Hai visto il nuovo dottore del reparto, ti da un aria familiare?»

Mi fermo a ripensarci ma ci vuole poco prima che neghi con la testa e mi stravacchi giù sul divano sbuffando teatralmente.

«Per me vi fate tante pare inutili, anche se venissero qua che potrebbero farmi? per legge loro non hanno alcun diritto su di me.» Lo guardo alzando entrambe le sopracciglia con fare ovvio.

Ci ha pensato il dottor Leroy a questo.

La mia vita è sempre stata dettata da una parola: pericolo.
Io sono il pericolo, la mia famiglia è il pericolo per le persone ma in pochi sapevano che io volevo solo essere ritenuto "buono" perché non ho mai desiderato diventare come la mia famiglia.
Gli "Warren" sono conosciuti come i criminali peggiori di Londra, io non sono da meno e ho imparato che quando le persone pensano una cosa difficilmente gli farai cambiare idea.
Eppure io ci provai, a diciassette anni denunciai il mio stesso padre mandandolo in prigione dove sapevo che sarebbe morto, là dentro aveva troppi nemici per poter sopravvivere.
Quando arrivai a scuola il giorno dopo mi aspettavo che le persone mi guardassero con stima, con gratitudine, ma niente di questo accadde, le persone ancora mi guardavano con paura e forse ancora più di prima.

Pochi giorni dopo fui portato via dagli assistenti sociali che dopo la mia denuncia ritenevano il luogo in cui abitavo poco consone ad un minorenne, sotto lo sguardo deluso di mia madre fui portato in orfanotrofio.
Di mia mamma ricordo bene le ultime parole che mi disse: "Sei come me, Aiden, la pazzia che proverai sarà la tua rovina.", al tempo non avevo idea di cosa significasse anche perché io volevo bene a mia mamma e speravo, in cuor mio, che si sarebbe ribellata a mio padre prima o poi ma non l'ha mai fatto e ad oggi son arrivato alla conclusione che a lei andasse bene tutto quello.

Cut MeWhere stories live. Discover now