CAPITOLO 3

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... appena varchiamo l'uscio della porta dico

Denise: mamma mia questi tacchi fanno un male.

Dusan mi prende a modi principessa e io gli sussurro

Denise: Dusan fammi scendere
Dusan: no
Denise: avevi detto che non mi avresti più dato fastidio
Dusan: eh va bene.

Mi appoggia sul divano e poi accende la luce del salone e con la maggior cautela entra nel bagno e prende una crema e qualche altra cosa.

Dusan: dammi il polso
Denise: Dusan ma non ce n'è bisogno
Dusan: sì invece, tuo fratello mi concia per le feste se ti vede così
Denise: ma non è colpa tua
Dusan: lo conosci Paulo è tuo fratello, sai come fa.

Dusan inizia a mettermi la crema sul polso con una delicatezza inaudita e poi mi mette un panno sopra che sta legando piano piano al polso per far assorbire meglio la crema quando sentiamo la voce di mio fratello

Paulo: che ore sono?
Denise: le 2:45 Paulo
Paulo: come mai ancora svegli
Denise: siamo tornati da poco in realtà.

Paulo si avvicina e vede quella parte di polso non ancora coperta dalla garza e prima guarda me e poi guarda Dusan.

Paulo: che ti è successo Denise
Denise: niente
Paulo: ma come niente, guarda.

Io sto in silenzio, così Dusan interviene

Dusan: un pazzo un po' ubriaco le ha stretto il polso, fortunatamente sono riuscito a farlo andare via
Paulo: quel pazzo aveva quelle intenzioni che penso io?
Dusan: sì, però adesso è tutto ok, io le ho messo la crema ed ora le metto questa garza, domani cioè tra qualche ora starà meglio
Paulo: grazie Dusan.

Paulo se ne va di nuovo a dormire.

Denise: scusa la curiosità, ma come sai fare queste cose
Dusan: se non avessi fatto il calciatore mi sarei iscritto a medicina, mia madre è dentista e le cose basilari le conosco
Denise: ah ok, comunque grazie
Dusan: non c'è di che.

*Dusan pov*

Stamattina mi sono svegliato e quando mi sono alzato, mi sono guardato allo specchio ed ho notato che avevo ancora il segno del rossetto di Denise ieri, non c'ho proprio pensato, lei non mi ha in pratica più guardato in faccia, spero che non lo abbia visto Paulo.

Mi sistemo, tolgo il segno del rossetto marrone, mi vesto e scendo giù, come sempre sono io primo ed è anche molto presto sono le 8:00 e contando che ieri si sono fatte le tre ho dormito poco.

Non passa nemmeno mezz'ora che vedo scendere Denise seguita da Alvaro.

Dusan: buongiorno
Alvaro e Denise: buongiorno
Dusan: oggi mattiniera
Alvaro: non ci credo nemmeno io che si sia già alzata
Denise: in realtà non ho proprio dormito
Dusan: come va?
Denise: cosa?
Dusan: il polso
Denise: bene grazie, non sento nemmeno più il dolore
Dusan: te l'avevo detto io
Alvaro: ma perché cos'è successo
Dusan: lunga storia amico, dopo ti racconto.

Alvaro va nel bagno ed io ne approfitto per dire una cosa a Denise

Dusan: Denise preparati io costume che andiamo al mare
Denise: sì ma quando che mio fratello se non si alza per le 9 va in coma
Dusan: dai fai poco la spiritosa, lo faccio alzare io e poi tu non sei da meno.

Dopo qualche oretta siamo pronti ed andiamo al mare.

*Denise pov*

Mi sono messa un costume classico a due pezzi nero e adesso siamo appena arrivati in spiaggia.

È una spiaggia molto lussuosa, ad esempio ogni ombrellone (se così si vuol chiamare perché è molto più grande) è distante da un altro 6/7 metri.

Una volta uscita dall'acqua mi vado a stendere sul lettino.

Paulo: Denise io vado a chiamare Oriana e poi a prendere qualcosa per mangiare, con me viene anche Alvaro
Denise: va bene.

Dopo un po' esce dall'acqua anche Dusan.

Dusan: ci hanno lasciato da soli
Denise: devono chiamare le loro compagne e poi comprano qualcosa da mangiare
Dusan: bene.

Si siede sul lettino di fianco al mio e prende il telefono in mano.

Dusan: non ci credo
Denise: cosa?
Dusan: guarda.

Mi passa il telefono e vedo che la sua ex gli ha continuato a inviare messaggi di Instagram ed è anche nella stessa spiaggia nostra.

Passano 20 minuti e la vediamo arrivare.

Carolina: ciao Dusan - poi si gira verso di me e squadra la mia figura dall' alto verso il basso -
Dusan: cosa vuoi ancora?
Carolina: non si è capito? te
Dusan: allora puoi andare e poi vuoi rovinarmi la vita di nuovo non "me" oppure vuoi i miei soldi
Carolina: ma non è vero, al massimo lei vuole i tuoi soldi
Denise: adesso che ti conviene parli di me, prima non mi hai nemmeno salutata sai pensavo che io fossi invisibile
Carolina: tu non ti intromettere
Dusan: ma non ti intromettere più tu nella mia vita, adesso vai via
Carolina: adesso vado via, ma riuscirò a riconquistarti.

La sua ex se ne va.

Denise: scusa se lo dico ma ricorda troppo le bambine all'asilo quando ti prendevi la loro bambola e allora si dovevano vendicare
Dusan: quindi sarei una bambola
Denise: era una metafora, e poi io mica ti ho preso, qui manca questo passaggio è lei che ti ha perso.

Adesso sulla spiaggia siamo solo io e Dusan, tutti a mangiare e noi stiamo aspettando ancora mio fratello e il suo amico quando mi si ferma davanti l'ultima persona che io abbia voglia di incontrare, oggi sembra la fiera degli ex.

Carlos: eccoti Denise
Denise: Carlos vai via ti prego - sento le lacrime che vogliono uscire fuori ma le trattengo -
Carlos: ovviamente no - mi stringe il polso a cui avevo già male e mi scappa un ahia di dolore-
Dusan: lasciala subito e poi chi saresti tu
Carlos: oh che carino il ragazzo che vuole salvare una poveraccia - poi si gira verso di me- chi è lui il tuo novio (fidanzato)?
Denise: no, ti prego lasciami stare.

Carlos non se ne va allora Dusan digita sul telefono il numero della polizia e fa guardare lo schermo a Carlos.

Dusan: se non te ne vai chiamo
Carlos: va bene vado via, ma ci rivedremo presto.

Anche lui se ne va, abbiamo avuto tutti e due delle vecchie relazioni non molto semplici.

Dusan: veramente quello era il tuo fidanzato, sembra tuo padre
Denise: mi costringe a dire che ero la sua fidanzata, avevo 15 anni ero tranquilla in un locale con delle mie amiche, lui ha fatto con me quelle cose senza il mio consenso, mi aveva drogata.
Quando ripresi coscienza totale mi diede il numero e mi costrinse a tornare, altrimenti avrebbe fatto del male alla mia famiglia e così ritornai - le lacrime scendono a dirotto- e non sai quanto io mi senta una schifo.
Venivo presa in giro da tutti, poi lui trovò un'altra vittima più piccola e allora mi buttò via, adesso vuole ritornare da me, abbiamo quasi 30 anni di differenza.
Dusan: mi dispiace molto Denise.

Dusan mi asciuga le lacrime con il pollice poi mi abbraccia, già mi sento un po' meglio.

Poi tornano gli altri due e gli raccontiamo tutto di Carlos.

Il resto della giornata passa il più tranquillamente possibile.

scusate per tutta questa tristezza, ma un altro po' di pazienza che poi gli ex non ci saranno più nella storia.
ci vediamo con il prossimo capitolo e spero che questo vi sia piaciuto.


D²Where stories live. Discover now