(35) Batticuore.

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Spero che il capitolo narrato dal punto di vista di Dafne vi sia piaciuto, adesso si ritorna al mio.
Forse in futuro ci saranno altri scambi, chi lo sa...

<<Ci vuole un minuto per notare una persona speciale, un'ora per apprezzarla, un giorno per volerle bene, tutta una vita per dimenticarla.>>


Che primo giorno di scuola...

All'ultima ora ho conosciuto la nuova professoressa di inglese, e dire che sono traumatizzata sarebbe un eufemismo.
È entrata ancheggiando su delle zeppe nere, un tubino dello stesso colore le arrivava fino al ginocchio circa, le cosce bianche latte erano scoperte, il suo taglio molto corto le incorniciava un viso altrettanto bianco truccato con una grossa striscia di eye-liner blu, mezzo chilo di blush e rossetto rosso.
So che un libro non si giudica dalla copertina, ma diciamo che vedere una 50enne truccata e vestita in tale maniera alle undici del mattino non è proprio il massimo.
Il problema maggiore non è comunque stato il suo aspetto, bensì il suo modo di parlare.
Dopo un anno con la Di Laudo, cioè la mia purtroppo ex prof di inglese, credo di aver sviluppato determinate competenze, e sentire questa donna parlare in inglese mi ha fatto rizzare i peli.
Ha una pronuncia terribile, guarda il cielo mentre parla, pronuncia le parole a scatti e credo che non sappia nemmeno lei cosa dice.
Io spero solo che sia stata una cosa da poco, magari l'emozione del primo giorno in una nuova scuola, perché dover pensare di avere lei al posto della magnifica donna che mi ha insegnato inglese l'anno scorso mi deprime molto.

Una cosa positiva di questa lezione c'è stata: mi sono distratta e non ho pensato a ciò che è successo con Dafne.
Ma quando esco, lei torna fra i miei pensieri come un tuono in mezzo al cielo sereno. E mi devasta.

Devo riflettere profondamente su come comportarmi con lei e soprattutto devo iniziare a pensare a me, io devo venire prima di tutto e tutti. Peccato che sia impossibile per me, visto che ormai ho un buco nel petto causato dalla mancanza del mio cuore, il quale ho donato a lei.

*3 giorni dopo.*

Oggi, ad ultima ora, ho la Signorelli e sono davvero molto in ansia, ma allo stesso tempo galvanizzata. In questi giorni non l'ho vista nemmeno per sbaglio e mi manca averla davanti a me. Le tre ore scorrono lentamente ed inesorabili, e al suono della campana tiro subito fuori spazzola, matita nera per gli occhi, tinta labbra nude e lucidalabbra per darmi una sistemata. La professoressa di inglese conversazione mi guarda con un sorrisino e mi chiede:

<<darling, what teacher do you have now?>>

Qualcosa mi dice che lo sa già, ma io rispondo ugualmente:

<<teacher Signorelli.>>

Il suo cognome mi avvolge la lingua come seta infuocata ed un sorriso mi si dipinge in volto.

La mia adorata prof di conversazione sorride alla mia risposta, mi fa l'occhiolino e vedo che la sua mano si posa su una spalla: quella della ragione di tutti i miei batticuore. Infatti il mio cuore inizia a battere forte forte scandendo le lettere del suo nome.

Io ed i miei compagni ci alziamo e le diamo il buongiorno, dopo di che ci dice di sederci e lei fa lo stesso.

Tira subito fuori dal suo zaino un blocco di fogli protocollo ed intuisco che sono proprio quelli fatti da noi pochi giorni fa.

A darmene conferma è proprio lei quando dice:

<<Charlotte, puoi distribuire questi per favore?>>

Professoressa, è vero ciò che sentiamo?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora