CAPITOLO 8

591 15 0
                                    

Oggi è sabato e quindi nuovo weekend nuova trasferta oggi ad Empoli per Empoli - Juventus.
Oramai la rottura con Ryan me la sto buttando alle spalle lui ormai sta con Tanja ed io devo iniziare a rifarmi una vita, per questo non ho rifiutato l'offerta di andare in discoteca, e ci dovrei andare domani e non so come vestirmi, ma per questo chiederò ad Oriana.
Adesso siamo tutti nella sala da pranzo dell'hotel anche se è molto presto, infatti c'è l'alba, ma io treno per Empoli ha fatto ritardo e quindi abbiamo dormito lì.
Fuori l'hotel c'è un bel giardino e c'è una vista stupenda così decido di prendere la mia amata macchina fotografica e di scattare qualche foto per il corso.
Così mi posiziono fuori appoggio il tre gambe e sopra ci ripongo la macchina fotografica e mentre inizio a scattare qualcosa sento una voce dirmi
Dusan: che fai?
Io mi giro verso di lui e gli rispondo
Desirée: avvicinati e vieni a vedere
Dusan: fotografa?
Desirée: spero di diventarlo adesso guarda come si fa'
Dusan: vai dici
Desirée: devi prendere prima il fuoco muovendo un po' l'obbiettivo e quando arrivi ad una posizione per te perfetta, dove si distinguono a meraviglia colori e forme scatti, a meno che prima non si vogliano mettere effetti, poi lì ci sono macchinari collegati alla macchinetta che però non ho adesso
Dusan: posso provare?
Desirée: si tieni, però si delicato la mia bellezza non si deve fare nemmeno un graffio
Dusan: sarò delicatissimo - dice mentre prende in mano la macchinetta ed inizia a muovere l'obbiettivo troppo velocemente e mi fa ridere -
Desirée: stai fermo - dico ancora mentre rido - abbassati che ti faccio vedere
Dusan: va bene, comunque sei troppo bassa
Desirée: sei tu che sei troppo alto.
Dopo che si è abbassato appoggio le mani sulle sue per aiutarlo a far girare piano l'obbiettivo e quel contatto mi fa una strana sensazione, mi sento rilassata, ma lascio stare e dopo che è riuscito a scattare una foto la controlliamo insieme ed è venuta molto bene.

*Dusan pov*

Posso dirlo di averlo fatto quasi di proposito, vedere Desirée che mi sorride e mi aiuta è stupendo ed in più il contatto tra le nostre mani mi ha fatto passare dei brividi sulla schiena.
In compenso la foto è venuta bene, sono soddisfatto del lavoro e così le dico
Dusan: è venuta bene perché ho imparato dalla migliore insegnante
Desirée: però pure tu sei stato bravo.
Mentre stiamo parlando di sente Paulo che esce fuori e dice
Paulo: piccioncini non voglio intromettermi tra le vostre smancerie ma il mister vi reclama così dà le chiavi delle stanze
Desirée: Paulo non provare più a dire la prima parte della frase e comunque adesso entriamo
Paulo: sì ma non ti arrabbiare.
Entriamo dentro e il mister dice
Max: finalmente
Dusan: sì mi scusi mister- vengo interrotto da Desirée-
Desirée: papà scusa è colpa mia, adesso puoi cominciare.

*Desirée pov*

Ci assegnano le stanze, io come sempre con Paulo ed Alvaro ed una volta finito mio padre mi dice
Max: Desirée aspetta ti voglio parlare
Desirée: si papà dimmi
Max: che stavate facendo tu e Dusan?
Desirée: oh no papà, nulla di quello che pensi tu gli stavo facendo vedere come si fotografa e la foto gli è venuta pure bene
Max: ah ok piccola adesso vai in camera a riposare
Desirée: grazie papi.
Entro nella stanza con i soliti due che mi stanno aspettando nell' anticamera che mi chiedono
Alvaro: ma che facevate tu e Dusan
Paulo: infatti
Desirée: l'ho appena finito di dire a mio padre che gli stavo facendo vedere come si fotografa tutto qui, guardate - dico mentre prendo la macchina fotografica- questa è la foto.
Paulo: sì ma eravate così vicini
Desirée: gli stavo facendo vedere come si sistema l'obbiettivo, comunque adesso basta vi prego andiamo a riposare
Alvaro: va bene.
Ci alziamo tutti alle 10:00 ed andiamo a fare colazione nella sala ristoro dell' hotel e Dusan mi si avvicina per chiedermi
Dusan: anche a te il mister, cioè tuo padre, ti ha fatto l'interrogatorio?
Desirée: sì perché a te?
Dusan: oh sì eccome
Desirée: oddio scusa lo e che a volte fa così ma- vengo interrotta -
Dusan: non ti preoccupare gli ho risposto io nanetta
Desirée: non chiamarmi più così - dico mentre gli tiro una spallata -.

*Dusan pov*

Sì Massimiliano mi ha fatto l'interrogatorio, mi ha chiesto cosa ci fosse tra me e Desirée e gli ho detto niente, poi mi ha chiesto ma tu come ti comporteresti con una ragazza o cose simili, io l'ho rassicurato, ma non ho capito il perché di queste domande.
Oggi inoltre si deve vincere per forza perché ho promesso a Desirée che se avessimo vinto gliela dedicavo.
Adesso stiamo andando allo stadio, la Juve necessita di questi punti e spero di poter essere d'aiuto appena scendiamo dal pullman sento Desirée che mi parla

*Desirée pov*

Desirée: Dusan tutto ok?
Dusan: sì perché
Desirée: non hai parlato proprio per tutto il viaggio
Dusan: no tutto bene
Desirée: ok, adesso vai che devi andare nello spogliatoio
Dusan: si, ciao.
Bho non so è strano Dusan, ma lascio stare spero solo che vincano con tutto il cuore.
Inizia la partita e dopo una mezz'oretta segna Kean il gol del vantaggio, che però dura poco perché Zurkowski segna 1-1 ma allo scadere del primo tempo Dusan sigla io 1-2 e sono felicissima.
Nel secondo tempo dopo una ventina di minuti Dusan fa il secondo gol per la sua prima doppietta con la Juve. Il risultato finale è di 2-3.
La Juventus ha vinto ed i ragazzi sono felicissimi e mio padre dice
Max: domani è domenica ma lunedì si festeggia, complimenti a te e alla tua prima doppietta
Dusan: speriamo di tante.
Tutti si congratulano con Dusan e lo faccio anche io dicendogli
Desirée: complimenti campione
Dusan: dai non chiamarmi così non sono nessuno
Desirée: ok come dici tu campione
Dusan: allora io ti chiamo nanetta
Desirée: solo per questo te lo concedo.
Ritorniamo in hotel e dopo aver commentato un po' la partita andiamo tutti a dormire

ciao scusate per l'assenza in questo periodo ma con la scuola ho sempre meno tempo per scrivere e correggere i capitoli qui di scusate eventuali errori

non era solo amicizia ~ dusan vlahovic Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora