Pitfall

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Capitolo 29

Pitfall.

È incredibile come in così poco tempo abbia affinato il mio rapporto con Zayn, siamo partiti col l'odiarci, seppur per motivi differenti, per poi arrivare a scambiarci i vestiti per andare a scuola.

"Ma quanto cavolo sei magro?" sbuffo tentando di infilare un braccio nella t-shirt che Zayn mi ha prestato per andare a lezione, siamo già in ritardo.

Lui fa spallucce continuando a fissare l'oceano dalla finestra della sua stanza con in dosso solo i jeans e i calzini.

È piegato sul davanzale mentre fuma una sigaretta in silenzio. Scommetto che sta pensando a Niall. Non ne abbiamo parlato molto ultimamente, e solo per sua richiesta, ma si vede nei suoi occhi che sente la mancanza del biondino e sinceramente mi domando cosa lo freni dal provare a riprenderselo.

"Zayn dai vestiti o non ci fanno entrare!"

Getta via la sigaretta con un grugnito andando poi alla ricerca di una maglia.

"Ormai la prima ora è saltata, tanto vale andare a fumare sulle scale del retro"

Annuisco in accordo. Non mi dispiace per niente aver perso la prima ora, se fossi stato a lezione a quest'ora avrei dovuto spiegare a miss. Potter perché il mio tema comporta solamente due frasi e nemmeno lontanamente decenti.

Dopo la scoperta che abbiamo fatto ieri io e Anne il tema era l'ultimo dei miei pensieri.

Dopo la sua frase ci siamo osservati entrambi con le lacrime agli occhi e un sorriso idiota sulla faccia. Sembra assurdo, visto l'importanza di quella scoperta e considerato che ancora non ho idea di cosa ci sia scritto nella lettera.

Ad ogni modo, ci siamo abbracciati forte piangendo e ridendo insieme come due cretini, come due fratelli. Per la prima volta in vita mia mi sono sentito davvero connesso a qualcuno, mi sono sentito parte di qualcosa di giusto. Anche se dovessi scoprire che Anne non è mia sorella la continuerei a trattare come tale, l'ho sempre fatto inconsciamente e continuerò a farlo, perché sangue o meno la sento vicina come mai nessuno prima d'ora.

Di comune accordo abbiamo deciso che il passo successivo sarebbe stato quello di leggere la lettera insieme e scoprire cosa c'è scritto, il solo problema è che la lettera si trova nel comodino della mia stanza e l'idea di andare la e incontrare Louis dopo quello che è successo non mi andava per niente.

Ecco come mi sono ritrovato a bussare a casa di Zayn alle nove di sera elemosinando un posto dove dormire. Non che Anne non si fosse offerta di ospitarmi, ma non mi sentivo pronto all'idea di poter incontrare quello che, forse, potrebbe essere mio padre, il mattino dopo a colazione.

Carol ultimamente mi concede molte libertà, o meglio l'ha sempre fatto e gliene sono grato, infondo sa perfettamente che ho sempre dovuto cavamela da solo e quindi immagino si fidi del mio giudizio ma cerco sempre di tenerla informata sui miei movimenti con dei messaggi o delle brevi chiamate, come quella che le ho fatto ieri sera mentre andavo da Zayn. ora che ci penso, sembrava quasi sollevata dal fatto che non sarei rincasato la scorsa notte.

"Tra un paio di giorni ci sarà quello stupido ballo di inizio anno"

Il tono di Zayn è altamente disgustato mentre fa una smorfia in direzione dei cartelloni che annunciano l'arrivo dell'Home coming.

"Pensi di andarci?" borbotto accendendomi una sigaretta gentilmente offerta dalla tasca posteriore dei suoi jeans.

"Che sei matto?" sputa alzando le sopracciglia fino all'attaccatura dei capelli corvini.

"Che ne so pensavo sarebbe stato carino andarci con Niall, no?"

Lo osservo pensare in silenzio alle mie parole. Sorrido a mezza bocca senza farmi vedere dal moro che probabilmente sta già pensando di colore scegliere lo smoking.

SCARSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora