18. Umiltà e Sacrificio

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Capitolo 18: "Umiltà e Sacrificio"

"La sua bellezza ti può uccidere
La sua bellezza non ha limite
La sua bellezza rende fragili"
-Modà

*Federico's Pov*

Ero sveglio già un po' quella mattina, ma avevo deciso di restare a letto, con lei accanto.
Ultimamente succedeva spesso, il che non mi dispiaceva affatto.
Poggiato sul lato sinistro, la stavo osservando.
Non era bellissima, di più.
Aveva quei lineamenti da bambina che mi piacevano un sacco. Le piaceva sempre dormire di pancia, con il capo rivolto nella mia direzione e le mani, che aveva costantemente fredde, infilate sotto il cuscino. I capelli color miele le ricadevano sugli occhi, creando un gioco di luci e ombre sul viso che non facevano altro che renderla più bella.
Sarei rimasto ore ad ammirarla. Perché fino a quel giorno era come se non avessi mai visto nulla di più bello, perché ammettiamolo, non c'era nessuno paragonabile alla sua bellezza.

Non mi sarei mai aspettato che potesse cambiare la mia vita in questo modo, quasi stravolgendola completamente. Non mi ero mai reputato un tipo estremamente romantico, non perché non mi importasse della persona che avevo accanto, forse semplicemente non erano quelle giuste.

Eppure con Benni era diverso, pensavo davvero che potesse essere la donna della mia vita, ma qualcosa non ha funzionato.
Quando ci eravamo conosciuti non avevo occhi che per lei e la cosa era reciproca.
Non posso neanche dire che tutto è cambiato da un giorno all'altro, sarei un bugiardo patologico.
Semplicemente avevamo smesso di funzionare insieme e avevo quasi creduto che l'amore non facesse per me.

Scossi la testa per cacciare via quei pensieri e tornai a guardare Chloe.
Non si era mossa di un millimetro, tranne che per le labbra che aveva inarcato dolcemente, quasi a creare un cuoricino. Era così buffa e tenera al contempo.
Mi sentii fortunato. Ad averla conosciuta, ad essere stato in grado di far tornare a battere il mio cuore per una persona che lo meritava davvero.
Che strana che è la vita!
È proprio quando pensi che tutto sia finito che invece c'è qualcosa di bello, lì, pronto che ti aspetta e nel mio caso era lei.
Un amore bello e puro come quello dei ragazzini.

A volte mi chiedevo se meritassi tutto quello, perché lei era estremamente perfetta, in tutto. Era troppo per uno come me.
Per me che oggi c'ero e chissà domani se avrei avuto un attimo di tregua per telefonarle.
Mi ritrovai a pensare che lei meritasse di meglio, perché mi piaceva un sacco e volevo che fosse felice in ogni istante della sua vita.
E mi trovai anche a pensare che forse era quello il motivo della mia rottura con Benni, non ero abbastanza presente nella sua vita e la paura che potesse succedere ancora mi devastava.

Tutto avrei voluto nella vita, tranne far soffrire Chloe, non dopo la vita terribile che aveva affrontato, non dopo tutta la sofferenza che si è portata dietro per anni, non dopo averla vista così felice da poter toccare il cielo con un dito.

Federico Paranoia Chiesa era tornato.
Ma quanto ero ridicolo a fare certi pensieri?
Eppure quella mattina mi tormentavano, i miei pensieri negativi, ne ero sommerso.

«Buongiorno» solo la sua voce, ancora impastata dal sonno, mi fece tornare alla realtà.
«Buongiorno piccolina» sussurrai piano, guardandola mentre si stropicciava un occhio con una dolcezza infinita.
«A che pensi?» mi chiese stringendosi di più a me.
«Nulla in particolare» cercai di rassicurarla con un sorriso.
Non potevo di certo angosciarla, di prima mattina, con i miei pensieri.
«Beh non si direbbe» il suono della sua risata, mi fece togliere il peso che avevo sul petto.
Le lasciai un bacio sulla fronte e a malincuore mi alzai.
«Devo andare agli allenamenti» le dissi poi, sorridendole.
«E io a lavoro» ed ecco di nuovo la sua risata.
«Ci vediamo stasera però. Netflix e divano come i vecchietti» mi avvicinai per rubarle un bacio e poi uscii.
Ero davvero in ritardo.

L'intervista || Federico Chiesa Where stories live. Discover now