03. Federico Chiesa

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Capitolo 3: "Federico Chiesa"

*Federico's pov*

Era tutto il giorno che non facevo che pensare a lei. Ai suoi occhi verdi, a quella cascata di capelli biondo cenere.
Era da un po' ormai che non provavo emozioni così forti e malgrado la conoscessi da meno di una giornata, mi sembrava di conoscerla da sempre.
Durante il mio allenamento giornaliero diedi il massimo e il mister ne fu felice, ma l'unica cosa che volevo veramente era uscire dal campo e tornare a bearmi dei suoi occhi, così limpidi e così profondi, a bearmi del suo viso dolce dai lineamenti delicati, che la facevano sembrare una bambina innocente. Forse stavo iniziando ad ammattirmi o forse non ero semplicemente più in grado di provare quei sentimenti, che mi sembrava di essere matto.
A fine allenamento ci eravamo guadagnati una serata solo per noi e con Leo, Manuel e Dusan avevamo deciso di andare all'Alcatraz. Era un locale dove passavamo molto tempo, il clima era sempre accogliente, il dj suonava musica di qualità, insomma, era tutto perfetto.
Quando arrivammo ci fecero dirigere al nostro tavolo al privè, quello che eravamo soliti occupare, in quanto era molto più riservato per noi che eravamo così conosciuti.
Entrammo uno dietro l'altro e notai un tavolo già occupato da due ragazze, sperai solo che non fossero fan, mi meritavo un po' di tregua almeno per la serata, ma quando la ragazza di spalle si girò verso di noi, restai pietrificato.
I nostri occhi entrarono in contatto e finalmente il desiderio, che avevo provato per tutto il giorno, si avverò. Lei era lì, bellissima con i suoi occhioni verdi e i capelli sciolti, con un vestito così corto che mi fece perdere il fiato per un attimo. Mi bastò un solo sguardo, per dimenticare quello a cui stavo pensando, per dimenticarmi di Manuel e Dusan; un solo sguardo per far scomparire tutto quello che ci circondava, incredibile come un solo sguardo fosse in grado di fare tutto quello.
Le sorrisi, uno di quei sorrisi che sapevo l'avrebbe fatta arrabbiare. Perché infondo, vederla arrabbiata mi piaceva un sacco.
Si voltò immediatamente verso la sua amica e sentii il cuore incrinarsi.
Presi posto sul divanetto in pelle e tenni costantemente i miei occhi puntati su di lei.
Manuel e Dusan stavano parlando, parlavano di non so cosa, ma a me non importava, ero come assente, avevo occhi solo per lei. Distolsi lo sguardo solo quando Dusan seduto accanto a me, mi diede una gomitata.
«beh che guardi da un ora?» mi disse con aria sconvolta.
«niente ero solo perso nei pensieri» dissi ridacchiando.
Quando riportai l'attenzione su di lei, notai che si stava alzando, stava andando via.
Passò davanti a noi con passo spedito, era completamente diversa rispetto alla mattina, il vestito che aveva scelto lasciava davvero molto poco all'immaginazione.
Se la stavo mangiando con gli occhi? Probabilmente sì, ma ero completamente ammaliato dalla sua bellezza.

«Chloe?» Dusan al mio fianco la richiamò e io trattenni il respiro. Lei si fermò e dopo poco si voltò verso di noi con un sorriso piccolino sul volto truccato.

«Ehm ciao ragazzi» guardò Dusan, il suo guardo fece di tutto per non scontrarsi col mio e questo mi stava mandando in bestia.
Parlò con lui, osservava l'amica al suo fianco, ma di guardare me, non se ne parlava nemmeno. Così decisi di attirare la sua attenzione, con la sola cosa che mi venne in mente, stuzzicarla.

«Fede, non ti ricordi è la giornalista di stamattina» fu ancora una volta Dusan a farmi ritornare sul pianeta con una gomitata e decisi di prendere al balzo questo coinvolgimento.
«Certo, come no, quasi non ti riconoscevo con questa mise» dissi guardandola con insistenza. La vidi arrossire e mi sentii compiaciuto.
Manuel e Dusan le convinsero ad unirsi a noi e avevo finalmente un occasione per poterla conoscere meglio.
Nel frattempo ci raggiunsero anche Leo a Martina ed eravamo al completo.
Continuavo a mantenere lo sguardo su di lei, dovevo capire come poter fare la prima mossa, senza sembrare un pazzo psicopatico.
La osservavo mentre parlava con tutti, sembrava come se ci conoscesse da una vita, si stava integrando bene nel gruppo.
La vedevo anche intenta a fare di tutto per non far cadere gli occhi su di me, e quelle poche volte che si tradì, dentro ci vedevo un mondo tutto da scoprire.

L'intervista || Federico Chiesa Where stories live. Discover now