CAPITOLO 3

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Il lutto nazionale diventava sempre più evidente a mano a mano che si avvicinavano alla capitale d'Illyria. Le bandiere con lo stemma di Arnaud erano a mezz'asta e molte altre pendevano dai balconi delle case.

Nevaeh sentì un groppo in gola per la commozione e si voltò verso Sébastien, ma lo sguardo del marito era perso nel vuoto. Sapeva che la morte del cugino lo aveva sconvolto... Tuttavia, da quando era tornato dalla Russia all'inizio di quella settimana, aveva avuto l'impressione che si fosse ritirato in sé stesso, costantemente assorto nei propri pensieri.

Inizialmente, aveva attribuito la cosa all'intensità del suo dolore... Però, adesso iniziava a credere che la stesse deliberatamente escludendo. Ogni volta che provava a parlargli di Arnaud, lui cambiava argomento, come se non volesse condividere i suoi sentimenti con lei.

Perché? Cos'era successo? Non capiva che rifiutarsi di renderla partecipe della sua sofferenza per quella perdita la faceva sentire respinta? Gli strinse la mano e quel gesto indusse Sébastien a voltarsi a guardarla.

"Qualcosa non va..." disse lui. "Di cosa si tratta, Neve?"

Nevaeh provò un forte sollievo per la sua sensibilità.

"Amore, da quando sei tornato dalla Russia, sei diventato introverso e pensieroso e, sinceramente, la cosa comincia a preoccuparmi."

"Mi dispiace... Sto cercando di venire a patti con il significato della scomparsa di Arnaud. Non avrei mai immaginato che potesse morire così giovane e adesso bisogna considerare l'impatto che la sua morte avrà sul paese."

"Il popolo sentirà la sua mancanza. So bene che nessuno di noi due, considerate le nostre convinzioni riguardo alla democrazia, approvava fino in fondo il modo in cui governava a causa dell'influenza che Tamara aveva su di lui. Tuttavia Arnaud ha fatto il possibile per essere un bravo sovrano. A Tamara piaceva lamentarsi che il marito metteva sempre il Granducato prima di lei."

"Naturalmente, non era vero. Arnaud cercava soltanto di svolgere al meglio il proprio dovere. Inoltre, credeva fermamente nell'importanza della tradizione che quel dovere si trasmettesse di generazione in generazione."

"Il tuo forte senso di responsabilità e la lealtà verso coloro ai quali tieni è una caratteristica che ti accomuna a tuo cugino, tesoro mio," sospirò Nevaeh.

Adesso che stavano parlando di Arnaud e dei sentimenti di suo marito, Nevaeh si sentiva molto meglio. L'esperienza della sua infanzia l'aveva lasciata con la paura di essere esclusa dalle emozioni delle persone che amava e sospettava che a volte, proprio per quel motivo, fosse eccessivamente sensibile.

Raggiunsero il palazzo reale, dove la guardia d'onore aveva sostituito le uniformi colorate con quelle nere del lutto. Quando scesero dall'automobile, vennero accolti con un inchino da alcuni ministri che li scortarono all'interno.

Nevaeh tendeva spesso a dimenticare che nelle vene di Sébastien scorreva lo stesso sangue reale del cugino. Forse perché lui per primo, faceva di tutto per scordarselo.

Sébastien aveva un suo appartamento personale all'interno del palazzo e lei ne era felice, così avrebbero potuto ritirarsi nella loro privacy dopo avere assistito alle pubbliche manifestazioni di cordoglio.

Persino i membri del personale erano vestiti a lutto ed erano sinceramente sconvolti per la perdita dell'amato sovrano, malgrado non fosse mai riuscito ad opporsi alla moglie e a coloro che volevano usare Illyria per i loro biechi profitti, approfittando della sua natura gentile e generosa.

"Le cose saranno molto diverse per il popolo adesso," commentò Nevaeh quando finalmente furono soli nell'appartamento.

"Vero..." concordò Sébastien.

PER TUTTA LA VITA (2 LIBRO - "DE MONFORT DYNASTY")Where stories live. Discover now